domenica 13 settembre 2015

MASSIMO RECALCATI : L’ORA DI LEZIONE

 Per un’erotica dell’insegnamento

L'angolo di Marco Leoni






Massimo Recalcati



     SII  UN  SOGNATORE !                                         
SOLO  CHI  RIESCE  A  IMMAGINARE
LA  SUA  META  HA  LA  POSSIBILTA’
        DI  RAGGIUNGERLA .







 La campanella sta per suonare.
Per alunni, insegnanti, genitori inizia una nuova avventura.
Un altro anno scolastico è alle porte e con la guida degli insegnanti riprende il processo di istruzione, formazione, educazione dei ragazzi.
Per loro continua anche la preparazione alla vita in quanto le classi rappresentano piccole comunità dove oltre a vivere le emozioni più svariate si incontrano diversità e problemi con i quali è necessario confrontarsi.
Crescere non è sicuramente facile e la scuola come istituzione non è vissuta nello stesso modo da tutti i giovani ed è proprio qui che deve intervenire l’insegnante con la sua qualità e sensibilità.
Essere insegnante oggi è sicuramente molto difficile, i vecchi metodi basati su disciplina e autorità non pagano più, servono forme e approcci nuovi che ogni insegnante è chiamato a sperimentare.
Prima di tutto l’insegnante deve amare ciò che insegna, solo così ha la possibilità di trasformare gli oggetti del sapere in oggetti del desiderio, in corpi erotici, questo il  suo compito più difficile ma anche più interessante.
 Se non  si anima il desiderio di sapere,  non c’è alcuna possibilità di apprendere in modo singolare il sapere che viene trasmesso “,  dice Massimo Recalcati nel suo interessante libro che mi permetto di consigliare a tutti.
Ciascuno, a seconda del ruolo che ricopre, potrà trovare elementi che lo riguardano affrontati in modo chiaro, esauriente, sicuramente utili a comprendere meglio il problema complesso dell’educazione.
Nella Scuola, dice sempre l’autore, “l’educazione non può prescindere dalla trasmissione di determinati contenuti didattici… dove c’è didattica autentica, non c’è opposizione tra  istruzione  (contenuti) e educazione  (valori), tra contenuti cognitivi e relazione affettiva, tra nozioni e valori”.
Un luogo dove i ragazzi possano scoprire i propri talenti e magari riconoscere le loro vocazioni, oppure una passione singolare in grado di orientargli la vita.
… “Un insegnamento degno di questo nome  non inquadra , non uniforma, non produce scolari, ma sa animare il  desiderio di sapere .
Per questa ragione ogni insegnamento che sia tale muove l’amore, è profondamente erotico.
… Allora l’educare coincide con l’apertura stessa della vita, con la possibilità di fare esperienza della vita come apertura illimitata … deve fare spazio, aprire le finestre, le porte, gli occhi, le orecchie, il corpo,  aprire  mondi , aprire aperture impensate prima.”
I veri insegnanti, pertanto, non sono quelli che ci hanno riempito la testa con saperi già confezionati, ma quelli che sono riusciti a fare scattare in noi la curiosità e il desiderio di conoscere.
A questo punto mi sembra importante raccontarvi l’esperienza scolastica di Massimo Recalcati, uno tra i più noti psicoanalisti italiani e massimo esponente della corrente lacaniana italiana di psicoanalisi.
L’autore racconta di aver avuto un’esperienza scolastica piuttosto negativa, non era interessato a ciò che gli veniva insegnato a tal punto da essere bocciato agli esami di 2^ elementare.
Sue testuali parole:
“Ero destinato a rimanere indietro.
In classe guardavo fuori dalle grandi finestre, guardavo altrove e ogni cosa era sufficiente per distrarmi.
La mia testa si rifiutava di mangiare un sapere insipido e violento.
La mia carriera scolastica sembrava definitivamente compromessa, poi un giorno è accaduto un miracolo.
Una mattina, nella classe di un Istituto di Agraria fa la sua apparizione Giulia, una giovane professoressa di lettere che parla di letteratura e poesia con una  passione sconosciuta.
Bellissima, un Angelo piovuto dal cielo venuto a salvarmi.
Un incontro fatale, l’incontro che mi ha cambiato la vita.
Si percepiva amore dalle sue parole, amava quello che insegnava e senza imporci nulla sapeva sedurre in modo irresistibile.
Da allora ho scoperto  “l’erotica”  dell’insegnamento.
Tu mi hai insegnato per prima l’amore per i libri.
… Ma in tutto quello che ho fatto e continuo a fare ci sei ancora tu.
    Sei stata il mio primo incontro,   quello dove ne va dell’esistenza”.

IL  MIO  AUGURIO  A  TUTTI  I  RAGAZZI  E’  CHE POSSANO  INCONTRARE,  ALMENO  UNA  VOLTA  NEL  LORO  PERCORSO  SCOLASTICO,  UNA  PROFESSORESSA  COME  GIULIA.       IN  BOCCA  AL  LUPO !!!   IL  FUTURO  E’  VOSTRO.

Vi lascio con una citazione tratta dal libro  “Tempo di imparare” di Valeria Parrella.
Racconta il rapporto difficile e appassionato di una madre  col suo bambino disabile.
Quello che la madre  impara dal figlio  è accogliere sino in fondo la sua “stortura”
facendola diventare il luogo stesso della  bellezza.

Prossimo appuntamento domenica 4 ottobre 2015.




1 commento:

Anonimo ha detto...

La scuola deve dedicarsi esclusivamente all’istruzione (contenuti), l’educazione (valori) è compito esclusivo della famiglia , in caso contrario è indebito indottrinamento. Cosa aberrante, la formazione di un unico pensiero , tutti uguali con lo stesso modo di pensare, tanti bei soldatini ubbidienti da portare comodamente al pascolo.