giovedì 24 settembre 2015

XXII Giornata mondiale Alzheimer, l’impegno dell’Azienda USL di Bologna.




Presa in carico complessiva, lotta allo stigma, formazione dei care-giver e ricerca, l’impegno dell’Azienda USL di Bologna nella cura delle demenze.
Si ammala di demenza oltre il 5% degli ultrasessantacinquenni, e negli ultraottantenni si può arrivare a percentuali del 30-35%. La prevalenza aumenta con l’età e, approssimativamente, raddoppia ogni 5 anni, almeno fra i 65 e gli 85 anni, ed è maggiore nel sesso femminile.
In Italia risulta affetto da Alzheimer meno dell’1% degli individui al di sotto dei 65 anni, mentre ne è colpito il 5,3% dei maschi ed il 7,2% delle femmine dopo i 65 anni. L’incidenza è stata calcolata in 11,9 nuovi casi all’anno per ogni 1.000 abitanti per le età superiori ai 65 anni (circa 96.000 nuovi casi di demenze ogni anno al livello nazionale). 

L’Azienda USL di Bologna ha in corso di svolgimento un progetto specificamente dedicato alle demenze, finanziato dalla Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna, Affrontare la demenza: sinergie, complementarietà ed inclusività.

L’Azienda, nella consapevolezza che la complessità della presa in carico delle demenze richiede una integrazione sempre più efficace tra tutte le diverse professionalità ed articolazioni organizzative impegnate su questo terreno, ha rafforzato il raccordo e la collaborazione tra servizi territoriali e clinici, in particolare tra la Geriatria Territoriale e la Clinica Neurologica. Ciò ha permesso di sfruttare al meglio le specifiche competenze di ogni professionista, di offrire ai pazienti ed alle famiglie una più ampia scelta di interventi, oltre che di ampliare la selezione dei pazienti per gli approfondimenti scientifici.

Il progetto, ancora in itinere, prevede l’arruolamento di pazienti affetti da disturbo soggettivo di memoria o da Mild Cognitive Impairment per studiare l’evoluzione della malattia nel tempo. A tutt’oggi, a progetto ancora in corso, ne sono stati arruolati 300. 22 di essi sono stati sottoposti a stimolazione transcranica e un centinaio hanno partecipato ai corsi di stimolazione cognitiva neuropsicologica.  Per la  realizzazione dei cicli di stimolazione cognitiva neuropsicologica è stata coinvolta anche l’Associazione di pazienti e familiari  ARAD onlus.

Il Laboratorio di Genetica dell’ISNB-Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna ha lavorato alla costruzione di una piattaforma NGS (Next Generation Sequencing) per la diagnosi genetica della demenza, che consentirà di esaminare attraverso un unico esame i 16 geni attualmente riconosciuti come cause validate di demenza, e permetterà un notevole abbattimento dei costi. 100 pazienti con familiarità positiva per la demenza sono stati arruolati per l’esame con questa metodica.

Per favorire il  superamento dello stigma e la diffusione delle conoscenze sulla demenza è stato attivato un intervento di sensibilizzazione e di animazione sociale nelle scuole sul tema dell’invecchiamento e della perdita della memoria. Il progetto ha interessato, sinora, le scuole primarie, con inserimento nella offerta formativa e presentazione ad insegnanti e genitori. Gli interventi presso le classi sono stati preparati attraverso incontri di condivisione tra insegnanti e medico geriatra, psicologo e neuropsicologo. L’attività con i bambini è stata svolta secondo un metodo interattivo-esperienzale. Con i bambini delle classi più avanzate si è parlato anche di sistema nervoso, funzioni cognitive, invecchiamento, ovviamente utilizzando linguaggio e concetti adeguati alla loro età.
E’ stata realizzata, inoltre, una breve dispensa sul percorso seguito da ciascuna classe durante il progetto, come forma di raccolta e testimonianza del lavoro svolto e di restituzione conclusiva ad insegnanti, bambini e genitori. Al momento sono in preparazione gli interventi presso una serie di scuole medie dell’area metropolitana di Bologna.

Infine, per supportare i familiari nel loro lavoro di cura e di assistenza e favorirne l’empowerment, è in corso di realizzazione  la “Scuola del caregiver”, che prevede cicli di incontri dedicati ai familiari, presso le sedi dei  Centri Disturbi Cognitivi o le Case della Salute. Particolare attenzione è rivolta al senso di competenza nell’affrontare la malattia e al benessere soggettivo del familiare, che vengono valutati e misurati con strumenti validati sia prima dell’inizio dei corsi che al termine degli stessi.

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