sabato 28 febbraio 2015

Trasporto locale, il pasticcio della gara d'appalto. Il consorzio tra Trenitalia e Tper partecipa all'asta ma chiede 14 milioni in più. E ora potrebbero rientrare in gioco i concorrenti tedeschi




Un lettore ha inviato l’articolo DI MARCO BETTAZZI che riportiamo.

La “gara del ferro”, che deve decidere i gestori per i prossimi 22 anni dei treni regionali dell’Emilia-Romagna, è in stallo. Trenitalia e Tper, attuali gestori e unici partecipanti in alleanza al bando, chiedono quasi 14 milioni di euro in più perché non ritengono sostenibile la base d’asta da 153 milioni annui prevista dalla Regione (che è anche azionista di maggioranza di Tper).

Un rilancio che ha costretto al rinvio dell’aggiudicazione e che potrebbe rimettere in pista i tedeschi di Arriva, gruppo Deutsche Bahn, che hanno fatto mettere a verbale la loro disponibilità a rientrare nella partita - pur non avendo partecipato al bando - ora che si apre una trattativa diretta con le aziende.

Il risultato? Chi fa l’appalto, Fer, una società della Regione, sta consultando gli avvocati per capire come comportarsi. Sono più di due anni che si discute della gara del ferro, un bando a livello europeo gestito dalla Regione che deve decidere i nuovi “signori dei treni” regionali dell’Emilia-Romagna, attualmente gestiti proprio da Trenitalia e Tper. Non il mondo dorato dell’Alta velocità, ma il purgatorio quotidiano dei pendolari.

Il bando prevedeva una base d’asta da 153 milioni di euro annui di contributi assicurati dalla Regione a chi si aggiudica il servizio, 3,4 miliardi in 22 anni, più i 100 milioni di euro di incassi da biglietti stimati per un anno di trasporti, che spettano al vincitore. In cambio le aziende devono assicurare corse per circa 20 milioni di chilometri annui, gli standard del servizio (pulizia, puntualità, sicurezza) più investimenti per l’acquisto di 75 nuovi treni, per 450 milioni di euro. Una gara che vede la Regione come arbitro che affida il servizio e contemporaneamente come azionista al 46% di una delle aziende che partecipano, Tper.

Per la gara si fanno avanti Trenitalia, Tper e i tedeschi del gruppo Arriva, una costola della Deutsche Bahn, che vengono ammessi alle procedure. Ma gli unici a presentare un’offerta sono Trenitalia e Tper assieme, in raggruppamento temporaneo d’impresa, che però nella busta dell’offerta economica chiedono un aumento del 9% rispetto alla base d’asta, circa 14 milioni in più. E la cosa, lunedì scorso, costringe Fer a non affidare il servizio, ma ad avviare una trattativa con le due aziende per «addivenire tempestivamente a nuovo affidamento», mentre Trenitalia esprime la propria disponibilità «a rinegoziare la propria offerta», spiega Fer. Ovvero, a trattare sull’aumento richiesto. La cosa però suscita l’interesse dei tedeschi, che fanno mettere a verbale la loro disponibilità a trattare.

Una situazione inedita che Fer sta approfondendo dal punto di vista legale, mentre l’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini, si dice «fiducioso che in tempi rapidi potremmo realizzare uno dei principali obiettivi di mandato: aumentare la qualità del servizio e sostituire tutti i treni della regione». «Secondo le nostre stime servono più soldi, così la gara non è sostenibile - spiega Claudio Ferrari, direttore di Tper –.

Ricordo che dobbiamo comprare 75 treni, che secondo noi costano più di 600 milioni. È questo il cuore pulsante di questa gara faticosa».

«La Regione non ceda al pericoloso rilancio di Tper e Trenitalia, risorse aggiuntive sono difficili da trovare e non ci sono più vacche da mungere – attaccano Cgil, Cisl e Uil –. La necessità impellente è riqualificare i treni e garantire le condizioni attuali dei lavoratori».

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