martedì 10 febbraio 2015

Oggi, giorno del ricordo, tutti siamo dalmati e istriani.




Riceviamo e pubblichiamo.

Al termine della II Guerra Mondiale più di 20.000 italiani furono barbaramente uccisi ed i loro cadaveri gettati nelle foibe, cavità nel suolo del Carso, mentre centinaia di migliaia vennero cacciati dalle proprie case dalle milizie titine, in una pulizia etnica finalizzata ad ottenere l’annessione di quelle terre alla Jugoslavia,  annessione  sancita poi dal Trattato di pace del 10 Febbraio 1947. Sono passati ormai dieci anni dall’istituzione del Giorno del Ricordo  ma ancora assistiamo a tentativi di negazionismo e revisionismo; l’esodo ed i massacri delle foibe furono un crimine contro il popolo italiano ed è una realtà storicamente accertata.

Abbiamo fortemente voluto rendere omaggio ai Martiri della Venezia Giulia e della Dalmazia  per sensibilizzare l'Appennino Bolognese e con l'invito rivolto alla cittadinanza di illuminare le finestre delle proprie case con una candela, lanciamo due messaggi: "Non dimentichiamo" quanto hanno subito i nostri connazionali fieri della loro Patria e pronti all'estremo sacrificio, ed un monito a coloro che si ostinano a calpestare l'onore dei propri Fratelli: "Ogni vero Italiano è anche Dalmata e Giuliano"

Invitiamo tutte le Amministrazioni Comunali del territorio a intitolare una via, un parco od un luogo d'interesse pubblico ai Martiri delle Foibe e a impegnarsi nel rafforzare nelle scuole, con mostre, conferenze e testimonianze dirette, la diffusione della Storia delle foibe.

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