Il comunicato:
L’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese,
il cui territorio ha subito gravi danni, disagi e disservizi dovuti alla
nevicata del 5, 6 e 7 febbraio scorsi,
intende prima di tutto ringraziare, anche a nome dei Comuni aderenti, tutti
coloro che hanno lavorato intensamente per tornare alla normalità: dipendenti
comunali, polizia municipale, carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile,
soccorso alpino, tutte le associazioni di volontariato, le strutture di Hera e
le squadre operative di Enel e tanti altri.
Detto ciò, non si può tacere, anche a
fronte di un evento eccezionale che ha prodotto una nevicata molto pesante,
peraltro annunciata, con una distruzione diffusa delle piante e dei boschi che
hanno ostruito gran parte della viabilità di montagna, che le conseguenze sono
state veramente troppo elevate ed inaccettabili. In particolare la mancanza di
energia elettrica ha causato situazioni davvero estreme: famiglie al freddo
anche per oltre 5 e 6 giorni, con casi che raggiungono ormai gli 8 giorni,
mancanza di acqua, rete telefonica fissa generalmente interrotta, telefonia
mobile guasta quasi ovunque, trasporto ferroviario sospeso. La nostra gente ha
comunque reagito con forza, spesso aiutando che si trovava in maggiori
difficoltà.
Riteniamo che, pur con limiti e
mancanze, il sistema complessivo di protezione civile sul nostro territorio
abbia dato una risposta all’altezza, anche se, riteniamo vada fatta una
riflessione più ampia. In particolare, la maggiore criticità si è evidenziata
nell’impossibilità di comunicare, cioè di fornire le informazioni dovute ai
cittadini.
Tuttavia, con fermezza, chiediamo:
1-
Enel
deve, con trasparenza, comunicare le ragioni di questo tracollo. Inoltre,
vogliamo sapere tempi e modi per riportare tutta la rete elettrica in
condizioni di normalità, in quanto spesso, sono stati giustamente fatti
interventi emergenziali e provvisori che vanno stabilizzati.
2-
I
cittadini e le nostre aziende devono essere risarcite per il danno effettivo
subito, quindi non solo con il meccanismo previsto dalla norma del rimborso in
bolletta, ma con una valutazione oggettiva del danno stesso.
3-
I
Comuni devono ricevere per intero le risorse che hanno speso in questi giorni
per liberare le strade dagli alberi caduti, per fornire l’assistenza alla
popolazione, per gli interventi di varia natura effettuati sul territorio e per
quelli che dovranno essere fatti per il dissesto che si è determinato (frane,
smottamenti, regimazione dei fiumi e decorsi d’acqua, etc.).
A questo proposito sosteniamo la richiesta attivata dalla Regione al Governo
per il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale.
4-
Le
attività produttive del territorio devono essere messe in condizione di
ripartire immediatamente, eventualmente anche promuovendo forme agevolate di
sostegno finanziario.
L’Unione si impegna a coordinare i
Comuni nelle operazioni di richiesta danni e nel sostenere le azioni singole o
collettive che unitariamente si vorranno esercitare nei confronti di Enel e di
chiunque possa essere ritenuto responsabile di quanto avvenuto.
Di fronte a quanto è successo, che allo
stato attuale vede ancora situazioni di emergenza nei Comuni di Monzuno e San
Benedetto Val di Sambro, riteniamo che solo attraverso una politica di
prevenzione e manutenzione delle reti e del territorio si possano evitare
questi disastri annunciati.
Basta con tagli indiscriminati ai
Comuni, alle ex Province, oggi Città Metropolitana.
Basta con privatizzazioni di aziende che
nell'esclusiva logica del profitto determinano tagli al personale tecnico e
operativo, frammentano la gestione dei servizi e non danno nessun risultato in
termini di concorrenza.
Nei prossimi giorni l’Unione assicurerà
supporto e informazioni ai Comuni e ai cittadini per le richieste di rimborso,
predisponendo la necessaria documentazione.
3 commenti:
......"Basta con privatizzazioni di aziende che nell'esclusiva logica del profitto determinano tagli al personale tecnico e operativo, frammentano la gestione dei servizi e non danno nessun risultato in termini di concorrenza"..........
Bene ed ovvio. Diciamo chiaramente a chi vanno indirizzate queste giustissime parole però, altrimenti pare le faccia la Divina Provvidenza.
No. Queste cose le stà facendo il Partito Democratico che è lo stesso Partito che stà al Governo del Paese, al Governo della Regione, al Governo della Città Metropolitana, al Governo di quasi tutti i Comuni che qui si lamentano.
Se non diciamo CHIARAMENTE ED IN MODO COMPRENSIBILE A TUTTI queste cose prendiamo in giro la povera gente, che di queste maledette e dissennate politiche è vittima ogni giorno di più!
Bisogna cambiare politica altrimenti si abbaia alla luna e si prende in giro la gente.
A cosa servirà questo bel documento se il tutto si risolverà con la distribuzione di un pò di soldini delle nostre tasse ai Comuni che non sanno più come gestire la situazione, e il giorno dopo, alla prima emergenza, ci accorgeremo che questi servizi affidati ai privati ed al profitto manifesteranno le stesse inadeguatezze, perchè servono a fare dividendi per i soliti noti e non a far crescere i nostro Paese?
Bisogna rivedere il percorso delle privatizzazioni, e invece sentiamo proprio in questi giorni che il nuovo (vecchio) Governo Regionale vuole affidare ai privati anche la Sanità. La Sanità. Vi rendete conto?
DIRE
(ER) SANITÀ. ALLEVA: OPPOSIZIONE IRRIDUCIBILE A PRIVATIZZAZIONE
"NESSUN RISPARMIO E SARA' SCADENTE PER I PIÙ POVERI" (DIRE) Bologna, 13 feb. - "La nostra motivata opposizione alla privatizzazione della sanita' sara' irriducibile. Anche perche' il minor costo dei servizi privatizzati e' un'illusione smentita da innumerevoli esperienze in Italia (Lombardia) e all'estero".
Lo scrive in una nota il consigliere regionale dell'Altra Emilia-Romagna Piergiovanni Alleva dopo l'apertura al privato in sanita' arrivata dalla giunta Bonaccini. "Non ci sara' nessun risparmio per le casse pubbliche, ma solo una sanita' di qualita' per i ricchi e una scadente per i poveri", sostiene Alleva.
Il diritto alla salute, sottolinea infine il consigliere, "e' un diritto della persona non un oggetto contrattuale. Mentre anche Obama dimostra di voler abbandonare l'ingiusto sistema privatistico-assicurativo, questo modello viene di fatto riproposto dalla progressista Emilia"
Vorrei ricordare ai commentatori precedenti e agli stimatissimi signori dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese che l’Italia ha PRIVATIZZATO LA SUA MONETA. Tutto il resto è noia. La sceneggiata è finita. L’unica rivalsa per noi comuni cittadini è sapere che il milione e mezzo di italiani che campano di politica gradualmente saranno accompagnati alla porta e mandati a lavorare.
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