domenica 1 dicembre 2013

Sasso Marconi è divenuto un centro per la 'mediazione sugli scontri legali'.


Carla Pedrazzi

E’ nato ed ha sede a Sasso Marconi un nuovo ‘organismo di mediazione civile commerciale’ e ha sede  presso lo studio CST che si trova  nella palazzina dell’ex Econcentro nei pressi dell’ingresso di Sasso Marconi alla Nuova Porrettana. Ha trovato sede a Sasso Marconi grazie all’accoglimento favorevole dell’Amministrazione comunale.
La Giunta ha  intuito l’importanza dell’attività e  ha di conseguenza sottoscritto una convenzione con l’organismo di Mediazione.
La mediazione in Italia è ancora un ‘oggetto’ sconosciuto anche se in molti paesi avanzati è uno strumento extragiudiziale in uso da tempo per risolvere in modo concordato le controversie, con notevole vantaggio economico sociale per le comunità.

Per capirci di più e per conoscere meglio questo nuovo strumento ‘di soluzione delle liti’  abbiamo incontrato la monzunese Carla Pedrazzi, da due anni mediatrice di conciliazione, per avere da lei alcuni chiarimenti.

Ci spiega cosa in concreto è questa nuova possibilità di risoluzione delle controversie ?

“E’ una tecnica finalizzata a far incontrate due o più contendenti in lite in modo non giudiziario al fine di consentire di ‘mettere sul piatto’ tutte le ragioni e le aspettative all’origine della causa e trovare, se possibile, un accordo . Il giudice risolve la vertenza nel rispetto dei codici e dei regolamenti e indica un perdente e un vincitore. Spesso però il meglio lo si trova nel mezzo. Può succede quindi che anche il vincitore non sia del tutto soddisfatto. Va sottolineato che in questa procedura i protagonisti sono gli stessi contendenti”

E allora, a cosa serve il mediatore, se gli attori sono i litiganti ?

“Serve a facilitare la comunicazione fra i contendenti, a fare emergere prospettive nuove al di fuori dell’oggetto della controversia, a guidare nella ricerca di una soluzione che soddisfi entrambi i contendenti, Ciò consente di arrivare a una chiusura del confronto in tempi brevissimi, a costi molto ridotti e con benefici fiscali non trascurabili come, in casi favorevoli,  la completa deduzione della spesa”.

Chi ricorre a questa nuova tecnica di risoluzione dei conflitti ?

“O entrambi ritengono opportuno ricorrere alla mediazione per la soluzione di un  problema e formalizzano la richiesta alla segreteria dell’organismo da loro prescelto oppure uno dei due chiama ‘a mediazione’ la controparte la quale è libera di accettare o meno. Oppure è il giudice stesso, qualora lo ritenga opportuno a inviare ‘i litiganti’ a un tentativo di mediazione perché intravvede una possibilità di accordo. Questo anche in appello. In alcuni casi il tentativo è obbligatorio come in  materia condominiale, diretti reali sulle cose come proprietà e usufrutto, successioni,  patti di famiglia,  locazioni, affitto di aziende, responsabilità medica e sanitaria, diffamazione a mezzo pubblicità o stampa, contratti assicurativi, bancari e finanziari ”.

E se il tentativo fallisce ?

“ Va premesso che il primo incontro fra i ‘litiganti’ e il mediatore  è gratuito, ha il solo scopo di valutare se vi è la possibilità di continuare con una possibilità di successo. E’ una premessa per permettere un primo importante approccio. Sottolineato che in tutta la procedura i contendenti obbligatoriamente sono seguiti dai loro legali, se il tentativo si arena fin dal primo incontro o non arriva a una soluzione condivisa, ai litiganti rimane aperta la possibilità di ricorrere al giudice ordinario. Ci tengo a precisare  che il tentativo impegna per un massimo di tre mesi. Per cui, considerando i tempi della giustizia’, significa la perdita di un solo attimo. E’ una proposta che promette tanti risparmi di denaro e di tempo. Non considerarla, per chiunque si trova a dover affrontare una lite,  mi pare un grande errore”.

La presentazione

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si creano business sulle disgrazie della gente.....il geometra ed il ragioniere commercialisti di sasso li conosco bene e con la crisi che c' è e la chiusura di tante piccole medie imprese per il quale fornivano assistenza come commercialisti di elite naturalmente, devono impegnarsi su altro, sta di fatto che stanno dalla parte dei bottoni, non sono certo per la gente che ha bisogno di risolvere i propri problemi perchè si fanno pagare profumatamente. Non è mai tutto oro quello che luccica.