Di Paola
Desantis
con l'invito
a passare assieme il primo pomeriggio dell'Anno Nuovo
e con gli auguri dalla città etrusca di Kainua.
Domani, mercoledì 1 gennaio 2014, il
Museo Etrusco di Marzabotto sarà aperto dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.30 e alle 15 è in programma una visita guidata condotta dell’archeologa Sara Campagnari ‘ Case degli uomini, case degli Dei. Vivere, abitare e
pregare nella città etrusca di Kainua’.
Percorrendo la via sacra della città
etrusca di Marzabotto si possono vedere gli spazi riservati alle case degli
Dei: prima il grande tempio cittadino di Tina, splendido esempio di pianta
greca rielaborata in chiave etrusca, e poi, saliti sull’Acropoli, altri templi
ed altari.
Sul pianoro cittadino, le case e le
officine affacciate sull’arteria principale offrono uno spaccato dei modi di
abitare e di vivere a Kainua.
Dopo aver illustrato i diversi settori
dell’area archeologica, la visita guidata si concluderà nel Museo, con una
panoramica sulla vita civile e religiosa raccontata dai reperti.
Il Museo Nazionale Etrusco ‘Pompeo Aria’
di Marzabotto illustra la storia del sito archeologico che si estende
nell’ampio parco circostante.
La consistenza dei resti dell’antica
città, che occupò il Pian di Misano e la sovrastante altura di Misanello dalla
fine del VI alla metà del IV sec. a.C., fanno di Marzabotto un caso unico nel
panorama dei centri abitati etruschi. L’abbandono garantì la conservazione
dell’impianto urbano nel suo disegno originale così che ancora oggi possiamo
percorrere le antiche strade lungo le quali si snodano abitazioni, aree
artigianali ed edifici sacri.
Nel museo collegato all'area
archeologica si conservano gli elementi più significativi recuperati durante le
campagne di scavo. Sono esposti i reperti rinvenuti nelle necropoli (vasi
attici, bronzi, segnacoli tombali, balsamari) e i materiali dai vecchi e nuovi
scavi nell’abitato, sull’acropoli e nel santuario fontile, fra i quali spicca
per eccezionalità la testa di kouros in marmo greco.
Una piccola sala ospita due corredi
funebri, di cui uno con segnacolo marmoreo, rinvenuti nel 1969 nel vicino
centro di Sasso Marconi.
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