Pare aprirsi un altro capitolo della ormai centenaria
‘contesa’ fra parrocchia e comune di Sasso Marconi sull’utilizzo della piazza del capoluogo. Per
la prima la piazza, su cui si affaccia il Santuario della Madonna del Sasso, è il sagrato della chiesa e quindi area di corredo al
santuario, per il secondo è luogo di aggregazione sociale, il principale del
Comune poiché al centro del nucleo abitato.
La contesa sulla destinazione dell’area ha
alimentato il confronto politico – amministrativo del Comune da sempre,
accentuandosi nel dopoguerra con l’avvento dei Comunisti alla guida
amministrativa di Sasso Marconi e con l’opposizione sostanzialmente retta dai
cattolici. Infine negli ultimi anni, anche grazie al rallentamento generale delle
rivalità politico-religiose, pareva si fosse arrivati a un punto di incontro
improntato sul ‘vivi e lascia vivere’.
Il presepe della piazza |
Non era però una distensione, ma solo una pausa
armata. A riportare alla ‘triste realtà’ è stata l’immagine di domenica scorsa
quando in occasione del Christmas Day la parte di piazza di proprietà della
parrocchia è rimasta sguarnita, priva dei banchetti natalizi: il presepe e la
casetta di Babbo Natale erano tristemente collocati negli angoli della piazza vicini
al municipio.
I commenti sono stati numerosi, non sempre
diplomatici e spesso al vetriolo rivolti al parroco ritenuto il responsabile
dell’accaduto .
La casa di Babbo Natale |
I chiarimenti sulla posizione del parroco sono
arrivati con la distribuzione del bollettino parrocchiale nel quale si legge: “Con
l’inizio del nuovo anno la piazza della chiesa sarà restituita alla sua
destinazione originale di sagrato, cioè di area quasi sacra di approccio al
luogo di culto, con esclusione delle altre manifestazioni di carattere profano.”
E
ancora: “L’esperimento di concedere l’area ad altri usi è stato deludente, per una lunga serie di inconvenienti. Ciò ha
causato anche la sospensione di una processione del Santissimo e la riduzione
di altre processioni. E in particolare ha impedito l’accesso alla chiesa a
persone anziane o ammalate, cioè ai più deboli”.
Alla richiesta a don Dario di commentare la vicenda il
sacerdote si è limitato a sottolineare come il bollettino sia chiaro ed esaustivo.
Si sa però di un suo prossimo incontro con il Sindaco e questo evidentemente consiglia di essere prudenti.
Chissà che come don Camillo e Peppone, che al dunque della salvaguardia dell’interesse
della collettività religiosa e civile sapevano sempre trovare un punto di
incontro, anche don Dario e Mazzetti
trovino il bandolo della matassa e riescano a ‘salvare le capre del Signore e i
cavoli dell’amministrazione comunale’. Chissà. Anche se c’è chi dubita
fortemente poiché addebiterebbe in realtà l’alzata di scudi al fatto che l’amministrazione
comunale ha sottratto parte campo sportivo parrocchiale per dedicarlo al
gemellaggio di Sassenage. Operazione questa, quella di restringere ‘il parco del Santuario’ per ragioni diverse, che don
Dario non avrebbe perdonato.
11 commenti:
Sono d’accordo con don Dario. In particolare mi pare proprio questo il momento giusto per marcare la differenza fra coloro che credono di celebrare, con il Santo Natale, la nascita di Gesù in una grotta, in povertà, con tutto il significato che gli si può attribuire, e coloro che invece credono che il Natale sia una occasione come un’altra per alimentare i consumi, o per limare qualcosina sul PIL.
A questi ultimi non importa se a vendere sono i prodotti cinesi, i regali inutili di ogni tipo, o le orribili luminarie che in questo periodo dell’anno tante persone in buona fede espongono, facendo sembrare le nostre valli tante brutte miniature di Hong Kong.
Aprite la televisione, e vedrete il titolo:
“Natale: i consumi sono in calo”.
Nessuno si fa uno scandalo di questi titoli. E non è forse la bestemmia peggiore?
Quindi don Dario, se riesce, li tenga lontani!
Stefano Muratori
che dite scrivo a papa Bergoglio che poi vi telefona e ve ne canta quattro?
altra cosa. Un comune cittadino (come me) sa che per sapere (indipendente dalla proprietà) quale sia la destinazione urbanistica di un'area, va in comune, segnatamente allo Sportello Unico Edilizia e chiede, se persona portatore di interessi legittimi (legge 241/90), il Certificato di destinazione urbanistica dell'area in parola.
Dopodichè rafronta il rilasciato certificato coi contratti originari di possesso dell'area, rilevando onero, gravami e servitu' e infine forse riesce a capire, indipendentemente ripeto dalla proprietà, che caspita si puo' fsare in quella piazza.
Ergo la questine non è politica bensi' amministrativo (poichè di mezzo c'è il suap del comune) civile (poichè pare la proprietà sia della curia). Se poi vogliamo alzare il tiro potrebbe esserci una connessione anche coi patti lateranensi.
MA DI POLITICA (almeno di quella spicciola in seno al Comune di Sasso) NE VEDO MOLTO POCA.
LA POLITICA PUO' COMPARIRE SOLO SE LAQUESTIONE LA PORTANO IN AULA PARLAMENTARE O PRESSO COLUI CHE ALCUNI O TUTTI CONSIDERANO IL CAPO DELLO STATO. (HO DETTO CONSIDERANO NON RICONOSCONO).
per me il gelo lo fa venire leggendo queste notizie non tanto per l'estensore della medesima (signor Fabbriani) quanto chi gliela propina.
Come hanno fatto i “fratelli maggiori” in Israele, il Parroco per salvare i suoi luoghi sacri dovrebbe costruirvi attorno un bel muro di cemento armato alto due metri, con torri di controllo su via Porrettana e via Kennedy, con trincee profonde due metri e una bella recinzione di filo spinato ed i parrocchiani di ronda a turni. Riguardo il pezzo di campo del prete ormai socializzato dal Sindaco, temo non ci siano più speranze, l’unica possibilità per sottrarlo ai rossi atei è dichiararlo zona neutra e chiamare le truppe ONU a presidiarlo. Se poi veramente il parroco ed il sindaco volessero parlarsi per trattative di pace, dovrebbero farlo in luogo neutro, suggerisco il SudAfrica che oggi va di moda, potrebbero incontrarsi lì e possibilmente rimanervi sempre, così almeno a Sasso ritornerebbe la pace.
ah ah ah ah
anonimo delle 17,32 mi hai fatto ridere di gusto.
Piu' dell'esistenza di Renzi e di Letta e di quello che stanno combinando a Roma in questi giorni.
Don Dario è ora che la smetta di dire fesserie, il risultato del suo cmportamento è una chiesa vuota è triste dovrebbe ascoltare un pò il nostro grande Papa.
Dopo la messa d'inizio anno scolastico io e la mia famiglia abbiamo deciso che fin che ci sarà lui in quella parrocchia noi non entreremo più in chiesa.
Ecco ci siamo riusciti. La piazza contesa, la Chiesa, il Parroco, il Sindaco, una manciata di cittadini farneticanti; l'ONU, Israele, truppe, Hong Kong. Ma cosa ci anima? cosa ci spinge alla lite, alla contesa? Io sono il Vice Presidente Vicario della ProLoco di Sasso Marconi, e mi impegno con altri volontari nel tentare di rendere questo Paese un luogo dove la gente si possa riconoscere, dove ognuno di Noi possa sentirsi a casa, la propria, e questo lo facciamo, non per il Prete e non per il Sindaco ma per la comunita', per tutti Noi, Sindaco e Prete compresi, con o senza la piazza, nel pieno ed assoluto rispetto di ogni cittadino di questa Citta'. Allora, adesso Io chiedo agli attori di questa, lascitemela passare, commedia, in quale comunita' ci potremo mai riconoscere e crescere, noi prima, ed i nostri figli, nipoti poi, se non siamo in grado di proporre delle soluzioni costruttive e condivise per la soluzione dei problemi della collettivita''? Condividere le stesse speranze sarebbe gia' un buon inizio. MICHELETTI Gabriele
Lei SCONOSCIUTO MICHELETTI Gabriele del farneticante lo va a dire a chi le allaccia le scarpe la mattina.
Lei SCONOSCIUTO MICHELETTI Gabriele se fa il volontario lo faccia silenziosamente senza PRESUMERE di poter essere il COLLANTE di questo lembo di terra.
Lei SCONOSCIUTO MICHELETTI Gabriele dica quel che vuole. Cio' che dice non verrà considerata una farneticazione bensì l'espressione delle sue convinzioni che potranno non coincidere con quelle degli altri. Non per questo non debbano essere rispettate.
Quindi rispetto, grazie.
Se i cittadini non trovano la concordia tra le varie anime (istituzioni,curia,
associazioni di volontariato,condominio, famiglia))che cosa si puo' pretendere altro se non assistere a queste contumelie?
alcune modalità comunicative sembrano risalenti al paleolitico. Chiara l'età anagrafica e mentale dei vecchi padroni del paese (accidiosi i pepponi quanto i don camili) . 'muvet ! i tempi sono cambiati! e l'ironia cinica e xenofoba fa accapponare la pelle. Che roba su 'sto blog Fabriani ... la netiquette è parola nuova ma utile. Se ne faccia garante, o si ispira anche lei al clima da arena dei massmedia italiani ?
una lettrice neteducata
errata corrige :
non accidiosi volevo dire iracondi...vado a ripassare l'inferno. la neteducat ;)
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