Il Centro Studi Sintesi ha realizzato una classifica dei Comuni Italiani dove si vive meglio (“La classifica dei borghi felici”), pubblicata da Il Sole 24 ore in data 6 maggio 2011 e Marzabotto si è classificato al 26° posto.
Laura Limongi ci ha inviato le seguenti informazioni:
Rispondere alla domanda: “Dove si vive meglio in Italia?”, è tutt’altro che
semplice perchè sono davvero tanti i parametri che possono essere presi in
considerazione per stilare una classifica. Da quelli prettamente economici,
come il pil pro capite o il tasso di occupazione, a quelli più indicativi del
benessere, come la qualità della vita, la salute e l’inquinamento.
La ricerca del centro Studi Sintesisi è focalizzata non su parametri economici, bensì su indicatori relativi al benessere. Ecco dunque che al Pil è stato preferito il Bil (Benessere Interno Lordo) che invece che misurare semplicemente la ricchezza, si focalizza su otto variabili quali le condizioni di vita materiale, l’istruzione e cultura, la partecipazione alla vita politica, i rapporti sociali, la sicurezza, l‘ambiente, le attività personali e la salute.
Come è facile intuire, ragionare su parametri non prettamente economici
rende più difficile stilare una classifica, infatti, il calcolo effettuato dal centro
Studi Sintesi è stato tutt’altro che semplice.
Gli 8100 Comuni Italiani presi in considerazione inizialmente sono stati
scremati attraverso 20 parametri, che hanno permesso di sfoltire il gruppo fino a 260 comuni.
Ulteriori 49 indicatori, suddivisi in 8 aree tematiche (condizioni di vita materiali; istruzione e cultura; partecipazione alla vita politica; in/sicurezza;
ambiente; attività personali e salute) hanno generato la classifica che ha collocato MARZABOTTO al 26° posto.
Grande la soddisfazione del sindaco, Romano Franchi che ha sottolineato gli sforzi profusi dall’Amministrazione per migliorare la qualità della vita attraverso la partecipazione attiva della cittadinanza alla crescita della comunità.
1 commento:
come si potrebbe desiderare di vivere a marzabotto...che tristezza di posto
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