Avventura a lieto fine per un ragazzo marocchino finito in un pozzo profondo 20 metri. I Carabinieri e i Vigili del Fuoco lo hanno potuto trarre in salvo.
Intorno alle 11.45 di oggi 18 giugno, i Carabinieri della Stazione di Bazzano hanno ricevuto una segnalazione di un cittadino che riferiva di sentire delle richieste di aiuto provenire da un pozzo situato nei pressi della Circonvallazione Nord di Bazzano. I militari, immediatamente intervenuti sul posto, hanno constatato che sul fondo di un pozzo artesiano posto all’interno di una proprietà privata vi era effettivamente un uomo che, da circa 20 metri di profondità, parzialmente immerso nell’acqua, chiedeva disperatamente aiuto.
I Carabinieri hanno quindi richiesto l’intervenuto dei Vigili del Fuoco. Dopo un’ora di intenso e difficoltoso lavoro che ha richiesto anche l’intervento dei sommozzatori, l’uomo, un 30enne marocchino regolarmente residente in Italia, conosciuto dalle Forze dell’Ordine per qualche precedente in materia di droga e di reati contro il patrimonio, è stato tratto miracolosamente in salvo.
Il giovane, che sembra essersela cavata solo con qualche ammaccatura, è stato portato presso l’Ospedale Maggiore di Bologna per le cure e le verifiche del caso.
Sono in corso accertamenti per ricostruire le cause dell’incidente.
Gli accertamenti sono stati veloci e hanno portato gli inquirenti a verificare che il cittadino marocchino a precipitato nel pozzo, S.M., 30enne, residente a Savignano sul Panaro ma di fatto senza fissa dimora, dopo aver rubato pochi minuti prima circa una ventina di magliette da una bancarella presso il vicino mercato settimanale , vistosi scoperto dalla proprietaria che ha subito dato l’allarme, si era dato ad una precipitosa fuga attraverso alcuni giardini privati adiacenti, scavalcandone le varie recinzioni.
Resosi probabilmente conto dell’immediato arrivo sul posto di una pattuglia di Carabinieri e e di una della locale Polizia Municipale, ha pensato bene di nascondersi introducendosi nel pozzo situato all’interno di un giardino privato recintato. Però l'operazione è risultata difficile e disagevole per cui vi è precipitato per quasi una ventina di metri.
S.M., dopo essere stato salvato dai Vigili del Fuoco, in un primo momento, ha raccontato ai Carabinieri di essere stato rapinato da due zingari che lo avevano poi gettato nel pozzo.
I militari, ritenendo inverosimile tale racconto e avendo subito notato una forte somiglianza dell’uomo con quello descritto dalla vittima del furto avvenuto poco prima al mercato, lo hanno seguito all’Ospedale Maggiore di Bologna, ove era stato condotto per le cure del caso e dove si trova tuttora in precauzionale stato di osservazione (apparentemente sembra che abbia riportato solo lesioni superficiali guaribili in pochi giorni). L’uomo alle varie domande dei Carabinieri, dopo le prime reticenze e dopo essersi contraddetto più volte, ha infine confessato l’intera vicenda.
La refurtiva, subito recuperata dalla Polizia Municipale all’interno di uno dei giardini attraversati dal S.M. durante la fuga, è già stata restituita alla proprietaria.Foto e notizia dal Comando Provinciale Carabinieri.
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