lunedì 19 agosto 2024

Gli infermieri di Nursind: “Supermanager bocciato, Cau da rivedere, centrale anche il tema casa”

Campagna elettorale. Rodigliano : “Disponibili a incontrare i candidati, la politica si confronti  con chi è ogni giorno al fianco dei pazienti. Servono soluzioni concrete e non solo slogan”.

 

La segretaria del sindacato degli infermieri comunica:

“In vista delle prossime Regionali è già chiaro, leggendo i giornali, che uno dei temi principali della campagna elettorale è quello della sanità. Si tratta certamente di un bene, però vorremmo anche capire in che modo i candidati finora scesi in campo, da destra a sinistra, pensano di affrontarne le criticità, considerando che fino a questo momento stiamo sentendo soltanto degli slogan”. Il Nursind Emilia-Romagna, nelle parole della segretaria regionale, Antonella Rodigliano, commenta così le prime settimane di campagna elettorale per il voto del prossimo mese di novembre, rivolgendosi direttamente alla politica per chiedere proposte e soluzioni concrete ai diversi problemi, denunciati da tempo dal sindacato degli infermieri e delle ostetriche, riguardanti proprio la sanità, non solo a livello locale. “Sentiamo parlare di supermanager, di nuovi Cau e di carenza di medici -continua Rodigliano- ma uno dei problemi principali, anche a livello nazionale, è sicuramente quello della carenza di infermieri. Nessuno ne parla, nessuno propone soluzioni per rendere più attrattiva la professione, per incentivarla e per salvare così le nostre aziende, dove gli infermieri sono costantemente sotto organico un po' dappertutto”.

“Bisogna invogliare i giovani ad iscriversi alle facoltà infermieristiche, certo -prosegue la segretaria del Nursind-, ma serve anche che la politica sia cosciente dei problemi reali all'interno delle nostre aziende, senza limitarsi a inutili spot elettorali. Vorremmo capire in che modo, chi si candida a guidare una terra importante, come l'Emilia-Romagna, intende salvare e salvaguardare la sanità regionale. La carenza di medici c'è ed è più evidente soprattutto in alcune aree e in alcune specializzazioni -spiega ancora Rodigliano- ma quella degli infermieri c'è dovunque e nei prossimi anni rischia quindi di scomparire una figura che invece rappresenta un vero e proprio pilastro per la sanità”.

Altro tema centrale per il Nursind, è quello del carovita e soprattutto della casa. “L'attratività di un territorio passa anche da qui -conferma la segretaria regionale- e questo è un altro punto sul quale riteniamo fondamentale un confronto con la politica. Trovare casa a Bologna e in molte altre città della regione è difficilissimo, tanto che molti professionisti spesso preferiscono cambiare territorio o azienda proprio per questo motivo. Vogliamo capire anche su questo come la politica intende intervenire, si tratta di un aspetto cruciale”.

“Il fatto che i due principali candidati mettano come primo punto la sanità, ammettendo entrambi che qualcosa andrebbe rivisto, è importante e fa ben sperare” fa eco alla segretaria regionale del Nursind, Renato Mazzuca, infermiere del 118 e del pronto soccorso di San Giovanni in Persiceto e delegato sindacale. “Per affrontare seriamente i problemi esistenti serve però capirli fino in fondo, senza nascondere la polvere sotto al tappeto e ascoltando anche i lavoratori. Se si arriva alla proposta di un supermanager per affrontare le questioni aperte nella nostra sanità -continua-, e cioè di una figura calata dall'alto senza sapere cosa accade in basso, sul fronte, ad operatori e cittadini, si commette un errore gravissimo. Bisognerebbe per prima cosa capire cosa non va e poi magari rivedere l'organizzazione interne delle nostre aziende, anche perchè spesso dirigenti che sono da troppo tempo sempre nelle stesse posizioni rischiano di creare sacche di potere e situazioni che poi non portano ai risultati di cui invece c'è bisogno per il bene della nostra sanità”.

“Sui Cau -prosegue Mazzuca- si è inoltre visto che anziché alleggerire i pronto soccorso, non stanno facendo altro che il lavoro dei medici di medicina generale. Quindi, stiamo risolvendo il problema della carenza di medici spendendo una marea di risorse e spostando ai Cau personale con una formazione specifica per i pronto soccorso, rendendo proprio questi ultimi sempre più deboli. Il personale infatti è sempre quello, non ci sono nuove assunzioni -continua il delegato sindacale del Nursind- e per di più lo si manda in una struttura con pazienti con codici bianchi e verdi, dunque di bassa intensità, togliendoli laddove ci sono codici ad alta intensità ed un altro tipo di assistenza che va garantita. Il paradosso è che i Cau ci stanno danneggiando: c'è sempre meno personale nei pronto soccorso, se ne arriva di nuovo si tratta di personale non ancora formato e noi che invece lo siamo già, dopo anni, ci ritroviamo a operare costantemente sotto pressione e in difficoltà. Lo ripetiamo da tempo ma il messaggio non viene mai compreso”.

“Chiediamo alla politica, da destra a sinistra, un confronto vero -conclude la segretaria del Nursind Emilia-Romagna, Antonella Rodigliano-. Noi siamo disposti a incontrare tutti i candidati alla presidenza della Regione, perché di proposte vere e concrete per salvaguardare la professione, ne abbiamo. Infermieri, ostetriche e soprattutto cittadini rischiano di vedersi sottrarre il bene più prezioso, cioè la sanità: bisogna sedersi attorno ad un tavolo per ottenere delle soluzioni che vadano oltre gli slogan”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Quelli che ballavano mentre gli intubati morivano.