giovedì 22 dicembre 2011

Defranceschi: “Bocciata la ciclovia ‘Via del Reno’.




Andrea Defranceschi, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle scrive: “Il nostro Ordine del Giorno per reperire i 470.000 euro per completare la lunga pista ciclabile ‘Via del Reno’ lungo il fiume è stato bocciato. Con l’emendamento chiedevamo che la Regione supplisse con fondi propri alla defezione della Provincia nel finanziamento dell’opera con i 500.000 euro che il Comune di Bologna non ha investito in piani sul traffico. Quelli erano soldi già stanziati quindi disponibili ad essere spostati in un altro capitolo di spesa. Il progetto Ciclovia del Reno, importantissimo per il turismo in Appennino, è di fatto affossato,” sentenzia il consigliere regionale.


Defranceschi spiega poi ‘PERCHE’ LA CICLOVIA E’ AL PALO’:
“Tre mesi fa la Regione ha informato in Commissione che la Provincia di Bologna ritirava i suoi 470.000 euro per l’importante progetto della Ciclovia del Reno. Quindi, su 1.057.000 euro necessari per la realizzazione dell’opera, quasi la metà venivano a mancare. Il progetto è di fatto abbandonato. Però il Comune di Marzabotto ha già iniziato a lavorare alla ciclovia, che fu approvata con una delibera del 2008. Era previsto che la Regione partecipasse con 357.000 euro. Con l’OdG il Movimento 5 Stelle ha chiesto di supplire con risorse regionali al ‘buco’ lasciato dalla Provincia”.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Errare è umano ma perseverare è diabolico care Defranceschi.

Tu sai benissimo che a far venire meno i 470.000 Euro dai complessivi 1.057.000 su cui poteva contare la Comunità Montana che è il soggetto attuatore di questa importante opera, è sta la FONDAZIONE CARISBO.

Perchè ti ostini in questa colpevole reticenza? Hai amici nella Fondazione?

Se la tua è una svista correggila o in caso contrario dovremo pensare che non vuoi toccare i poteri forti.....

Cesare Zecca ha detto...

La regione del PD_delle_strade è troppa impegnata a distruggere il territorio con carriolate di altre strade per l'aumento del traffico su gomma a motore.

'azzo volete con le ciclovie??

Più strade e parcheggi nel fiume e passanti nord e bretelle e cispadane e people mover per tutti.

La scarsità di risorse finalmente fa emergere le priorità di questi amministratori, verniciati di verdognolo e ottimi campioni di parolame ecologico.

andrea defranceschi ha detto...

Il bello di questo blog è che qualunque imbecille nascosto dall'anonimato, privo di onestà e coraggio e sicuramente sempre lo stesso che durante il giorno ha poco da fare, possa dire qualunque sciocchezza.

Ritengo che la libertà d'espressione sia fondamentale, ma anche quella di non essere insultati ogni volta che compare il proprio nome. Sarebbe bene che l'Amministratore intervenisse.

Nel merito questo povero anonimo evidentemente non sa leggere. Troverà infatti quella che chiama mia reticenza nel mio comunicato stampa precedente: http://notiziefabbriani.blogspot.com/2011/09/la-ciclovia-del-reno-e-rischio.html

Tuttavia la Carisbo è un privato e fa quello che crede coi suoi soldi, poi ognuno si farà la sua opinione e deciderà liberamente in quale banca depositare i propri risparmi.

Quello che non capisce lo sciocco anonimo è che chi si dovrebbe arrabbiare è chi quegli accordi li ha presi. Cioè chi governa questa Provincia (ma anche Regione). Ma ciò non accadrà, troppi sono gli interessi che legano questa classe politica con le banche (era il loro segretario che diceva "abbiamo una banca")e ormai con ogni categoria economica, che tira i fili del teatrino di questa politica.

Vediamo quindi non solo di essere più preparati quando si insulta e si fanno affermazioni o pseudo-domande da diffamazione.

La misura adesso è colma e non intendo sopportare oltre analoghi insulti, diffamazioni e persecuzioni, ma anche istigazioni a delinquere finalizzate alla mia eliminazione. C'è un limite a tutto. D'ora in poi mi tutelerò in ogni modo e in ogni sede. Si possono avere 1.000 opinioni politiche e su queste sono aperto a ogni discussione. Però io lavoro 12-14 ore al giorno nell'unico interesse dei Cittadini e non ho tempo da perdere con gente che ha problemi evidentemente diversi dalla mia esistenza.

Spero che le persone oneste che valutano nel merito quello che si fa per le problematiche dell'Appennino e leggono questo blog per serio e sincero spirito d'informazione e di confronto democratico sulle tematiche, perdonino questo mio sfogo.

Anonimo ha detto...

La Carisbo ora fa parte del gruppo Intesa san Paolo e come tutte le bache non se la passa benissimo. Quest’anno stanno risparmiando su tutto, non hanno nemmeno distribuito i calendari e le agende ai clienti, è forse in quest'ottica che hanno ritirato il loro contributo.
Per ciò che riguarda il 1° commento, confermo quanto risposto da Defranceschi, egli in effetti aveva già chiaramente informato del ritiro da parte della fondazione Carisbo del suo contributo. Personalmente non condivido quasi mai gli attacchi eccessivamente pignoli di Andrea. In Italia spesso c'è una legge che dice una cosa ed un'altra che dice il suo contrario, quindi tutto è contestabile, ma questo suo essere come un Don Chisciotte con le sue battaglie contro i mulini a vento me lo rende simpatico, senza contare che ha volte ha pienamente ragione, come sul caso della Frana di Ripoli, peccato che proprio su questo caso si è beccato delle pesanti picconate, si è scontrato con poteri troppo forti. Detto questo, e nell'augurargli buone feste lo inviterei a non prendersela più di tanto, se proprio non sono offese pesanti, queste critiche, a volte anche sarcastiche fanno parte del gioco di chi si mette in gioco come lui.

Anonimo ha detto...

Fatemi dire anche la mia per una volta....Poi fatene ciò che volete perchè non ho parti in causa.

Inizio con il dire povera Fondazione e povere banche.
Lo dicono con chiarezza anche il nuovo governo, il Presidente della Repubblica e la BCE che gli passa oltre 480 miliardi di euro all'1%.
Gentile sig. anonimo, temo di non essere la sola che trova abbastanza originali le atgomentazioni con cui ella difende la Fondazione per il suo incomprensibile e grave disimpegno per un piccolo contributo volto a realizzare una pista ciclopedonale lungo il reno.
Per altro, stando a ciò che fin qui si è potuto capire, un dismpegno che è ancora più grave in quanto avviene quando sono già state investite risorse economiche e professionali per produrre un progetto esecutivo, se è vero che come dice Defranceschi il solo Comune di Marzabotto comincia a metterlo in pratica.
Se la Banca se la passa male avrà certamente ridimensionato anche i lauti compensi che elargisce al suo numerosi CdA ed al suo presidente suppongo. Lei forse ne sa qualcosa visto che conosce i motivi di questo disimpegno. Condivida con noi le sue informazioni per cortesia.
Al sig. Defranceschi effettivamente va riconosciuto un attivismo, ed un presenzialismo, sopra le righe. Ciò detto non credo che fino a qui abbia portato a casa molto per il nostro territorio e bisognerà pur ricordare che ha preso anche qualche cantonata come nel caso che abbiamo già denunciato che lo ha visto schierarsi per la privatizzazione di una unica possibilità di approvigionamento idrico per nuomerose famiglie.
Ne mette in moto tante.....il bilancio si fa sempre alla fine e non credo che l'interesse del territorio si possa ritenewre adempiuto unicamente con una serie di denunce, per quanto in alcuni casi condivisibili, se poi la cosa si risolve in questo.
Condivido poi con lei la sensazione di un eccessiva intolleranza verso le opinioni altrui, soprattutto se agita da chi per scelta svolge un ruolo pubblico.
Non sarà, come egli stesso denuncia, che lavora troppo?....e troppo da solo in una donchisciottesca avanguardia?