martedì 6 dicembre 2011

Cattura di lepri e fagiani nelle zone di ripopolamento.


URCA (unione regionale cacciatori dell'Appennino) informa:

Foto D.Zanin

L’attività venatoria alla ‘stanziale’ si è chiusa il 30 novembre scorso, ma i cacciatori non sono stati mandati in congedo. Nei mesi di dicembre e gennaio si svolgeranno infatti le catture di lepri e di fagiani che saranno trasferiti dalle zone di ripopolamento a quelle di caccia. Le operazioni vengono attuate dai volontari degli Atc.

I trasferimenti hanno diversi scopi fra cui quello di consentire accoppiamenti fra animali non consanguinei per migliorarne la specie. I ristretti ambiti in cui si trovano i selvatici per la presenza della rete viaria o oltre barriere, costringe infatti spesso gli animali a sostare in ambiti territoriali ristretti e ciò aumenta le probabilità di accoppiamenti fra consanguinei. Fra le finalità vi è anche quella di alleggerire le ‘zone inibite alla caccia’ e di ‘ripopolare’ le altre.

Le tradizionali catture, sempre di lepri e fagiani, per ripopolare le aree degli ambiti territoriali di caccia con esemplari di selvaggina che si è riprodotta in maniera del tutto naturale nelle zone protette del territorio provinciale. Le operazioni, autorizzate dalla Provincia di Bologna secondo le leggi vigenti, si svolgeranno nei diversi ambiti territoriali nei mesi di dicembre e gennaio. Interventi straordinari di cattura saranno possibili anche nei mesi successivi per ridurre la pressione di selvaggina sulle coltivazioni nei momenti di maggiore vulnerabilità di queste produzioni agricole rispetto ai possibili danni.

Gli operatori materiali delle catture saranno i volontari degli Atc, sotto la vigilanza della Polizia provinciale e alla presenza dei veterinari delle Aziende Usl. Questi ultimi verificheranno lo stato di salute degli animali prima della loro liberazione nei nuovi territori di permanenza.

Ricordiamo che le catture di lepri si svolgono attraverso l'impiego di reti a maglia morbida, appositamente collocate attorno all'area interessata, e di un certo numero di uomini che come "battitori" indirizzano gli animali verso punti prestabiliti, nei quali altri volontari li prendono e li pongono in casse per il loro immediato trasferimento. Per i fagiani si impiegano apposite gabbie verso cui gli uccelli sono indotti a rifugiarsi attratti da pasture. In entrambi i casi il tutto si svolge senza conseguenze negative per gli animali e senza problemi per il loro stato di benessere.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Utilizzeranno metodi soft per catturarli e metterli a disposizione di gente che userà metodi non proprio soft per farli fuori....!!!