Supporto alla formazione e al lavoro e assegno di inclusione: i due nuovi strumenti per aiutare le fasce più deboli della popolazione.
L’INPS
informa:
COSA SONO
Le nuove
misure nascono per superare il Reddito di Cittadinanza. Si tratta di
misure destinate a contrastare la povertà, la fragilità e
l’esclusione sociale e lavorativa attraverso percorsi di inserimento
sociale, di formazione e di attivazione al lavoro.
In particolare,
i due nuovi strumenti che vengono attivati in base ai bisogni
e alle possibilità di ciascuno sono:
Supporto alla formazione
e al lavoro
Attivo dal 1°
settembre 2023, prevede l’accesso a progetti di formazione, qualificazione e
riqualificazione professionale, orientamento e accompagnamento al lavoro per le
persone tra i 18 e i 59 anni.
Assegno di inclusione
Attivo dal 1° gennaio
2024, prevede un’integrazione al reddito per le famiglie con componenti
minorenni, con almeno 60 anni di età o con disabilità (come definita ai sensi
del regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del
5 dicembre 2013, n. 159) e per le persone in condizione di svantaggio inserite
in un programma di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali.
A CHI SONO RIVOLTE
Possono richiedere
l’attivazione di un percorso di inclusione sociale e lavorativa le
persone residenti in Italia da almeno 5 anni di cui gli ultimi 2 in via
continuativa.
A partire dal 1° settembre 2023, possono beneficiare dello strumento
di Supporto alla formazione e al lavoro le persone tra i 18 e
i 59 anni con ISEE non superiore a 6.000 euro, che siano in possesso degli
ulteriori requisiti richiesti; possono attivare il proprio percorso di
formazione e attivazione lavorativa, rilasciando la dichiarazione di immediata
disponibilità al lavoro e dimostrando di essersi rivolte ad almeno 3
agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione, quale
misura di attivazione al lavoro.
A partire dal 1° gennaio 2024, possono beneficiare dello
strumento Assegno di inclusione le famiglie che includono
componenti minori, disabili, con almeno 60 anni di età o in condizione di
svantaggio accertato dall’inserimento in un programma di cura e assistenza dei
servizi sociosanitari territoriali che abbiano i requisiti richiesti.
Fino alla naturale
scadenza e comunque non oltre il 31 dicembre 2023, i nuclei
familiari attualmente percettori del “Reddito di Cittadinanza” che
abbiano al loro interno componenti minorenni, oltre i 60 anni o con disabilità
continueranno a percepire i benefici economici della misura.
I BENEFICI
Supporto alla
formazione e al lavoro
Per aiutare le persone
a trovare un’occupazione, viene riconosciuto l’accesso a diversi strumenti di
politiche attive del lavoro come programmi di formazione, progetti utili alla
collettività, servizio civile universale e offerte di lavoro adeguate alle
caratteristiche e alle competenze di ognuno. Inoltre, nel momento in cui tale
percorso viene effettivamente avviato, per la sua durata, è previsto anche un
beneficio economico di 350 euro mensili erogato con bonifico per la
durata delle attività formative o delle altre iniziative indicate, per un
massimo di complessivi 12 mesi.
Assegno di inclusione
Per i beneficiari
dell’Assegno di inclusione, viene riconosciuto un beneficio economico quale
integrazione mensile al reddito familiare e un contributo per l’abitazione
concessa in locazione. Il beneficio economico viene erogato per 18 mesi tramite
uno strumento di pagamento elettronico ricaricabile chiamato “Carta di
Inclusione” e può essere rinnovato per 12 mesi (con sospensione di un mese).
COSA CAMBIA
La misura
precedente “Reddito di Cittadinanza” cessa alla scadenza della
fruizione della settima mensilità. Resta in vigore solo per le famiglie che
hanno un componente minorenne, disabile o con almeno 60 anni di età e comunque
non oltre il 31 dicembre 2023.
A partire dal 1°
gennaio 2024, anche queste categorie a cui si
aggiungono le persone che si trovano in una condizione di svantaggio accertata
dall’inserimento in programmi di cura e assistenza dei servizi sociosanitari
territoriali, dovranno richiedere l’attivazione della misura “Assegno
di inclusione” per continuare a beneficiare dell’integrazione al
reddito.
PER LE AZIENDE
Le nuove misure per
l’inclusione sociale e lavorativa si basano sul coinvolgimento delle
aziende in una rete partecipata che faciliti l’inserimento lavorativo.
Alle aziende che operano all’interno della nuova piattaforma di politiche
attive del lavoro, contribuendo all’inclusione sociale e lavorativa delle fasce
deboli e delle famiglie fragili, vengono riconosciuti incentivi alle
assunzioni come:
·
l'esonero dal versamento del 100% dei
contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per un periodo massimo
di 12 mesi, nel limite massimo di importo pari a 8.000 euro su base annua;
·
l'esonero dal versamento del 50% dei
contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro in caso di assunzione
con contratto subordinato a tempo determinato o stagionale, pieno o parziale,
per un periodo massimo di 12 mesi e non oltre la durata del rapporto di lavoro,
nel limite massimo di 4.000 euro annui.
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