L’Istituto è consapevole dell’importanza che l’Assegno Unico Universale riveste nel welfare dedicato alle famiglie. Per questo motivo ha garantito, senza soluzione di continuità, il passaggio dal vecchio sistema degli Assegni familiari alla nuova misura.
Inps comunica
Dopo aver ricevuto questo mandato dal legislatore,
in un lasso di tempo estremamente ridotto, l’Inps ha realizzato una procedura
completamente automatizzata che - dal gennaio 2022 - eroga l’Assegno a tutti i
richiedenti, senza ritardo. Si tratta di un sistema estremamente articolato che
controlla la permanenza dei requisiti del diritto incrociando diverse banche
dati, ricalcola e liquida ogni mese l’importo spettante a milioni di famiglie.
La procedura è stata progressivamente migliorata per rendere l’esperienza
dell’utente sempre più semplice e in grado di rispondere alle sue esigenze.
Oggi la domanda è completamente precompilata; inoltre, per consentire alle
famiglie di pianificare al meglio le proprie spese, è stata progressivamente
ristretta la finestra mensile in cui sono effettuati i versamenti.
Da ultimo - in accordo con la Banca d’Italia – l’Inps
ha pubblicato il calendario dei pagamenti dei prossimi mesi, fino alla fine
dell’anno. In ogni caso, ciascun beneficiario riceve mensilmente un sms e un
avviso sull’app “IO” che lo informano dell’avvenuto versamento.
Sempre in questa logica di trasparenza, l’utente può
visualizzare nella propria area riservata i dettagli del calcolo dell’Assegno e
degli eventuali conguagli a debito o a credito: ricalcoli connaturati a una
prestazione continuativa che risente chiaramente dei cambiamenti della
situazione economica del nucleo familiare e della sua composizione.
L’attenzione e la cura per le famiglie è dunque
massima. Infatti, seguendo il paradigma della semplicità della ‘user
experience’, l’Istituto ha rinnovato la prestazione per il 2023, senza
richiedere la compilazione di una nuova domanda. In più, a decorrere dal mese
di settembre, i genitori che hanno aderito ai servizi proattivi riceveranno,
alla nascita di un bambino, un invito personalizzato per richiedere la
prestazione.
L’Istituto intende raggiungere tutti e accompagnare
ciascuno nella possibilità di esercitare i propri diritti. In questo approccio
si ascrive la possibilità per i percettori di Reddito di cittadinanza, dopo la
sospensione o la cessazione, di continuare a ricevere l’Assegno unico, fino a
febbraio 2024, sulla stessa carta dedicata a RDC. In tal modo, l’utente dispone
di un tempo congruo per comunicare la scelta delle modalità di pagamento
dell’Assegno Unico, senza che eventuali ritardi nella presentazione della
domanda possano compromettere il suo diritto.
Dunque, come
ha affermato il Direttore generale Vincenzo Caridi: “Benché l’Assegno Unico sia
una prestazione nata appena un anno fa, ha assunto per l’Istituto lo stesso
rilievo delle pensioni in considerazione dell’ampiezza della platea e della
complessità e varietà delle casistiche”
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