Il Comando provinciale Carabinieri di Bologna informa:
A sollecitare l’indagine dei Carabinieri sugli illeciti attuati da un imprenditore edile è stata una denuncia di un manovale extracomunitario, uno degli sfruttati.
Sulla base di tali
indizi, gli investigatori hanno avviato gli accertamenti, anche con l’utilizzo di
attività tecniche, al fine di appurare che il “caporale” impiegava manodopera
in nero ed irregolare, in condizioni di sfruttamento,
impiegando i lavoratori in vari cantieri edili in provincia di Bologna.
I lavoratori venivano prelevati all’alba ed accompagnati nei luoghi di lavoro, ove prestavano la loro opera con turni di circa 10 ore giornaliere.
Era loro concesso, peraltro non sempre, un unico giorno di riposo: la domenica. Lo sfruttamento era determinato da vari fattori, quali il modestissimo livello di retribuzione, le precarie condizioni alloggiative e di vita, l’assenza di regolarizzazione della posizione lavorativa, la mancata erogazione ai lavoratori delle benché minime garanzie di sicurezza e igiene sul lavoro.
L’indagato approfittava dello
stato di bisogno dei manovali, che risultavano spesso ricattati e minacciati di
essere cacciati senza paga.
Le indagini hanno
evidenziato che le vittime operavano in condizione di grave violazione della
normativa sulla sicurezza, in assenza di sorveglianza sanitaria, senza alcuna
formazione e informazione relativa ai rischi derivanti dallo svolgimento della
specifica attività lavorativa e senza l’utilizzo dei dispositivi di protezione
individuale.
E’ stato, inoltre, disposto il sequestro preventivo del mezzo in uso all’indagato con il quale quest’ultimo era solito condurre presso i propri cantieri i lavoratori sfruttati, al fine di evitare la reiterazione di analoghi reati.
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