domenica 14 luglio 2019

Il prossimo inverno sarà quello ' della disfida delle mele'

La mela rosa romana dell'Appennino sfida tutte le altre mele del mondo 'alla resistenza nel tempo': cassette, ognuna piena di una tipologia di mela, saranno riposte, come si faceva un tempo, in una cantina tipica dell'Appennino e vi resteranno per tutto l'inverno. All'arrivo della primavera la cantina verrà riaperta e si valuterà lo stato di conservazione del contenuto di ogni cassetta. La mela che avrà resistito all'azione del tempo e conservato lo stato all'origine vincerà la disfida e sarà proclamata la ' migliore del reame'.
Cerimoniere della singolare tenzone, innamorato della Rosa Romana nostrana e sicuro della vittoria di questa mela nella disfida, è Antonio Contini ( che ha comunque assicurato la sua imparzialità ) insieme al biologo Marco Bondioli.
Si passerà alla azione pratica al termine del convegno sul tema 'I frutti antichi e la nuova economia di Montagna', che si terrà in occasione della festa dell'agricoltura del prossimo 19 ottobre a Castel di Casio e precederà la chiusura del convegno.
Relatori del meeting, il professore emerito dell'Università di Bologna, Silviero Sansavini, protagonista di una lunga, dettagliata e convincente ricerca sulla rosa romana dell'Appennino, e i sostenitori e protagonisti del recupero agricolo dell'Appennino, Marco Bondioli e Antonio Contini.


A tal proposito, e a riprova della bontà e della eccellente qualità della produzione dell'Appennino, si è tenuto venerdì scorso alla fattoria La Pulcina di Marco Bondioli un 'assaggio' di specialità organizzato da alcuni produttori di Castel di Casio. Bandito l'alcool, l'incontro conviviale è partito con un aperitivo alla frutta a base di succo di mela, cui è seguito un antipasto sempre alla frutta e un vassoio con assaggi di formaggi di capra, marmellate e miele che offrivano una bella carrellata di prodotti tra cui i ricavati dal latte caprino preparati dell'allevatore Bondioli, padrone di casa, assieme alle sue belle e mansuete caprette.
Bondioli, biologo, fisiopatologo era fino a qualche tempo fa impegnato con successo in una multinazionale quale addetto alle vendite. Proposto dalla sua azienda alla direzione generale dell'ufficio vendite (promozione con relativo aumento del compenso per il nuovo ruolo), ha declinato l'offerta della allettante proposta per occuparsi a tempo pieno della cura del suo terreno e dell'allevamento delle capre. Il neo 'Cincinnato' spiega la sua scelta con una semplice frase: “ Lo stress era troppo. L'Appennino con la sua quiete e la sua misurata e qualificata produzione è impagabile. Qui la vita è a 'misura d'uomo' , non è una gara in cui non si arriva mai al traguardo”.

Estimatrice e sostenitrice della nuova realtà agricola, che vede la collaborazione di diversi produttori, l'assessore di Castel di Casio, Elisa Berti, che vede nella bella e dinamica intraprendenza degli operatori agricoli un settore molto interessante su cui può 'viaggiare' il futuro del suo Comune.
Bondioli, l'assessore Berti, Contini e il prof. Mingarelli








2 commenti:

Nicola Giuntoli ha detto...

Il futuro della Montagna ha un cuore antico.
Rivangare la storia con la cultura e la tecnica di oggi, alla ricerca di un nuovo equilibrio con la natura, in tutti i suoi aspetti.
Bravi Antonio e Marco. Continuate.

Anonimo ha detto...

Si ma poi, arrivano i lupi che fan danni e i verdi che ne fan di più.