Confagricoltura Bologna sostiene l'iniziativa europea di
raccolta firme per l'evoluzione genetica delle piante coltivate
Riceviamo:
Anche
Confagricoltura Bologna dice sì alla l'iniziativa europea di
raccolta firme per l'evoluzione genetica delle piante coltivate. «Ci
sono enormi potenzialità nel territorio bolognese che devono essere
sfruttate a pieno, in particolare nella viticoltura, cerealicoltura e
bieticoltura – fanno sapere i vertici dell’organizzazione
agricola – Il miglioramento genetico è l’arma giusta per
contrastare gli effetti del cambiamento climatico, che mette sempre
più a rischio le produzioni della zona: esempio, l’evoluzione
genetica nel grano duro – la cui superficie coltivata in provincia
si aggira sui 15mila ettari -, potrebbe contribuire alla scoperta di
nuove varietà resistenti alle malattie fungine che quest’anno sono
proliferate a causa delle intense piogge; nella barbabietola da
zucchero aiuterebbe a ridurre il rischio di cercospora. Un valido
aiuto lo si auspica anche per la vite, spesso indebolita da
temperature troppo elevate e siccità».
Confagricoltura
Bologna si unisce quindi alla decisione della Giunta di
Confagricoltura nazionale di aderire all’iniziativa partecipativa
di docenti
e studenti della facoltà di Scienze Biologiche dell’Università di
Wageningen, in Olanda, per la raccolta di un milione di firme in
tutta l’Unione per chiedere la revisione della normativa europea in
materia di OGM e per tenere conto dell’evoluzione delle tecniche di
selezione genetica.
«In
tutto il mondo – osserva Confagricoltura - la ricerca applicata
alle varietà vegetali sta sviluppando piante ad evoluzione assistita
(senza introduzione di geni esterni nel DNA, come avviene per gli
OGM) nelle quali il processo di evoluzione genica che avviene in
natura è semplicemente accelerato con la tecnica di genome
editing».
L’università
olandese è collegata al Farmers-Scientists Network (FSN) di cui
anche Confagricoltura fa parte insieme alle Organizzazioni
professionali di altri Paesi europei.
«C’è
un movimento che parte dal mondo dello studio e della ricerca e che
coinvolge i cittadini che - sottolinea la Giunta di Confagricoltura
– vuole ottenere l’aggiornamento della direttiva CE 2001/18,
relativa agli organismi geneticamente modificati e mettere in chiaro
dal punto di vista giuridico ciò che è ormai ampiamente acquisito
dal punto di vista scientifico. E cioè che le più recenti
innovazioni tecniche nel campo della selezione vegetale (genome
editing)
portano a miglioramenti del corredo genetico delle piante simili a
quanto può essere ottenuto con metodi tradizionali o a quanto può
accadere casualmente in natura, ma con maggior precisione e
rapidità, quindi non ha senso vietarne l’utilizzo come se si
trattasse della transgenesi da cui si ottengono gli OGM».
Daremo
il nostro attivo contributo all’iniziativa partecipativa avviando
in tutta Italia dibattiti, approfondimenti scientifici e divulgativi,
momenti di raccolta firme – conclude la Giunta di Confagricoltura
-. Vogliamo si avvii una riflessione, in tutta Europa e nel nostro
Paese, sulle nuove tecniche che possono dare la possibilità di
selezionare varietà vegetali geneticamente evolute, in tempi più
rapidi di quelli che richiede l’evoluzione naturale; si tratta di
tecniche sicure, che mantengono intatta l’identità genetica
‘tipica’ della pianta e che sono quindi perfette per
un’agricoltura come la nostra che vuole conservare la tipicità
delle produzioni vegetali ma anche proteggere in modo sostenibile la
salute delle piante.
Nessun commento:
Posta un commento