venerdì 5 ottobre 2018

Maurizio Osti fra i protagonisti dell'autunno artistico bolognese

E' intensa l'attività dell'artista sassese Maurizio Osti ( nella foto) che negli ultimi mesi e in particolare in questo inizio autunno lo ha visto protagonista di diversi eventi di indubbia valenza.




E' ancora in corso alla Galleria d’Arte del Caminetto Bologna la mostra, correlata alla Triennale 2017/18 Associazione per le arti Francesco Francia, nella quale, insieme ad altri scultori della Francesco Francia, ha esposto un'opera dal titolo ta ‘Bozzetto per monumento’( nella foto) , un bronzo patinato realizzato nel 1964/65. Aperta da settembre, per l'interesse che ha suscitato è stata prorogata ed è vcisitabile ancora fino a domani, sabato 6 ottobre.


Osti è reduce anche dalla partecipazione alla collettiva “GUARDARE OLTRE". Dal 1980 al 1990: dieci anni di ricerca artistica a Bologna” , curata da Sandro Malossini che si è tenuta in settembre alla Galleria Il Faro Arte di Marina di Ravenna. In quell'occasione ha esposto la sua 'Apollo e Dioniso'. 

 


Attualmente partecipa alla collettiva “Bologna 2018, Attualità della tradizione” , curata da Sandro Malossini e Francesco Finotti, alla Fondazione Rocca dei Bentivoglio, Palazzo Garagnani di Crespellano. 

L'opera esposta è ‘Lybris, 2018' ( nella foto) . Catalogo con testi di Silvia Rubini e Sandro Malossini. Questa esposizione è visitabile fino al 21 ottobre 2018
Ma ciò che più lo ha gratificato è stato l'invito a partecipare al Festival Francescano X Edizione, intitolato ‘Tu sei bellezza’ , tenutosi a Bologna il 28, 29 e 30 settembre.
A questo festival era unito il Seminario ‘La bellezza come strumento di integrazione e il progetto Mus-e’. A cura della Fondazione Maccaferri. La Tavola rotonda verteva sul tema dell'educazione delle nuove generazioni; un progetto che presentava l'espressione artistica come linguaggio comune da utilizzare contro i disagi sociali, l'emarginazione, la violenza e l'isolamento, generando integrazione e comunicazione. L'opera che Osti ha presentato, di recente realizzazione, è l'Elogio della Bellezza' ( foto sotto)
 
 


Dovremmo soffermarci di più a riflettere sul rapporto tra valori tradizionali religiosi e loro metamorfosi,” ha detto Osti nel suo intervento, “ nelle forme che sono espressioni delle società laiche, tecnologiche e secolarizzate. Da San Francesco d’Assisi, che tutti conosciamo, religioso e poeta mistico fondatore dell'ordine che da lui poi prese il nome a Jorge Mario Bergoglio, il gesuita argentino che nel 2013 è salito alla guida della Chiesa Cattolica con il nome di Papa Francesco, un chiaro segnale di ripresa dello spirito del Concilio Vaticano II°. Il mio intervento, che è incentrato sulla stesura del testo dell’Elogio risalente al marzo 1999, è testimonianza spirituale, vocazione che non ha la pretesa di definire la bellezza, ma che di questa vuole tentare di definirne alcune peculiarità, nella consapevolezza che il suo volto è infinito e non ha e non può avere confini. L’artista però ha il compito di lasciare traccia di questa relazione. Nel dicembre del 2002, ho deciso di formalizzarlo nella veste litografica di “Manifesto come espressione di poetica (d’arte), il carattere utilizzato nella litografia è il Folk da me disegnato diversi anni fa,” ha concluso

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