mercoledì 31 ottobre 2018

Dossier Statistico Immigrazione 2018

Riceviamo:

Si è tenuta a Bologna la presentazione del Dossier Statistico Immigrazione 2018, in contemporanea alle presentazioni in tutte le Regioni e Province Autonome d’Italia ad opera delle redazioni regionali del Dossier.
Organizzata
dall’associazione Africa e Mediterraneo con il patrocinio del Comune di Bologna, ha visto una grande partecipazione da parte di giornalisti,
operatori del settore sociale, esponenti del sindacato e di fondazioni bancarie, politici locali, rappresentanti dell’associazionismo culturale e religioso, studenti...
Il Dossier, nato nel 1991 per raccogliere e riflettere sui dati relativi al fenomeno migratorio, si è avvalso del contributo di oltre un centinaio di ricercatori e studiosi, con competenze e retaggi culturali differenti, in una coralità di approcci che fanno la ricchezza interpretativa e contenutistica
del volume. La vasta e diversificata serie di dati, provenienti sia da archivi amministrativi sia da ricerche sul campo e indagini qualitative, opportunamente elaborati e correlati, ha consentito una lettura puntuale, aggiornata e articolata dell’immigrazione in Italia, oggi più che mai urgente e necessaria.
A curare il dossier il Centro Studi e ricerche IDOS insieme al Centro Studi Confronti, con il sostegno dei fondi dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese e la collaborazione di UNAR.
Sandra Federici, direttrice di Africa e Mediterraneo, ha moderato gli interventi e presentato alcuni dati sul fenomeno migratorio a livello nazionale e internazionale. In particolare, ha sottolineato che, sulla stessa linea degli ultimi anni, l’Italia non è né il paese con il numero più alto di immigrati né quello che ospita più rifugiati e richiedenti asilo.
Infatti, con circa 5 milioni di residenti stranieri (5.144.000 a fine 2017, secondo l’ISTAT), il nostro paese viene dopo la Germania, che ne conta 9,2 milioni, e il Regno Unito, con 6,1 milioni, mentre supera di poco la Francia (4,6 milioni) e la Spagna (4,4).
I rappresentanti istituzionali hanno dato il benvenuto ai partecipanti e aperto l’evento sottolineando l’importanza, nel contesto sociale e politico contemporaneo, di ricercare e rifflettere su dati che rappresentano la realtà.
L’assessore al Lavoro Marco Lombardo ha invitato le amministrazioni e
istituzioni locali impegnate nella gestione del fenomeno migratorio
a curare con egual impegno non solo l’accoglienza, ma anche la comunicazione.
Maria Adele Mimmi, capo area Welfare del comune, ha ribadito l’impegno delle istituzioni locali a rafforzare il sistema d’accoglienza locale e a promuovere l’utilizzo di un nuovo linguaggio per parlare di migrazioni.
Andrea Stuppini, redattore del Dossier, si è focalizzato sull’impatto economico e lavorativo dell’immigrazione in Emilia Romagna, dove oltre 255.000 lavoratori stranieri versano contributi superiori alle spese previdenziali loro dedicate.
Inoltre ha sottolineato come i cittadini stranieri abbiano risentito del
la crisi economica maggiormente, con un tasso di occupazione
inferiore a quello degli italiani (dieci anni fa la situazione era inversa), e un guadagno medio inferiore del 23% rispetto alla media italiana.
Valerio Vanelli, dell’Osservatorio sul fenomeno migratorio della Regione Emilia-Romagna, ha illustrato i dati regionali ed evidenziato come il fenomeno vada verso la stabilizzazione e il radicamento. In base al rapporto sui dati 2017, i cittadini stranieri residenti in Emilia-Romagna al 1° gennaio 2018 sono 538.677, pari al 12,1% della popolazione complessiva.
Nonostante quasi 6.000 persone in meno rispetto al 2016 abbiano ottenuto la cittadinanza in Emilia-Romagna, un quarto dei
bambini nella fascia d’età dei 5 anni nati in Emilia-Romagna hanno genitori stranieri.


Alcuni aggiornamenti sul pluralismo religioso in rapporto alle migrazioni
sono stati quindi offerti da Alessia Passarelli, del Centro Studi Confronti,
ad esempio la notazione che,a differenza del pensiero comune, la
maggioranza degli immigrati, il 52,6%, è di fede cristiana, mentre i credenti musulmani sono il 32,7% del totale e la percentuale di immigrati atei o agnostici è del 4,7% e in costante aumento. Passarelli ha inoltre sottolineato come la mancanza di dialogo fra le istituzioni pubbliche e
le comunità religiose presenti sul territorio potrebbe risultare in una chiusura di queste comunità e nella nascita al loro interno di percorsi poco controllabili. “Spesso fermarsi significa anche fare un passo indietro” e perdere l’occasione di fare del pluralismo religioso una ricchezza per la società.
Annalisa Faccini, rappresentante di ASP Città di Bologna, ha presentato i dati aggiornati del sito Bologna Cares! sul sistema d’accoglienza SPRAR a Bologna, sottolineando la progettualità innovativa e complessa che ha portato alla sua organizzazione a partire da settembre 2017. Ha evidenziato in particolare l’impatto positivo sugli ospiti, in particolare per quanto riguarda i servizi volti all’inserimento nell’ambito lavorativo, che hanno portato molti beneficiari ad attivare tirocini formativi.
Sarà presto online il nuovo sito del Dossier, www.dossierimmigrazione.it
, completamente rinnovato grazie alla collaborazione di coop.
Lai - momo, che conterrà dati e informazioni e la possibilità di
acquistare il dossier online.

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