Sasso Marconi vende azioni Hera anche per 'rifare' la piazza.
Il
comune di Sasso Marconi ha in progetto l'alienazione di una quota di
azioni Hera, per un importo di 300.000 euro, con cui affrontare
alcune necessità organizzative: la sistemazione e ottimizzazione di
attrezzature di parchi e giardini per un totale di 40.000 euro,
interventi sull'illuminazione pubblica per altri 40.000 euro,
l'adeguamento e miglioramento antisismico di fabbricati scolastici
(50.000 euro), l'ultimazione del magazzino comunale ( 40.000 euro),
la pavimentazione della piazza ( 30.000 euro) e un intervento di
manutenzione straordinaria negli impianti sportivi ( 100.000 euro).
Il Consiglio comunale ha approvato il programma, presentato
dall'assessore al bilancio Mirco Turruni, il quale ha precisato che
la vendita delle azioni non intacca la quota vincolata di azioni Hera
in possesso del Comune e che avverrà rispettando il diritto di
prelazione attribuito agli enti pubblici. La prelazione vuol
garantire la maggior quota pubblica di possesso azionario
dell'azienda. La proposta ha registrato però dei distinguo. Il
consigliere di minoranza Pietro Fortuzzi ha annunciato il suo voto
contrario poiché l'operazione fa parte del programma di bilancio
annuale del Comune, a cui ha dato a suo tempo parere sfavorevole. Il
capogruppo di ' Un'Altra Sasso' , Eugenio Salamone, ha precisato che,
pur condividendo gli interventi e le finalità della vendita, non
approva l'intenzione di assottigliare il pacchetto comunale di
azioni Hera poiché, in futuro la quota dividendi sarà più
contenuta. Ciò, a suo giudizio, va a discapito del sostegno
servizi, cui sono destinati i proventi delle quote Hera. Ha rimarcato
come non si operi per avere 'risparmi di gestione' che, se attuati,
potrebbero assolvere al programma di interventi presentati. Pur
annunciando il voto contrario del suo gruppo, giustificato
'dall'appartenenza all'opposizione', il capogruppo di Sasso Libera
Stefano Raimondi ha comunque condiviso la finalità e non ha
criticato l'origine da cui provengono le risorse necessarie agli
importanti interventi. La difesa della proposta è arrivata dal
gruppo di maggioranza 'Sasso Marconi, la città
che vogliamo', il cui capogruppo Silvia Martini ha messo in
risalto l'inderogabilità delle azioni che si intendono attuare,
sollecitate da tempo non solo dai cittadini, ma dalle stesse
opposizioni e come la proposta della giunta sia perfettamente in
linea e rispettosa dell'ordinamento. Infine l'intervento del
consigliere di maggioranza Federico Feliziani che ha annunciato il
suo voto favorevole alla proposta per la sua appartenenza consiliare.
Ha però sottolineato: “Ogni volta che si vende qualcosa dobbiamo
essere consapevoli dell'irreversibilità dell'operazione. Non importa
avere la sfera di cristallo per immaginare periodi non floridi per
gli enti locali che faranno fatica a riportare in mano pubblica ciò
che adesso portano sul libero mercato. Verrebbe da dire 'ogni
lasciata è persa' ed è questo che mi fa essere poco entusiasta. Per
esigenze stiamo svuotando a poco a poco il patrimonio del nostro
Comune”.
Alla
votazione, la proposta ha avuto il solo consenso della maggioranza.
6 commenti:
Svendere la proprietà di un bene pubblico vitale come l'acqua in cambio di opere contingenti e accessorie, mi sembra un tantino vergognoso, disumano e quai infero. Magari sarò fuori moda, correggetemi se sbaglio.
Ma è stato deliberato anche l’aumento della Tarsu.
I soliti esperti debbono dire la loro prendendo come al solito lucciole per lanterne.
Le azioni Hera che verranno messe in vendita non fanno parte del pacchetto bloccato nel patto di sindacato che assicura la proprietà di Hera in mani pubbliche, quindi nessun pericolo che l'acqua, ovvero la gestione e distribuzione dell'acqua vada in mani private, ricordo anche che l'acqua è un bene dello Stato e non può essere venduto, per cui solo la gestione è oggetto di concessione. Dato il prezzo attuale di mercato dell'azione, che oscilla dagli euro 2,80 ai 3,00, il che rappresenta un massimo storico, penso sia un ottimo momento per alleggerire un cespite che ai prezzi attuali non ha un rendimento allettante. Impietoso è poi il raffronto con i tanti Comuni che le hanno vendute negli ultimi due-tre anni al prezzo di euro 1,70-2,00. dobbiamo quindi come minimo prendere atto dell'oculatezza e lungimiranza del Comune di Sasso che incasserà un corrispettivo del 50% in più destinato a realizzare opere importanti e non come altri per fare semplicemente quadrare i conti di bilanci in fase di dissesto. Ringraziate gente.. ringraziate....
1) L’acqua è un bene del Creatore, prima che dello Stato o dei paperoni della Borsa. Sarà forse un caso, ma Hera è il nome di una Dea della tradizione ellenica e latina (Iuno).
2) La gestione delle risorse vitali idriche, secondo me, non dovrebbe proprio entrare in Borsa Valori.Punto.
3) I Patti di Sindacato azionari hanno la tenuta delle gomme liscie sul ghiaccio, per cui alla prima curva si sbanda e tutto passa irreversibilmente dalle mani dei cittadini a quelle degli oligarchi.Già visto in altri settori.
4) gli altri amministratori sono stati più sprovveduti, certo, se voi fate affari economici ve ne rendo merito, ma possibilmente non sull’acqua.Questione di principio, non personale con voi.
Il concetto giusto a mio parere e' quello espresso dal consigliere Feliziani.
"Oculatezza e lungimiranza" afferma l'"esperto" che dimentica o finge di dimenticare che si sta trattando dell'alienazione di un bene pubblico che, una volta ceduto, assai difficilmente si potrà riavere. Cedere azioni hera per "fare cassa" o per fare investimenti, sempre una scemenza è, a prescindere dal valore attuale delle azioni che potranno salire o scendere al di là delle previsioni fatte da qualche "esperto" di bottega.
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