mercoledì 23 marzo 2016

Referendum del 17 aprile, Pietro Fortuzzi vota SI.

Il consigliere comunale di Sasso Marconi Pietro Fortuzzi ha inviato: 



 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non vorrei togliere nulla al Sig. Fortuzzi ma mi sembra di aver capito altre cose:
Divieto di trivellazione nelle aree marine protette e nel raggio delle 12 miglia esiste già. Il comma 239 dell’articolo 1, intervenendo sull’articolo 6 comma 17 del D.Lgs. 152/2006, ha confermato il divieto di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi all'interno del perimetro delle aree marine e costiere protette e nelle zone di mare poste entro 12 miglia dalle linee di costa lungo l'intero perimetro costiero nazionale e dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette e ha eliminato le norme che consentivano una serie di deroghe a tale divieto (queste “deroghe” al divieto “di fare trivellazioni” erano state introdotte nel 2006 dal III Governo Berlusconi).
La Legge di stabilità 2016 stabilisce che nel raggio delle 12 miglia le concessioni già rilasciate siano di fatto prorogate per la durata della vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale. l’unico quesito referendario rimasto in piedi e su cui è indetto il referendum del 17 aprile riguarda solo questo punto; si parla solo dei 21 impianti esistenti che ricadono nel raggio delle 12 miglia dalla costa e non di tutti gli altri esistenti oltre questa distanza e sulla terraferma sui quali questo referendum non avrà nessun effetto.
Per queste ragioni il referendum è nella sostanza inutile.
La legge di stabilità ha cancellato definitivamente la possibilità di fare nuove trivellazioni nelle aree marine protette e nel raggio delle 12 miglia.Quindi:
Non è vero quel che si dice, che “continueranno a trivellare le nostre coste” perché stiamo parlando solo di impianti già esistenti e sempre nel rispetto delle norme di sicurezza e di salvaguardia ambientale previsti dalle norme vigenti.
E’ del tutto fuorviante piegare la discussione sul referendum del 17 aprile ad uno scontro tra chi è a favore delle trivelle e chi è a favore delle rinnovabili;
B) Lo strumento del referendum è del tutto inefficace e rischia al contrario di avere come unica conseguenza la messa a rischio di migliaia di posti di lavoro di quanti operano in impianti già attivi, senza nessun reale beneficio ambientale e senza portare nessun contributo alla ripresa di una discussione seria sul futuro energetico del Paese.
Questi sono alcune centinaia di milioni di Euro Buttati… in mare!!!!
Tanto paghiamo noi.

Anonimo ha detto...

Illusione inutile di chi non si rassegna ad essere considerati un "puro niente". Si lamentano del furto della loro auto, dopo che loro stessi hanno consegnato le chiavi nelle mani del ladro. WWF, Legambiente, al soldo della strategia della distrazione di massa.

antonio lavini ha detto...

Votiamo pure SI, poi cosa succede dopo le 12 miglia ?
Chi rimane continua a trivellare !
Facciamo come il nucleare ? Noi abbiamo forse fermato tutto, ma oltralpe il nucleare continua e continuano gli incidente che per ora sembrano lievi, ma saranno sempre così ?
Più che uomini sembriamo struzzi ! O no ?
Mi risponda sig. Fortuzzi.
Grazie