Vogliono
tutti venire a studiare sotto le Torri. Si legge dai numeri delle
iscrizioni agli istituti superiori per il prossimo anno che la Città
metropolitana ha raccolto. Istituti in provincia - quelli dei Comuni
più lontani - che perdono iscritti, licei cittadini che scoppiano,
in particolare nell'indirizzo delle Scienze applicate (lo scientifico
senza latino) dove c'è stato un boom. "Un fenomeno che dovremo
approfondire e discutere, a perdere iscritti sono anche scuole nuove
che abbiamo appena inaugurato in provincia", spiega il delegato
per l'istruzione Daniele Ruscigno.Le
iscrizioni in Provincia.
Gli iscritti in prima superiore, complessivamente, passano da 7.760
ragazzi a 7.840. Nell'analisi per scuole e indirizzi i dati, diffusi
dalla Città metropolitana, parlano chiaro e riguardano le scuole
nella Bassa e in montagna; si salvano, anzi crescono, gli istituti
dei Comuni alle porte di Bologna, a San Lazzaro (qui, per esempio, il
Majorana
ha 60 studenti in più) e a Casalecchio (il Da
Vinci
cresce di una prima che sarà sistemata in un'aula che la Città
metropolitata ristrutturerà). Il Giordano
Bruno,
che ha la sede principale a Budrio, invece perde una decina di
studenti; Il Montessori-Da
Vinci
a Porretta e il Keynes
di Castelmaggiore segnano meno trenta; una decina di studenti in meno
all'istituto Caduti
della Direttissima
a Castiglione dei Pepoli; quindici in meno al Malpighi
di
San Giovanni in Persiceto, dove invece cresce nell'indirizzo
elettronico l'Archimede.
Cresce anche il Fantini
di Vergato
(una decina di ragazzi in più): un dato in controtendenza. Qui c'è
un esubero nel professionale, mentre il tecnico conferma il calo
degli anni precedenti. Sarà fatta una classe prima "articolata"
tra geometri e ragionieri. Dopo una crescita che ha portato la scuola
ad arrivare a 2.400 studenti, perde "matricole" anche
l'Alberghiero,
nelle due sedi di Casalecchio
e Castel San Pietro:
meno 80. "E' il dato più alto, ma quello che ci preoccupa meno
perchè la scuola era già arrivata a numeri elevati", spiega
Ruscigno.Calo
degli stranieri in Appennino.
Le scuole superiori in montagna soffrono di più, anche di un calo
degli studenti stranieri. "Noi avevamo numeri alti al
professionale, quest'anno sui 34 iscritti al massimo sono 3-4 gli
alunni di origine non italiana", osserva il preside del Fantini
di Vergato Paolo Bernardi. "Si spiega col fatto che gli
stranieri se ne stanno andando dall'Appennino perchè c'è la crisi
del lavoro".Esuberi:
il caso del Copernico.
Alla fine le scuole cittadine che crescono dovrebbero riuscire a
sistemare tutti gli studenti in più trovando gli spazi, anche con
doppi turni o aule a rotazione, quando una classe è in palestra o in
laboratorio, come alle Laura Bassi. E' l'indirizzo delle Scienze
applicate a fare il pieno di iscritti: due classi prime in più al
Righi, che ha gli spazi per accoglierle; 25 studenti in esubero al
Fermi (qui le Scienze applicate sono passate da 77 a 117 iscritti),
che dovrebbero trovare sistemazione, assicura Ruscigno, anche in
altre scuole. Rimane il caso del liceo scientifico Copernico:
l'indirizzo linguistico ha perso 23 iscritti, compensati dall'aumento
(più 25) allo scientifico. Mentre ci sono esuberi nelle Scienze
applicate passate da 121 a 177: 56 ragazzi che non potranno trovare
posto al Copernico. "Non c'è spazio e nemmeno ci sono locali
vicini alla scuola che possiamo mettere a disposizione", dice
Ruscigno. "Alle famiglie saranno offerte altre scuole, come il
Sabin, che hanno lo stesso indirizzo".Iscrizioni
nei tecnici: calano geometri e ragionieri.
Se Aldini e Belluzzi
crescono
negli indirizzi industriali e il Luxemburg tiene, a soffrire di più
sono gli indirizzi tecnici commerciali e per geometri. "Il
rilancio della cultura tecnica sta dando risultati, almeno per la
parte industriale", spiega l'assessore alla scuola della Città
Metropolitana. "Invece c'è un forte calo nei professionali
rispetto al quale dovremo interrogarci". Alle
Aldrovandi-Rubbiani c'è stato un crollo con meno 80 iscritti.
1 commento:
In Alto Reno i candidati Sindaco che fanno oltre che litigare?
Anche i migranti rimigrano.
Meno male che politici di via Aldo Moro stanno lavorando sul circuito della cultura.
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