Romano Ventura e la moglie Mara |
Romano Ventura nella sua officina. |
Di Filippo
Macchiavelli:
I funerali di Romano Ventura si terranno domani,
martedì 15 ottobre, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Sasso Marconi.
Sabato scorso, 12 ottobre, purtoppo Romano è deceduto
stroncato da una malattia improvvisa. Con lui è mancato un attento testimone e
discreto protagonista della storia di Sasso Marconi. Lo piange l’intero paese assieme
alla moglie Mara con cui ha diviso una vita di profondo affetto e di
lavoro. Una vita segnata dalla tragica scomparsa dell'unica figlia in un incidente.
Sempre
disponibile e capace riparatore di mezzi a due ruote, bici e motocicli, Romano
Ventura ha vissuto in simbiosi con il suo paese. Il lavoro pareva per lui un
piacevole dovere poiché gli consentiva un contato continuo con i compaesani e gli
permetteva dal suo laboratorio-negozio di
essere testimone di ciò che ogni giorno accadeva.
Erede e
continuatore della ditta Ventura, nata nel 1928 ai Cinque Cerri di Sasso
Marconi, fondata dal padre Luigi
‘Gigein’ Ventura, Romano ha saputo onorare nel migliore dei modi il mandato del
genitore.
La piccola
officina di Gigein offriva il servizio di riparazione delle biciclette e
rispondeva all’esigenza di quegli anni
in cui i mezzi di locomozione più diffusi erano appunto le biciclette.
L’attività
prese subito piede e i clienti aumentarono di anno in anno, tantochè nel 1930
Luigi Ventura decise di spostare l’officina progressivamente sempre più verso
il centro di Sasso Marconi. Inizialmente la nuova sede fu ricavata in una
rimessa in via Ponte Albano e poi in un negozio più ampio di via Porrettana,
alla altezza di via
Castello.
Negli anni
’40 Luigi, che da qualche anno era affiancato nel lavoro anche dal giovane
figlio Romano e da 2 collaboratori di officina, decise di aggiungere la
progettazione, la costruzione e l’assemblaggio di biciclette con proprio telaio
e marchio.
I modelli
dei ‘cicli Ventura’ iniziarono così a diffondersi in paese e a divenire oggetto
di richiamo.
La
produzione proseguì florida fino al 1944,
anno in cui l' attività subì una brusca interruzione a causa dei
bombardamenti alleati (l’edificio in cui aveva sede l’officina fu raso
completamente al suolo).
La famiglia
Ventura si trasferì allora a Bologna, dove cercò di proseguire l’attività
commerciale con le poche risorse rimaste a disposizione, all’interno di un
garage con l’aiuto di alcuni conoscenti anch’essi sfollati.
Tornati poi
a Sasso Marconi, nel biennio 1945/1946, fu concesso alla famiglia Ventura dal
Comune di Sasso Marconi uno scantinato in cui riprese l’attività di produzione
telai, di assemblaggio biciclette e di riparazione.
In questo
periodo iniziò anche la vendita e la riparazione dei primi modelli di
ciclomotori. Questo salto nella meccanica fu possibile anche grazie alle conoscenze acquisite da
Romano Ventura in materia, dopo un corso professionale seguito in Germania
nella famosa fabbrica di moto NSU.
Luigi e
Romano Ventura nel 1952 si trasferirono nel negozio di via Porrettana 200, a
fianco del Bar Sport, gestito allora dalla mitica e indimenticabile ‘Amabile’. Il negozio, all’imbocco della piazzetta
Marconi, ora non esiste più. Fu abbattuto, con il mulino Zani, per fare posto
all’attuale edificio sulla piazzetta.
In
quegli anni la produzione di telai e
biciclette da corsa si intensificò notevolmente, anche per l’inizio di una
storica collaborazione con la Società Ciclistica di Sasso Marconi (grazie
all’allora presidente della società Lanzarini).
La ditta
Ventura si occupava dell’allestimento di tutte le biciclette degli atleti della
squadra, contribuendo ai successi della società, quali quelli di Luciano
Veggetti, che diventò con i cicli Ventura campione emiliano. Si aggiudicò anche
numerosi piazzamenti in gare nazionali.
La
produzione di telai pregiati cessò negli anni ‘70, a causa della flessione del
mercato. Proseguì la tradizionale attività di vendita e di riparazione .
In questi
stessi anni la azienda acquisì il titolo di rivenditore ufficiale di marche
prestigiose quali Benelli e Garelli.
Nel 1971
avvenne il cambio generazionale definitivo, con la cessione totale della
gestione della attività da parte di Luigi al figlio Romano, che proseguì la
direzione della azienda in collaborazione con la moglie Mara.
Nel 1982,
per necessità di maggiori spazi da dedicare alla vendita e alla officina, la
ditta Ventura si trasferì nella attuale sede di via del Mercato.
L’espansione
della attività culminò con l’acquisto del titolo di rivenditore ufficiale di
ulteriori prestigiosi marchi, quali Bianchi, Atala, Malaguti, Piaggio.
L’ attività
della ditta Romano Ventura ha continuato grazie al costante impegno del
titolare e della moglie e segue la tradizione di famiglia incentrata sulla
indubbia qualità del lavoro artigianale.
Il
riconoscimento ufficiale a coronamento della storica attività della ditta
Ventura è arrivato il 6 febbraio 2013, con l’iscrizione nell’albo comunale
delle botteghe storiche.
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