lunedì 14 ottobre 2013

E' morto Romano Ventura e con lui un po' di Sasso Marconi.



Romano Ventura e la moglie Mara


Romano Ventura nella sua officina.
Di Filippo Macchiavelli:

I funerali di Romano Ventura si terranno domani, martedì 15 ottobre, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Sasso Marconi. 
Sabato scorso,  12 ottobre, purtoppo Romano è deceduto stroncato da una malattia improvvisa.  Con lui è mancato un attento testimone e discreto protagonista della storia di Sasso Marconi. Lo piange l’intero paese assieme alla moglie Mara con cui ha diviso una vita di profondo affetto e di lavoro. Una vita segnata dalla tragica scomparsa dell'unica figlia in un incidente.
Sempre disponibile e capace riparatore di mezzi a due ruote, bici e motocicli, Romano Ventura ha vissuto in simbiosi con il suo paese. Il lavoro pareva per lui un piacevole dovere poiché gli consentiva un contato continuo con i compaesani e gli permetteva dal suo laboratorio-negozio  di essere testimone di ciò che ogni giorno accadeva.  
Erede e continuatore della ditta Ventura, nata nel 1928 ai Cinque Cerri di Sasso Marconi, fondata dal padre  Luigi ‘Gigein’ Ventura, Romano ha saputo onorare nel migliore dei modi il mandato del genitore.
La piccola officina di Gigein offriva il servizio di riparazione delle biciclette e rispondeva all’esigenza di quegli anni  in cui i mezzi di locomozione più diffusi erano appunto le biciclette.
L’attività prese subito piede e i clienti aumentarono di anno in anno, tantochè nel 1930 Luigi Ventura decise di spostare l’officina progressivamente sempre più verso il centro di Sasso Marconi. Inizialmente la nuova sede fu ricavata in una rimessa in via Ponte Albano e poi in un negozio più ampio di via Porrettana, alla altezza di via
 Castello. 

Negli anni ’40 Luigi, che da qualche anno era affiancato nel lavoro anche dal giovane figlio Romano e da 2 collaboratori di officina, decise di aggiungere la progettazione, la costruzione e l’assemblaggio di biciclette con proprio telaio e marchio.
I modelli dei ‘cicli Ventura’ iniziarono così a diffondersi in paese e a divenire oggetto di richiamo.


La produzione proseguì florida fino al 1944,  anno in cui l' attività subì una brusca interruzione a causa dei bombardamenti alleati (l’edificio in cui aveva sede l’officina fu raso completamente al suolo).
La famiglia Ventura si trasferì allora a Bologna, dove cercò di proseguire l’attività commerciale con le poche risorse rimaste a disposizione, all’interno di un garage con l’aiuto di alcuni conoscenti anch’essi sfollati.
Tornati poi a Sasso Marconi, nel biennio 1945/1946, fu concesso alla famiglia Ventura dal Comune di Sasso Marconi uno scantinato in cui riprese l’attività di produzione telai, di assemblaggio biciclette e di riparazione.
In questo periodo iniziò anche la vendita e la riparazione dei primi modelli di ciclomotori. Questo salto nella meccanica fu possibile  anche grazie alle conoscenze acquisite da Romano Ventura in materia, dopo un corso professionale seguito in Germania nella famosa fabbrica di moto NSU.
Luigi e Romano Ventura nel 1952 si trasferirono nel negozio di via Porrettana 200, a fianco del Bar Sport, gestito allora dalla mitica e indimenticabile ‘Amabile’.  Il negozio, all’imbocco della piazzetta Marconi, ora non esiste più. Fu abbattuto, con il mulino Zani, per fare posto all’attuale edificio sulla piazzetta.

In quegli  anni la produzione di telai e biciclette da corsa si intensificò notevolmente, anche per l’inizio di una storica collaborazione con la Società Ciclistica di Sasso Marconi (grazie all’allora presidente della società Lanzarini).
La ditta Ventura si occupava dell’allestimento di tutte le biciclette degli atleti della squadra, contribuendo ai successi della società, quali quelli di Luciano Veggetti, che diventò con i cicli Ventura campione emiliano. Si aggiudicò anche numerosi piazzamenti in gare nazionali.
La produzione di telai pregiati cessò negli anni ‘70, a causa della flessione del mercato. Proseguì la tradizionale attività di vendita e di riparazione .
In questi stessi anni la azienda acquisì il titolo di rivenditore ufficiale di marche prestigiose quali Benelli e Garelli.
Nel 1971 avvenne il cambio generazionale definitivo, con la cessione totale della gestione della attività da parte di Luigi al figlio Romano, che proseguì la direzione della azienda in collaborazione con la moglie Mara.
Nel 1982, per necessità di maggiori spazi da dedicare alla vendita e alla officina, la ditta Ventura si trasferì nella attuale sede di via del Mercato.
L’espansione della attività culminò con l’acquisto del titolo di rivenditore ufficiale di ulteriori prestigiosi marchi, quali Bianchi, Atala, Malaguti, Piaggio.
L’ attività della ditta Romano Ventura ha continuato grazie al costante impegno del titolare e della moglie e segue la tradizione di famiglia incentrata sulla indubbia qualità del lavoro artigianale.
Il riconoscimento ufficiale a coronamento della storica attività della ditta Ventura è arrivato il 6 febbraio 2013, con l’iscrizione nell’albo comunale delle botteghe storiche.
L'officina Ventura distrutta dai bombordamenti alleati.

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