Lapide delle vittime. |
Di Gian Paolo Frabboni.
Ieri, giornata in cui ricorreva l’anniversario della
morte di Don Giovanni Fornasini, si è celebrata una funzione religiosa nella
chiesa di Sperticano, cui ha partecipato, per rendere omaggio all’eroico
sacerdote, anche l'attuale Sindaco di
Marzabotto Romano Franchi
Ha presieduto la concelebrazione eucaristica Mons. Alberto Di Chio accompagnato dai sacerdoti Don Zaccanti e Don Busi.
E' questa una data che ogni anno viene ricordata in memoria di questo amato sacerdote, definito "l'Angelo di Marzabotto" per i numerosi e importanti interventi che ebbe a compiere a favore dei suoi parrocchiani e di tutta la popolazione.
Ha presieduto la concelebrazione eucaristica Mons. Alberto Di Chio accompagnato dai sacerdoti Don Zaccanti e Don Busi.
E' questa una data che ogni anno viene ricordata in memoria di questo amato sacerdote, definito "l'Angelo di Marzabotto" per i numerosi e importanti interventi che ebbe a compiere a favore dei suoi parrocchiani e di tutta la popolazione.
Chiesa di Sperticano |
Recentemente ho ritrovato un documento che l'ex Sindaco di Marzabotto Andrea De
Maria ritenne di particolare importanza per la conoscenza esatta degli
eventi che a partire dal giorno 29 settembre 1944 funestarono l’intera zona di
Monte Sole. Infatti il Segretario Comunale dell'epoca rag. Agostino Grava
relazionò al Prefetto come avevano agito i loro amici-camerati-combattenti-nazifascisti,
nei confronti della popolazione locale”.
E' impensabile, oggi, immaginare come un alto funzionario fascista abbia potuto narrare con dovizia di particolari quegli episodi crudeli, truculenti e violenti, a rischio della propria incolumità. Anche don Giovanni venne rastrellato dalle SS il 29 settembre del ‘44 e gli furono concessi 5 giorni di permesso, poi prorogati a 10, per seppellire i morti.
Quindi la sua morte avvenuta il 13 ottobre, corrisponde a quanto avevano programmato e riferito i Tedeschi.
E' impensabile, oggi, immaginare come un alto funzionario fascista abbia potuto narrare con dovizia di particolari quegli episodi crudeli, truculenti e violenti, a rischio della propria incolumità. Anche don Giovanni venne rastrellato dalle SS il 29 settembre del ‘44 e gli furono concessi 5 giorni di permesso, poi prorogati a 10, per seppellire i morti.
Quindi la sua morte avvenuta il 13 ottobre, corrisponde a quanto avevano programmato e riferito i Tedeschi.
Interno della chiesa |
Il Sacerdote tenne segreto anche ai suoi
famigliari quello che aveva capito essere il suo destino imminente, pur essendo
conscio che i giorni di vita che aveva dinnanzi erano pochi.
Poteva allontanarsi, come gli era stato spesso suggerito. Rimase al suo posto, accanto ai fedeli che gli erano stati assegnati e il giorno 13 ottobre, si allontanò da Sperticano per presentarsi al suo carnefice: l'ufficiale che lo attendeva a San Martino.
Poteva allontanarsi, come gli era stato spesso suggerito. Rimase al suo posto, accanto ai fedeli che gli erano stati assegnati e il giorno 13 ottobre, si allontanò da Sperticano per presentarsi al suo carnefice: l'ufficiale che lo attendeva a San Martino.
La relazione, mi disse il sindaco Andrea
De Maria, "accresce ulteriormente le virtù eroiche di don Giovanni e
quindi va resa pubblica."
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