giovedì 10 febbraio 2011

I Carabinieri a difesa del Patrimonio Artistico

Il Nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale ha resi noti i dati relativi al 2010.

Nel 2010 in Emilia – Romagna sono stati commessi 75 furti di opere d'arte , il 7% in più rispetto al 2009. A Bologna sono avvenuti 21 furti nel 2010 contro i 19 del 2009. Il dato perviene dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna.
Ma il leggero incremento, che potrebbe sembrare negativo, potrebbe dipendere dal fatto che non sempre il furto è concomitante con la denuncia; in pratica, il lieve aumento statistico dei furti è dovuto al censimento degli eventi delittuosi commessi nei precedenti anni e denunciati nel corso del 2010. Importante resta l’azione svolta sinergicamente con i Comandi dell’ Arma territoriale.

Nello specifico, dai dati statistici acquisiti complessivamentein regione si rileva :

  • 1 furto commesso in un museo, mentre nel 2009 sono stati registrati 2 furti;
  • 1 furto ai danni di enti pubblici o privati, in confronto ai 6 furti consumati nel 2009;
  • 44 furti nelle chiese, a fronte dei 31 consumati nello stesso periodo del 2009;
  • 29 ai danni di privati, rispetto ai 31 consumati nello stesso periodo 2009;

Osservando i dati si evidenzia che i luoghi di culto e le private abitazioni continuano ad essere l’obiettivo privilegiato della delinquenza di settore , mentre la tipologia dei beni trafugati risulta essere eterogenea, di minor pregio artistico e valore commerciale, ma facilmente riciclabile.

La scelta di tali beni da parte della cosiddetta criminalità “specializzata” trova nella vivacità del mercato (ambulante - fisso – occasionale), i canali per la commercializzazione.

Nel corso del 2010 non si sono registrate sottrazioni di beni culturali di notevole pregio artistico.


ARCHEOLOGIA

Nella regione non si sono verificati scavi clandestini, tuttavia al di là del dato statistico influenzato da molte variabili è opportuno specificare che il fenomeno criminoso esiste.

Da non sottovalutare il commercio numismatico di interesse archeologico relativo a monete provenienti principalmente da scavi clandestini del Sud Italia: nel mercato di settore permangono le condizioni che agevolano il commercio illegale, legate a carenze di catalogazione oltre che alla specificità del prodotto.

CONTRAFFAZIONE DI BENI CULTURALI.-

I dati statistici in possesso del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e le acquisizioni informative fanno ritenere che la specifica attività criminosa sia in continua espansione, in quanto molto remunerativa e, di fatto, poco rischiosa.

I risultati operativi , evidenziano nella regione Emilia-Romagna un aumento quantitativo dei falsi sequestrati, 2635 rispetto ai 40 del 2009, che riguardano le diverse espressioni artistiche (scultura, grafica, pittura), per un valore commerciale stimato in euro 2.264.000.

L’azione di contrasto svolta ha permesso di interrompere filiere produttive particolarmente prolifiche.

L'attività del Nucleo Carabinieri a Tutela del Patrimonio Culturale di BOLOGNA ha registrato nel 2010 dei risultati notevoli. Infatti, come viene reso noto sono stati :

  • deferiti all’ autorità giudiziaria, in stato di libertà, 48 persone,;
  • sequestrati beni culturali per un valore stimato di euro 5.809.100 (esclusi i reperti archeologici di non quantificabile valore commerciale);
  • recuperate (archeologia esclusa) 709 opere d’arte (dipinti, beni archivistici e librari, ebanisteria, oggetti chiesastici, etc);
  • sequestrati 285 reperti archeologici ;

Le attività preventive svolte sono state caratterizzate da un’ampia diversificazione d’intervento, a seconda delle specifiche tematiche.

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