Lo sfogo di un operatore economico di Sasso Marconi.
Ho partecipato recentemente a un incontro in cui, fra l'altro, è stato presentato il nuovo progetto di raccolta differenziata 'porta a porta' e le relative modifiche, a detta del proponente 'migliorative'.
Cresce la tassa di oltre l'1 %; dimezzano gli interventi per la pulizia ai centri abitati (da uno la settimana a uno ogni due settimane), la raccolta dei rifiuti di cucina passano da due la settimana (lunedì e giovedì) a uno la settimana (lunedì) per tutti i residenti fuori dai centri abitati maggiori, i sacchetti che eccedono lo stabilito dovranno essere pagati.
Inoltre, dalla runione è risultato che i rifiuti selezionati (carta e plastica) vengono pagati al Comune 180 euro la tonellata.
Mi sono quindi chiesto quali sono le modifiche 'migliorative' e non ne ho intravviste.
Ho dedotto, non ce ne sono certamente per il cittadino che paga la tarsu di più di quando non c'era il porta a porta. Il cittadino poi ha un lavoro aggiuntivo di selezione i cui benefici non vanno certamente a lui e c'è da chiedersi a questo punto a chi, poichè il selezionato viene pagato. Comunque l'equazione che se ne ricava è che per il cittadino arrivano più impegni e più tasse, per il Comune gli introiti della vendita del selezionato e di una tassa incrementata.
Mi chiedo anche cosa ci sta a fare la minoranza e si spiega il silenzio a una situazione di questo genere solo con la 'distrazione' di chi dovrebbe denunciare e controllare le decisioni inadeguate.
Ciliegina sulla torta è stata poi la risposta all'assessore competente all'eccezione fatta da chi faceva notare come una settimana di rifiuti di cucina tenuti in casa risulti molto sgradevole. Risposta: "Il disagio dipende dalla sensibilità dei singoli".
Mi chiedo chi sia il cittadino che ha una sensibilità olfattiva tanto grossolana da non percepere il 'puzzo' di cibi accatastati da una settimana, soprattutto d'estate.
Nota della redazione: lo scrivente ha chiesto il rispetto dell'anonimato, ma l'argomento è tanto sentito che si è ritenuto di pubblicarla per sollecitare una discussione
9 commenti:
La raccolta porta a porta è improponibile, mi meraviglio che chi la propone non venga immediatamente mandato via a pedate e vi spiego perché.
Vi sono molte persone che vivono sole, e per motivi di lavoro vivono vicino al lavoro dal lunedì al venerdì sera, poi dal venerdì sera a domenica sera tornano al loro paesello. Bene, queste persone non saranno in grado di rispettare i giorni fissati per la consegna dei sacchi, pertanto non potranno liberarsi dei rifiuti. Come la mettiamo? Non pretenderete mica che paghino la TARSU ?
Altro caso, non tutti hanno tanto spazio disponibile da poter tenere il bidone dell’organico, dell’indifferenziato, della carta, della plastica e del vetro. Questi riuniscono in un unico sacco le ultime tre voci poi quando scendono in strada lo dividono al momento nei vari cassonetti dedicati.
Anche questi si troveranno in difficoltà e c’è il rischio che mettano tutto nell’indifferenziato.
Per capire la sensibilità olfattiva dell'assessore competente bisognerebbe verificare i suoi modelli e stili di vita. Si capirebbe tutto!
Leggendo il post dell'anonimo (in realtà è una anonima), provo un certo soncerto nel constatare l'evidente volontà di mistificare i fatti e confondere le idee.
L'imprenditrice omette di dire una serie di cose che sono ampiamente state spiegate nel corso della riunione con le rappresentanze delle attività imprenditoriali. Tra l'altro, proprio la signora dovrebbe ricordare che alla categoria da lei rappresentata, rispetto al progetto iniziale, sono stati forniti diversi servizi aggiuntivi (la raccolta di imballaggi raddoppiata rispetto alle utenze domestiche, ad esempio), servizi che pesano sui costi coplessivi e he vengono distribuiti su tutti i contribuenti. Tra l'altro, proprio questi servizi aggiuntivi sono all'origine dei mancati risparmi per la collettività. E' poi ridicolo riportare il valore economico della plastica (contributo corepla) come entrata per il comune, senza dire che è il solo valore della plastica e non della carta e cartone o del vetro (che vengono pagati molto meno) e omettendo che tali contributi servono a coprire i costi di raccolta. Che la percezione degli odori (quali odori, poi si vedrà), e la relativa soglia di sopportazione, siano un fatto soggettivo, è un dato di fatto che qualsiasi medico può confermare.
Omette di riportare, la signora, che in quattro anni non abbiamo alzato minimamente la tarsu, nemmeno per recuperare l'inflazione e che l'1 per cento di cui si è accennato è circa la metà dell'inflazione programmata per il 2011. Facendo un semplice conticino, senza il Porta a Porta, oggi i ontribuenti sarebbero costretti a pagare una Tarsu più alta del 16% rispetto al 2007, invece si troveranno un aumento di solo l'1% in cinque anni.
Al signor Anonimo che ha commentato il post, è evidente, per le inesattezze riportate, che non abita a Sasso Marconi, nè in alcun comune che attua la raccolta domiciliare dei rifiuti. In alternativa nn possiamo che considerarlo un agitatore al soldo di qualche lobby di inceneritoristi.
Riordo a lui e a tanti altri detrattori senza conoscenza, che l'amministrazione di Sasso Marconi, dopo aver avviato il porta a porta, non solo non è stata cacciata a pedate, ma è stata pure riconfermata con un successo elettorale di tutto rispetto.
Pierpaolo Lanzarini
Assessore all'Ambiente di Sasso Marconi
Trovo inqualificabili gli interventi dei vari anonimi, in particolare quello del terzo. Tanto più che vigliaccamente si nascondono dietro l'anonimato e non hanno il coraggio di sostenere le proprie ragioni firmandosi.
L'assessore all'ambiente può non piacere a tutti (ma penso che sia anche normale quando uno deve prendere delle decisioni non gradite a tutti), ma il suo stile di vita non deve interessare a nessuno.
Anch'io raccolgo l'umido in casa per fare il compost, e lo porto al compost non più di una volta alla settimana. Nonostante ciò non c'è puzza in casa. Tengo l'umido in un secchio chiuso, in un cassetto sotto il lavandino. Forse dipende del tipo di umido che "l'anonimo" ci butta. Può darsi che i resti dei pasti cominciano a puzzare, ma se si cerca di non sprecare il cibo e di buttare nell'umido sopratutto bucce, resti vegetali ecc non vedo da dove dovrebbe venire questa puzza tremenda. A parte che la maggior parte della gente ha una terrazza, o un cortile condominiale, o un giardino, e sono sicura che si trovino delle soluzioni, un posticino all'esterno dove mettere un bidone o la compostiera, se solo ci fosse la volontà di farlo.
Forse invece si tratta della sensibilità olfattiva di chi è abituato a sterilizzare la casa con i vari prodotti in commercio ("che eliminano il 99,9 % dei batteri") e di spruzzare poi magari un po' di "profumo di bosco". Sarebbe questo un "stile di vita" normale?!
Cordiali saluti
Maren von Appen
Cittadina di Marzabotto (dove purtroppo non c'è la raccolta porta a porta)
..... i cittadini di sasso marconi hanno gli amministratori che hanno eletto; lasciamoli lavorare.....
....gli italiani hanno votato silvio berlusconi presidente;lasciamolo lavorare.....
Ma veramente il terzo intervento e' proprio dell' assesso all' ambiente, e' firmato alla fine del suo post
Magari il confronto sarebbe più utile se l'Assessore Lanzarini rispondesse con calma e pazienza alle osservazioni e alle critiche della cittadinanza, visto e considerato che è stato eletto per fare l'Assessore e non per vedere nemici da tutte le parti o fare le sue prediche contro gli inceneritori.
Risponda ai cittadini, che lo sollecitano con delle legittime perplessità, con argomenti seri e senza troppa spocchia.
Risposta al commentatore delle 17.56 (rigorosamente anonimo): Prendendo in considerazione anche lo "sfogo di un operatore economico" il terzo intervento, al quale mi riferivo, ovviamente non è quello dell'assessore.
Caro Salamone, mi fa sapere quali sono le argomentazioni non serie che avrei usato per rispondere alla signora che mi accusava di aver apportato solo modifiche peggiorative al sistema di raccolta, tra l'altro avendo partecipato ad una riunione dove le cose riportate erano già state ampiamente spiegate?
Proprio il ruolo che ricopro, credo, mi impone di far chiarezza e smontare inesattezze e valutazioni personali riportate come verità assolute che potrebbero confondere molti cittadini in una fase delicata come quella che stiamo avviando.
Tra le inesattezze annovero anche le estrapolazioni ad arte di parti del discorso. Ad esempio, il tema degli odori, che nel corso dell'incontro era stato posto sull'indifferenziato, è stato dibattuto più ampiamente e spiegando alla signora che la corretta gestione della frazione residua, risolve molti dei problemi sollevati.
La questione della sensibilità personale all'odore è stata trattata molto marginalmente e a mo' di battuta alla fine della riunione. Fare di questo un esempio di insensibilità da addossare a qualcuno non è elegantissimo, ne converrà con me. Sulla questione degli stili di vita personali, citata con così poco ..."tatto" da uno dei commenti, infine, trovo di non aver nulla da difendere per quel che mi riguarda, ma credo che pensare che le modifiche che andiamo ad introdurre siano il frutto della trasposizione amministrativa di scelte personali e non di una amministrazione nel suo complesso sia assolutamente ingenuo (e anche vagamente offensivo per il resto della giunta che ha condiviso mesi di riflessioni e analisi sul da farsi) e non tenga conto, tra l'altro, che queste modalità sono già utilizzate da centinaia di migliaia di persone in tutta italia. Vogliamo forse dire che sono tutti avvezzi a costumi discutibili?
Avremo comunque modo di discuterne ancora nelle assemblee, luogo molto più indicato di un blog per approfondire certe argomentazioni.
Distinti saluti
Pierpaolo Lanzarini
Assessore all'Ambiente di Sasso Marconi
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