venerdì 25 febbraio 2011

Ferrovia Porrettana, l'assessore regionale toscano spiega .


A chi, sollecitato dai comitati formatisi per salvare la ‘Ferrovia Porrettana’, ha inviato una mail di protesta alla presidenza della Regione Toscana e a quella della Provincia di Pistoia, è pervenuta una risposta dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Luca Ceccobao che spiega le ragioni delle scelte operate dall’amministrazione regionale.

Pubblichiamo la lettera:

Egregio cittadino,

La ringrazio per avermi scritto, capisco la Sua preoccupazione, ma vorrei rasserenarLa.

Partiamo da un dato di chiarezza: la Porrettana non chiuderà, per scelta politica della Regione Toscana, e per questo ho proposto un protocollo d’intesa che ci impegni in questo senso, da sottoscrivere assieme agli enti locali della Toscana interessati dalla linea. Dismettere un’infrastruttura significa perderla per sempre e questo per me è inaccettabile, un’infrastruttura come una linea ferroviaria racchiude in sé la storia di un territorio ed è una ricchezza che non va perduta.

La Porrettana continuerà ad esistere non soltanto per il passato, ma per il presente ed il futuro del territorio montano che la ospita.

Questo però non ci può far dimenticare del periodo in cui ci troviamo, in cui vengono a mancare alla Regione, così come agli enti locali, importanti risorse per il trasporto pubblico ocale a causa dei tagli del Governo.

Una buona politica deve occuparsi dei territori, favorirne lo sviluppo, calibrando i servizi necessari alle popolazioni che li abitano, ma non può ignorare i bilanci.

Una spesa delle risorse pubbliche eccessiva rispetto a quanto necessario, in un momento di ristrettezza finanziaria, non possiamo permettercelo, è irresponsabile ed ingiusto.

Ma la montagna non va abbandonata, ha bisogno di politiche complessive di rilancio legate al turismo ed all’economia locale, ed ha bisogno di servizi adeguati. Per questo la linea Porrettana continuerà ad esistere e viaggiare per le valli della montagna pistoiese.

Non abbiamo mai parlato di cessazione del servizio, bensì di una rimodulazione che punta a risparmiare risorse, affiancando al servizio tradizionale i più economici autobus.

Secondo i dati forniti da Trenitalia, e confermati dalle nostre ispezioni, la Porrettana vede la frequentazione più bassa tra le linee della Toscana, con una media di appena 15 passeggeri per treno nei giorni feriali (e che si abbassa ulteriormente se considerati i festivi).

Significa che dei 132 posti offerti dalle elettromotrici elettriche Ale 642, rimangono vuoti mediamente 118 posti, quasi il 90% dell’offerta. Un dato che parla da solo.

Tra le stazioni interessate solo quella di Pracchia ha un numero di viaggiatori nel giorno feriale medio superiore a 100 (126 viaggiatori/giorno), mentre San Mommè ha 23 viaggiatori/giorno in media, Castagno 9, Corbezzi 22, Pistoia Ovest 17.

Resteranno 12 treni nelle fasce pendolari, per garantire lo spostamento di lavoratori e degli studenti. In partenza da Pistoia per Porretta Terme, infatti, saranno ancora presenti i treni alle ore 6.06, 8.25, 12.24, 14.22, 16.21 e 19.26. Mentre nel senso contrario, per raggiungere la città toscana, rimarranno i treni alle ore 6.47, 7.20, 9.26, 13.24, 15.21, 17.27.

A questi si aggiungeranno 12 coppie di bus (24 corse al giorno, distribuiti metà sulla SR64 e metà sulla SR66) negli orari sguarniti dal servizio ferroviario, in modo da garantire il collegamento tra la città e la montagna.

L’operazione consentirà un risparmio totale complessivo, di circa un milione e mezzo di euro.

Rimango comunque disponibile a verificare ulteriormente con la Provincia di Pistoia una progettazione che studi nuove adduzioni del bus alle stazioni ferroviarie e confermo il dialogo aperto con il territorio, con l’incontro con gli enti locali programmato per domani, venerdì 25 febbraio, presso l’assessorato ai trasporti, per discutere dei cambiamenti e raccogliere suggerimenti.

Cordiali saluti.

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