lunedì 16 settembre 2024

I cinghiali rappresentano un problema per il numero eccessivo e perchè portatori della 'peste suina'


A Gaggio Montano la presenza dei cinghiali sta diventando un problema crescente. Questi animali selvatici, attratti dalle aree urbane in cerca di cibo, stanno causando danni ai giardini, alle coltivazioni e creando situazioni di pericolo per la sicurezza dei residenti e degli automobilisti. Le segnalazioni di avvistamenti all'interno del centro abitato sono sempre più frequenti, portando le autorità locali a cercare soluzioni per gestire questa invasione. Il fenomeno riflette una sfida più ampia di convivenza tra fauna selvatica e aree urbanizzate.

Per contenere, se non eliminare, il fenomeno della presenza dei cinghiali all'interno dell’abitato, l'amministrazione comunale di Gaggio Montano è intervenuta con un'ordinanza che vieta l’abbandono di cibo nell’area residenziale, al fine di evitare che gli animali siano attratti dalla disponibilità di cibo e si spingano nel centro abitato. L’ordinanza prevede inoltre che la Polizia locale della Città Metropolitana possa intervenire, se ritenuto necessario, con l’abbattimento immediato degli ungulati per impedirne l’arrivo nei centri urbani, avvalendosi del supporto di esperti cacciatori formati per i piani di controllo della specie.

La problematica non riguarda solo l’abitato di Gaggio Montano, ma è ormai diffusa in tutto l'Appennino. Anche il Consigliere regionale di Rete Civica, Marco Mastacchi ( nella foto), si è interessato al tema, esprimendo preoccupazione per il possibile arrivo della peste suina trasmessa dai cinghiali. In un'interrogazione, Mastacchi ha sottolineato che una popolazione di cinghiali superiore all'equilibrio naturale è un fattore determinante nella diffusione del virus e che questo squilibrio ha creato un substrato ideale per la propagazione della peste suina africana, che in Lombardia e Piemonte ha avuto un impatto devastante sugli allevamenti di suini. Ha quindi chiesto alla Giunta regionale informazioni dettagliate sulle azioni intraprese e in corso per prevenire lo sconfinamento del virus, monitorare le misure di contenimento e controllare la protezione del territorio e degli allevamenti dall'epidemia.

Il Comune di Marzabotto vende alcune attrezzature meccaniche

 

 

Il Comune di Marzabotto ha messo all’asta , secondo il metodo delle offerte segrete, una vibrofinitrice Bitelli ( base d’asta € 18.332,12), un trattore Lamborghini mod. slh l10s704 (base d’asta € 10.904,78) e una motospruzzatrice co.me.ba. mod. jolly  (base d’asta € 1.857,03). 

 I mezzi e la documentazione  sono visionabili presso il magazzino comunale, previo appuntamento da concordarsi: telefono: 051.6780540 - 051.6780561; mail: federica.zecchi@comune.marzabotto.bo.it; silvia.bergonzoni@comune.marzabotto.bo.it .

Gli interessati all’acquisto dovranno far pervenire la loro offerta al Comune entro le  12 del  14 ottobre.

Si metta in sicurezza il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Vergato

Un allagamento della sede ha creato danni che compromettono la piena operatività del presidio


di Luca Molinari

 

Il Comune di Vergato e gli altri enti competenti provvedano tempestivamente alla manutenzione e agli interventi necessari per ripristinare e mettere in sicurezza la sede del distaccamento dei Vigili del Fuoco.

A chiederlo è un’interrogazione del Partito democratico a firma di Romano Franchi (primo firmatario), e di Marcella Zappaterra e Mirella Dalfiume.

“Il 24 giugno 2024, a causa di fenomeni meteorologici eccezionali, il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Vergato ha subito un allagamento, che ha coinvolto l’intera parte sottostante della struttura. L’allagamento ha causato danni significativi alle attrezzature, ai materiali e agli arredi del distaccamento, compromettendo la funzionalità operativa”, spiega Franchi, che ricorda come “nella notte tra l’8 ed il 9 settembre si è reiterato un allagamento al piano -1 della sede, evento che rende indispensabile un intervento tempestivo per ripristinare la piena operatività del distaccamento al fine di garantire la sicurezza dei Vigili del Fuoco e, se non già realizzata, un’operazione di pulizia straordinaria su iniziativa del Comando dei Vigili del Fuoco per garantire condizioni operative ottimali”.

Da qui la richiesta di intervenire sul Comune di Vergato perché si attivi per risolvere il problema.

 

Previsioni meteo telefoniche, dismissione del servizio

Il 30 settembre, Arpae disattiva il numero per ascoltare che tempo fa oggi, domani e dopodomani


Dubbio segnala:

 

Arpae sospende, dal 30 settembre prossimo, il servizio di previsione meteo attivo su segreteria telefonica disponibile chiamando il numero 051 6497600. Un servizio “storico” che la Struttura IdroMeteoClima (Arpae Simc) aveva attivato circa 40 anni fa per comunicare le previsioni meteo per oggi, domani e dopodomani.

Il servizio, che nel 2009 contava poco più di 94 contatti giornalieri, ha visto negli anni un progressivo calo di gradimento, sino ad arrivare oggi a poco più di 18 chiamate quotidiane: un numero troppo esiguo per giustificarne costi e mantenimento.
A breve, quindi, le linee telefoniche dedicate verranno dismesse e l’Agenzia passerà a un nuovo sistema, denominato VOIP (voice over IP), una tecnologia che consente di effettuare conversazioni telefoniche attraverso una connessione Internet. Un cambio funzionale a migliorare le prestazioni e a raggiungere ancora più utenti che potranno collegarsi al servizio di previsione anche da mobile e con il proprio smartphone.
Ricordiamo infine che le previsioni di Arpae sono disponibili sui nostri canali comunicativi istituzionali (sito web e canali social) e, per chi non dispone di connessione internet, anche ogni mattina in diretta con i meteorologi dell’Agenzia, nella trasmissione televisiva di RAI 3 “Buongiorno Regione” in onda dal 23 settembre al 23 giugno.

domenica 15 settembre 2024

All'auto di Andrea il meccanico, il trofeo del 14° raduno d'auto d'epoca organizzato dalla Carrozzeria Benini




Il trofeo del 14º raduno di auto e moto d'epoca, organizzato dalla Carrozzeria Benini di Sasso Marconi e dal Bar Mulino di Tignano, è stato assegnato alla Jeep Willys del 1943, giudicata la più bella e la più aderente all’originalità di costruzione. Alla guida del veicolo, il sassese ‘Andrea il meccanico’ (al centro nella foto), che ha così dimostrato la sua abilità operativa.



La giuria, composta da esperti e appassionati della storia dell’automobile, ha assegnato il secondo posto, con medaglia d'argento, alla BMW Touring 2002, portata con orgoglio da una coppia di coniugi (al centro e a sinistra nella foto). 


La medaglia di bronzo del terzo posto è stata   attribuita alla Fiat 124 Spider, guidata da una ragazza (al centro nella foto) altrettanto bella quanto l’auto .

L’esame delle vetture è stato effettuato durante una passeggiata delle auto d’epoca, molto ammirate lungo le vie delle verdi colline della prima cintura bolognese.

La Jeep Willys del 1943 di Andrea il meccanico

La 500 Fiat del mongardinese Stefano Calzolari 

Il gruppo consiliare di Marzabotto Civica ha espresso critiche in merito alla comunicazione riguardante il ripristino della normalità nel servizio di mobilità per Lama di Reno e Pian di Venola, ritenendo che lasci molto "a desiderare".

 Secondo le consigliere comunali Maria Francesca Carbonaro e Valentina Dondarini, il tentativo di ripristinare il servizio ferroviario di Marzabotto appare come una "corsa ai ripari".

Esse scrivono:

"È curioso come, subito dopo che questa lista ha presentato l’interrogazione sulla soppressione delle fermate di Lama di Reno e Pian di Venola (il 12 settembre), gli altri gruppi consiliari di Marzabotto si siano improvvisamente attivati. Addirittura, il Comune ha risposto affermando che 'la sindaca ha partecipato a vari incontri con la Regione Emilia-Romagna e la Città Metropolitana di Bologna sui nuovi orari dei treni, ribadendo sempre la necessità di reintegrare entrambe le fermate.'

Considerando che questi incontri si sono tenuti mesi fa, poiché la programmazione degli orari dei treni richiede tempo e collaborazione con Rfi e altri enti, ci chiediamo: perché la sindaca non ha informato i cittadini prima? Gli stessi cittadini, increduli, hanno scoperto la soppressione vedendo il treno passare senza fermarsi.

Inoltre, si afferma che la fermata di Lama di Reno è stata riattivata, ma l’orario sarà aggiornato solo dal 16 settembre. Una coincidenza alquanto strana! Se la richiesta era stata avanzata da tempo, perché attendere fino al 16, dato che il personale ferroviario lavora anche nel weekend? Se è possibile riattivare la fermata, perché non evitare tutti questi disagi fin dall'inizio? Quali sono state le reali motivazioni dietro queste scelte? Problemi di incroci? Difficoltà con il materiale rotabile a Porretta? Mancanza di personale viaggiante?

Inoltre, si fa riferimento alla possibilità di attivare una navetta in collaborazione con la Città Metropolitana per collegare le frazioni alla stazione di Marzabotto. Tuttavia, ci chiediamo perché discriminare la stazione di Pian di Venola a causa del minor numero di utenti. Se l’obiettivo è promuovere l’uso del treno, questa sembra una decisione controproducente. E l’istituzione di una navetta tra Marzabotto e Pian di Venola? Sarebbe un ulteriore servizio su gomma. Chi ne sopporterà i costi?

Ogni commento sembra superfluo: ancora una volta, emergono pressapochismo, superficialità e mancanza di lungimiranza da parte di chi amministra."

A San Benedetto Val di Sambro si ascolta il Canto degli Dei

E’ stato inaugurato un organo del vento collocato all’interno del Parco Eolico di Monte Galletto lungo la Via degli Dei


di Martina Mari

Ieri, sabato 14 settembre, all’interno del Parco Eolico di Monte Galletto a San Benedetto Val di Sambro, lungo la Via degli Dei, è stato inaugurato l’originale Organo del Vento ideato e realizzato dall’organaro Claudio Pinchi.
Questa opera, un vero e proprio organo che suona alimentato dal vento, è stata realizzata in ossequio alle antiche sapienze di chi oltre duemila anni fa già calcava queste vie. Una rappresentazione allegorica della danza dei sette pianeti intorno alla nostra stella: la canna centrale è il Sole che come un direttore d'Orchestra, in armonia con l'Universo, detta le note musicali ai suoi musicisti, i pianeti per come erano considerati nella concezione classica platonica, che lo seguono in ordine di grandezza (e quindi di note sempre più acute) Giove, Saturno, Venere, Marte, Luna ed un'ottava canna, la più piccola, che rappresenta il firmamento sotto cui ogni cosa giace.
La realizzazione, nata dall’idea dell’allora Consigliere Comunale Simone Querzola, del Presidente del Comitato Soci Emil Banca di Madonna dei Fornelli Massimo Simoncini ed Alessandro Gironi, è frutto come sempre della grande ed importante collaborazione pubblica e privata tra i due Comuni di San Benedetto Val di Sambro e Monzuno, Emil Banca ed i Comitati Soci di Madonna dei Fornelli, Rioveggio e Monzuno, nonché dalla disponibilità della Famiglia Calzolari – Baldini che hanno messo a disposizione gratuitamente l’area su cui è stata fatta la installazione. Idea che proprio per la sua originalità ha ottenuto l’assegnazione del Premio Speciale Emil Banca 2023.

“Lontani dalla città e dagli effetti dell’urbanizzazione, il paesaggio dell’Appennino si arricchisce di questa originale opera: un'idea creativa per guardare ed ascoltare il territorio - racconta Alessandro Santoni, Sindaco di San Benedetto Val di Sambro. - Si tratta di un'installazione permanente davvero originale che, oltre ad accompagnare i camminatori e tutti noi paesani che siamo abituati a passeggiare in questi meravigliosi posti, prosegue nel solco di quelle idee attrattive che esaltano il paesaggio. Il mio augurio è che tutti coloro che si avvicineranno a questa opera possano, seppur per un istante, trovare quella pace e quella serenità che tutti meritiamo. Ringrazio per questo coloro che si sono adoperati in maniera importante: il Comune di Monzuno per la costante collaborazione, l’Organaro Claudio Pinchi, la squadra esterna del Comune che ha realizzato il basamento integrandolo nell’ambiente, Emil Banca, Simone Querzola che, assieme ai Comitati soci ed ai volontari, ha reso possibile tutto ciò, compresa la famiglia Calzolari – Baldini per la grande disponibilità nel metterci a disposizione l’area senza nulla chiedere. Un'installazione che valorizza ulteriormente un paesaggio già magico e che a 360 gradi consente di ammirare ed ascoltare un orizzonte mozzafiato”.

“Il progetto di questa installazione eolica porta in sé i semi di un lavoro importante poiché si inserisce in un luogo carico di storia con l’obiettivo di lasciare un'impressione sonora nella mente dei molti viandanti che ogni anno solcano questo cammino - spiega Claudio Pinchi, organaro autore dell’opera. - Per un Organaro, abituato a lavorare con un vento “stabile” e abbondante, non è semplice confrontarsi con la mutevolezza dei venti. Il risultato è certo, ma imprevedibile in ogni istante dell'anno. Si va inoltre incontro alle aspettative di un pubblico assai variegato che, mentre si appropinqua alla torre sonora, si è precostituito una sua idea di questo suono, magari ispirato dai grandi strumenti delle Cattedrali. Ma lo spirito di Eolo è differente. Parla ad ognuno con una voce diversa e unica. Il mio desiderio era quindi questo: mediante una particolare accordatura che fosse rispettosa dell'Armonia delle Celesti Sfere, tentare di accordare (ovvero avvicinare al cuore) il sentire umano a quello degli infiniti mondi che insieme vibrano nella manifestazione”. 

Sequestrate dalla Guardia di Finanza 12 mila console di gioco, con memorizzati 47 milioni di videogame piratati.

 


Attraverso estese attività di perquisizione effettuate in varie località  (tra cui le province di Torino, Vercelli, Milano, Bergamo, Varese, Bologna, Verona, Venezia, Napoli, Caserta e Bari), sono stati individuate e sequestrate dalla Guardia di Finanza circa 12 mila console di gioco, su cui erano illecitamente memorizzati oltre 47 milioni di videogiochi “piratati”, per un controvalore quantificato in oltre 47,5 milioni di euro. Nel dettaglio, gli articoli sottoposti a vincolo consistevano in console di gioco, portatili o da collegare a uno schermo/tv, con precaricati giochi diffusi nell’ultimo ventennio del secolo scorso. Tali dispositivi richiamavano nella forma e/o nei tratti distintivi, senza possedere le previste licenze, le iconiche “retroconsole” dei produttori ufficiali, storiche case produttrici di videogiochi che negli ultimi anni hanno rilanciato sul mercato le proprie console prodotte nelle scorse decadi, le quali sovente riproducono in scala, con taluni aggiornamenti, quelle originali. 

Le attività investigative hanno consentito di ricostruire la filiera distributiva delle console, tutte di provenienza cinese: la distribuzione avveniva attraverso i siti internet delle aziende italiane in ipotesi d’accusa coinvolte nell’illecito commercio (con sede nelle province di Torino, Napoli e Bari) ovvero la rete fisica di punti vendita di talune delle medesime aziende (presenti all’interno di centri commerciali sul territorio nazionale, nelle province di Torino, Milano, Varese, Bergamo, Verona, Venezia, Bologna, Napoli e Caserta) nonché tramite uno dei più grandi marketplace mondiali. Le console sono risultate altresì prive della marchiatura “CE” e - per qualità di assemblaggio, non conformità elettrica e presenza di batterie non certificate - non idonee a garantire la rispondenza agli standard qualitativi in tema di sicurezza per il consumatore. I 9 responsabili italiani individuati - fatta salva la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle condotte ascritte - sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, frode nell’esercizio del commercio, ricettazione e violazione al diritto d’autore. 

In applicazione delle disposizioni recentemente introdotte nel codice di procedura penale in tema di distruzione delle cose sequestrate, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente, le console, prive anche delle indicazioni previste dalla normativa ambientale, sono state da ultimo distrutte, nel rispetto delle regole riguardanti lo smaltimento di tale tipologia di rifiuti. 

La complessa operazione rientra nel quadro delle attività svolte dalla Guardia di finanza quale Forza di polizia economico-finanziaria a competenza generale, a tutela della concorrenza e del mercato e volte a ricercare e reprimere le più insidiose frodi in commercio.

 

Il Purgatorio di Dante alla Cascina di Spedaletto




Renzo Zagnoni informa: 


 

Oggi, domenica 15 settembre, alle 16, alla Cascina di Spedaletto, lettura di un canto del Purgatorio e presentazione del volume su Torri, Treppio e Fossato.


 

sabato 14 settembre 2024

Ripristinata la fermata ferroviaria di Lama di Reno

Per Pian di Venola è stato modificato l’orario del bus 706 in modo da assicurare il trasporto a Vergato e Porretta nei tempi consueti


L’Unione dei Comuni informa:

 

𝐀 𝐬𝐞𝐠𝐮𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐝𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐑𝐅𝐈, 𝐝𝐢 𝐝𝐮𝐞 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐞𝐫𝐫𝐨𝐯𝐢𝐚 𝐏𝐨𝐫𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐧𝐚 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐫𝐬𝐚 𝐟𝐞𝐫𝐫𝐨𝐯𝐢𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐚 𝐁𝐨𝐥𝐨𝐠𝐧𝐚 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝟔.𝟒𝟕 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐟𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐏𝐢𝐚𝐧 𝐝𝐢 𝐕𝐞𝐧𝐨𝐥𝐚 𝐞 𝐋𝐚𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐑𝐞𝐧𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐌𝐚𝐫𝐳𝐚𝐛𝐨𝐭𝐭𝐨 - soppressione che svantaggia soprattutto gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado frequentanti gli Istituti di Vergato e di Porretta - 𝗹𝗮 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝗿𝘇𝗮𝗯𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗵𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗰𝗶𝗽𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗺𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗘𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮-𝗥𝗼𝗺𝗮𝗴𝗻𝗮 𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗖𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗠𝗲𝘁𝗿𝗼𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗮𝗻𝗮 𝗱𝗶 𝗕𝗼𝗹𝗼𝗴𝗻𝗮 sui nuovi orari dei treni e in tutte le occasioni ha ribadito la necessità del reinserimento di entrambe le fermate.

A seguito delle richieste per il momento 
𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐫𝐢𝐩𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐚𝐫𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐋𝐚𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐑𝐞𝐧𝐨.
𝐿𝑎 𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎𝑡𝑎 𝑟𝑖𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝐿𝑎𝑚𝑎 𝑑𝑖 𝑅𝑒𝑛𝑜 ℎ𝑎 𝑢𝑛 𝑚𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟 𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑖 𝑝𝑒𝑛𝑑𝑜𝑙𝑎𝑟𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑃𝑖𝑎𝑛 𝑑𝑖 𝑉𝑒𝑛𝑜𝑙𝑎.

Per quanto riguarda invece la
𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐏𝐢𝐚𝐧 𝐝𝐢 𝐕𝐞𝐧𝐨𝐥𝐚, fino a quando non verrà ripristinata, 𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐛𝐮𝐬 𝟕𝟎𝟔, 𝐢 𝐜𝐮𝐢 𝐨𝐫𝐚𝐫𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐯𝐚𝐫𝐢𝐚𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐚𝐥 𝐭𝐫𝐞𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐞𝐫𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐫𝐚𝐠𝐠𝐢𝐮𝐧𝐠𝐞𝐫𝐞 𝐕𝐞𝐫𝐠𝐚𝐭𝐨 𝐞 𝐏𝐨𝐫𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐚 𝐜𝐡𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐚 𝐏𝐢𝐚𝐧 𝐝𝐢 𝐕𝐞𝐧𝐨𝐥𝐚.

𝐈𝐥 𝐛𝐮𝐬 𝟕𝟎𝟔 𝐬𝐢 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐞𝐫𝐚̀ 𝐚 𝐏𝐢𝐚𝐧 𝐝𝐢 𝐕𝐞𝐧𝐨𝐥𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝟕.𝟏𝟒, arriverà a Vergato alle 7.27.
Per il tratto da Vergato a Porretta si potrà utilizzare il treno o il bus 746.

𝑁𝐵 𝑃𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑟𝑎̀ 𝑚𝑜𝑑𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑎𝑙 16 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑒𝑚𝑏𝑟𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑎𝑙 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑡𝑖 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑟𝑎𝑟𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑡𝑎𝑏𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑒 𝑠𝑢𝑙 𝑠𝑖𝑡𝑜, 𝑙'𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑣𝑒𝑟𝑟𝑎̀ 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑜 𝑛𝑒𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑠𝑠𝑖𝑚𝑖 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖.

𝐒𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐨𝐬𝐬𝐞 𝐬𝐮𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐌𝐚𝐫𝐳𝐚𝐛𝐨𝐭𝐭𝐨, 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐌𝐞𝐭𝐫𝐨𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐚𝐧𝐚, 𝐞̀ 𝐩𝐫𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐧𝐚𝐯𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐚 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐞𝐠𝐠𝐞𝐫𝐢 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐌𝐚𝐫𝐳𝐚𝐛𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐞, 𝐯𝐢𝐜𝐞𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚, 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐏𝐢𝐚𝐧 𝐝𝐢 𝐕𝐞𝐧𝐨𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐢 𝐬𝐜𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝐭𝐫𝐞𝐧𝐨 𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐳𝐚𝐛𝐨𝐭𝐭𝐨.

Tutto questo in attesa del ripristino della fermata di Pian di Venola sulla corsa del treno in questione, come richiesto dal Comune, dall'Unione, dalla Città Metropolitana e dalla Regione Emilia Romagna.

"La situazione nella quale ci siamo trovati e le soluzioni messe in campo - spiega la Sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi - dimostrano ancora una volta che il livello istituzionale più vicino alle esigenze dei cittadini è quello dei comuni e della Città Metropolitana. Sarà per questo importante nel futuro che la Città Metropolitana abbia la possibilità di coordinare direttamente il sistema ferroviario metropolitano, come sottolineato dal Sindaco Lepore. Sul problema nello specifico continuiamo a chiedere il ripristino anche della fermata di Pian di Venola: va trovata una soluzione al più presto".

Petizione online, 'meno vacanze scolastiche estive'

 L'obiettivo è portare il tema nella campagna elettorale regionale

Alcune associazioni, a partire da Weworld e Mammadimerda, hanno lanciato la campagna 'Ristudiamo il calendario Emilia-Romagna', una petizione su change.org per chiedere di anticipare l'inizio della scuola e ritardarne la fine, inserendo qualche giorno di interruzione nel periodo di Carnevale.

L'iniziativa, come si legge oggi sui quotidiani locali, ha già raccolto l'adesione di 22 tra associazioni e comitati e "nasce dalla spinta di un gruppo di insegnanti di Longhena", spiega Vera Martinelli di Cinnica, la Consulta dei bambini.
    L'obiettivo è raggiungere le prime mille firme entro domenica per poi consegnare una lettera ai due candidati alla guida della Regione Michele de Pascale ed Elena Ugolini e farne uno dei temi al centro della campagna elettorale.
    In Emilia-Romagna la scuola finisce il 6 giugno e riprende il 15 settembre, con 14 settimane di pausa che mettono in difficoltà le famiglie.

L'iniziativa ha raccolto il sostegno dell'assessore alla scuola del Comune di Bologna Daniele Ara, del Pd e di Coalizione civica, la lista di sinistra alleata dei Dem nel capoluogo emiliano. Prudente la Cgil, secondo cui "il dibattito sul calendario scolastico non può essere terreno di scontro elettorale". (ANSA)

Lunedì tornano in classe 530mila studenti in Emilia-Romagna

Circa 4.800 in meno rispetto anno scorso. Oltre 62.000 docenti


Saranno 531.037 gli studenti che, lunedì, faranno ritorno tra i banchi delle scuole statali emiliano-romagnole.

È quanto emerge dai dati dell'Ufficio scolastico regionale secondo cui nelle 532 strutture presenti sul territorio troveranno posto circa 4.800 ragazzi in meno rispetto all'anno scolastico precedente con una flessione dello 0.91%.

In aumento il numero di allievi con disabilità certificata che passeranno a 23.356 dai 22.351 dello scorso anno mentre si conferma, sostanzialmente, il numero delle scuole paritarie, quasi 1.000, oltre l'80% delle quali, scuola dell'infanzia.
    Le classi funzionanti in Emilia-Romagna saranno 24.691, di cui 8.417 nella scuola primaria. Su base provinciale, come lo scorso anno, in testa Bologna con 5.205 (1.838 nella scuola primaria) seguita da Modena con 4.245 e Reggio Emilia con 2.951. Guardando, in particolare, alle scuole secondarie di secondo grado più di 89.000 studenti emiliano-romagnoli frequentano i licei (poco più del 43% del totale degli alunni) mentre circa 115.000 gli istituti tecnico-professionali (più del 56% del totale alunni).
    Quanto ai dirigenti scolastici sono 451 quelli di ruolo in servizio effettivo (285 dirigono scuole d'infanzia, primaria e secondarie di primo grado e 166 scuole secondarie di secondo grado), tre dei quali neo-assunti mentre sono 34 i candidati della procedura concorsuale riservata.
    Sul fronte degli insegnanti questi, saranno 62.155: 47.176 docenti comuni e 14.979 docenti di sostegno. Guardando alle immissioni in ruolo sono state quasi 3.000 le proposte di contratto a tempo indeterminato e a tempo determinato finalizzate al ruolo, di cui circa 760 su posti di sostegno. Al momento le scuole disporranno di 15.561 unità di personale Ata, ossia di personale amministrativo, tecnico e ausiliario.
    "Anche quest'anno oltre 530 mila studenti emiliano-romagnoli sono pronti per tornare in classe - osserva il Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia-Romagna, Bruno Di Palma - e le scuole del nostro territorio sono altrettanto pronte ad accoglierli con il personale docente, amministrativo e tecnico necessario per affrontare efficacemente la sfida del nuovo anno". (ANSA)