domenica 15 settembre 2024

Sequestrate dalla Guardia di Finanza 12 mila console di gioco, con memorizzati 47 milioni di videogame piratati.

 


Attraverso estese attività di perquisizione effettuate in varie località  (tra cui le province di Torino, Vercelli, Milano, Bergamo, Varese, Bologna, Verona, Venezia, Napoli, Caserta e Bari), sono stati individuate e sequestrate dalla Guardia di Finanza circa 12 mila console di gioco, su cui erano illecitamente memorizzati oltre 47 milioni di videogiochi “piratati”, per un controvalore quantificato in oltre 47,5 milioni di euro. Nel dettaglio, gli articoli sottoposti a vincolo consistevano in console di gioco, portatili o da collegare a uno schermo/tv, con precaricati giochi diffusi nell’ultimo ventennio del secolo scorso. Tali dispositivi richiamavano nella forma e/o nei tratti distintivi, senza possedere le previste licenze, le iconiche “retroconsole” dei produttori ufficiali, storiche case produttrici di videogiochi che negli ultimi anni hanno rilanciato sul mercato le proprie console prodotte nelle scorse decadi, le quali sovente riproducono in scala, con taluni aggiornamenti, quelle originali. 

Le attività investigative hanno consentito di ricostruire la filiera distributiva delle console, tutte di provenienza cinese: la distribuzione avveniva attraverso i siti internet delle aziende italiane in ipotesi d’accusa coinvolte nell’illecito commercio (con sede nelle province di Torino, Napoli e Bari) ovvero la rete fisica di punti vendita di talune delle medesime aziende (presenti all’interno di centri commerciali sul territorio nazionale, nelle province di Torino, Milano, Varese, Bergamo, Verona, Venezia, Bologna, Napoli e Caserta) nonché tramite uno dei più grandi marketplace mondiali. Le console sono risultate altresì prive della marchiatura “CE” e - per qualità di assemblaggio, non conformità elettrica e presenza di batterie non certificate - non idonee a garantire la rispondenza agli standard qualitativi in tema di sicurezza per il consumatore. I 9 responsabili italiani individuati - fatta salva la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle condotte ascritte - sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, frode nell’esercizio del commercio, ricettazione e violazione al diritto d’autore. 

In applicazione delle disposizioni recentemente introdotte nel codice di procedura penale in tema di distruzione delle cose sequestrate, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente, le console, prive anche delle indicazioni previste dalla normativa ambientale, sono state da ultimo distrutte, nel rispetto delle regole riguardanti lo smaltimento di tale tipologia di rifiuti. 

La complessa operazione rientra nel quadro delle attività svolte dalla Guardia di finanza quale Forza di polizia economico-finanziaria a competenza generale, a tutela della concorrenza e del mercato e volte a ricercare e reprimere le più insidiose frodi in commercio.

 

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