giovedì 21 gennaio 2021

Il Covid blocca anche la 'caccia selettiva' e gli ungulati in sovranumero danneggiano l'agricoltura anche in pianura

Question Time del Consigliere di Rete Civica Mastacchi sulle restrizioni imposte al prelievo selettivo in ambito venatorio. “L'aumento importante degli ungulati non solo in collina e in montagna ma anche in pianura crea danni importanti all’agricoltura e non solo. 


Danni da cinghiali

di Letizia Rostagno

Le disposizioni attuali, imposte dall’emergenza sanitaria, non consentono lo svolgersi previsto del calendario venatorio che vedrebbe nel periodo gennaio/marzo il maggiore piano di prelievo selettivo per quanto riguarda le femmine e i piccoli di cervo, capriolo e daino, così come i maschi di cervo, daino e capriolo (questi ultimi in pianura) e soprattutto ogni classe di cinghiali. 

Molti cacciatori di selezione hanno già versato le quote di iscrizione agli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia) e non potranno sfruttare tale iscrizione. Oltre al danno importante che si creerà in agricoltura a causa dell’imperversare indisturbato degli ungulati, si dovrà registrare anche il danno agli Ambiti Territoriali di Caccia che si sostengono solo grazie al contributo che viene dalle iscrizioni dei cacciatori di selezione, che non potendone usufruire, non saranno disposti a rinnovare. 

La caccia di selezione si svolge in autonomia, al massimo in due, con rischio di contagio molto inferiore rispetto alla caccia in braccata al cinghiale, che a differenza di quella di selezione, è consentita. 

Mastacchi fa notare come ancora una volta le disposizioni emergenziali non vengano attivate sulla base di comportamenti ma sui codici di attività, generando veri e propri controsensi.

Interroga l´Assemblea sull’opportunità di consentire i prelievi anche ai cacciatori di selezione, consentendo gli spostamenti degli stessi anche fuori dai comuni di residenza e la deroga rispetto agli orari del coprifuoco (22.00 – 5.00) che sono incompatibili con qualsiasi azione venatoria, che necessita di uscite mattutine e spostamenti anche lunghi e rientri che dopo la caccia prevedono la sosta nei centri di misurazione per le opportune verifiche sugli animali.  

Risponde l´Assessore Mammi che, preso atto anche delle misure nazionali a questo riguardo, dichiara che l’assessorato sta valutando di consentire la caccia di selezione agli ungulati come richiesto da Mastacchi, anche perché la sollecitazione per un intervento in questo senso è giunta con insistenza anche dalle Associazioni Agricole. 

Sarà necessario un confronto nonché un accordo con le Prefetture a causa degli spostamenti anche importanti che si renderanno necessari per i cacciatori di selezione fuori dai loro comuni di residenza ma l´Assessore Mammi assicura che questa via verrà senz’altro attivata vista la valenza anche di servizio pubblico per la comunità che questo tipo di caccia ha, trattandosi di una vera e propria azione faunistica necessaria per mantenere la popolazione degli ungulati proporzionata rispetto al territorio oltre a essere una caccia estremamente regolamentata e controllata. Non saranno derogabili invece gli orari che sono stringenti e imposti a livello nazionale.

Si dichiara parzialmente soddisfatto Mastacchi che teme che gli accordi necessari con le Prefetture portino ad allungamenti eccessivi dei tempi e invita l´Assessore ad accelerare il più possibile tali accordi e la ricerca della soluzione.

 

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