domenica 25 ottobre 2020

Una strana estate in compagnia della 'paura'


di nonna Gegè

Anche se non invitato l’Autunno con le sue foglie rosse e distese di ciclamini è arrivato e ci troviamo così con i ricordi dell’anomala estate trascorsa.

I nostri ricordi saranno di limitazioni, trasgressioni, rinunce: tutto è accaduto, tutto è cambiato, noi siamo diversi.

Siamo diventati diffidenti verso il prossimo per la paura di essere contagiati dal Covid, i nostri slanci di affetto debbono essere frenati a discapito dell’empatia di un incontro.

Ci guardiamo attorno sospettosi, il piacere di essere in un locale pubblico viene sbiadito ed anche con tutti gli accorgimenti rimane la paura.

Si esce da casa già con la paura della paura.

La paura va rispettata perché è umana: è una atavica presenza che nei secoli risveglia l’uomo di fronte alla eventuale perdita di qualcosa ed oggi quel qualcosa è la nostra vita, la vita delle persone care e di quel benessere a cui non sappiamo più rinunciare.

Sembra che il mondo abbia perduto lo smalto e siamo circondati da opacità.

Il “chiacchierio” del mercato è sfumato, ci si saluta a fatica avendo difficoltà a riconoscerci per l’anonimato dovuto alla mascherina.

Siamo stanchi dell’incertezza sul futuro, dei programmi che non possiamo più permetterci di fare, stanchi di aspettare che la vita riprenda le abitudini di prima.

Tutto ciò, anche se non ce ne stiamo accorgendo, ci sta trasformando.

Siamo diventati un po' più riflessivi e forse, un po' più maturi.

Ai bambini, in questo tempo, vengono negate tante richieste.

Per la prima volta si accorgono che non tutto dipende dalla nostra volontà e che qualche rinuncia bisogna pur fare ed anche se apparentemente è una limitazione tutto ciò può essere educativo.

Ci stiamo impegnando per vivere al meglio questo tempo scoprendo nuovi luoghi vicino a casa, certo l’obbligo sociale della vacanza all’estero è sfumato!

Raccontare le ore di volo, gli scali fatti, il disagio del fuso orario era una “chiacchiera” importante nell’ambiente lavorativo.

Anche giornate trascorse in montagna o al mare possono essere bei ricordi, famiglie intere si sono riunite per festeggiare l’estate 2020 che, pur essendo una STRANA ESTATE, è pur sempre una estate con i suoi cocenti raggi di sole, con il mare che ci ha accolto, con le lunghe passeggiate nei nostri appennini fra funghi e cespugli di mirtilli.

Il Coronavirus purtroppo è ancora una grande minaccia, il tempo del sollievo è ancora lontano, cerchiamo di vivere comunque al meglio il presente, guardiamoci attorno allontanando quella miopia che ci rende insensibili al piacere delle piccole cose.

Tutto, comunque, ha una fine ………




 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

.........Tutto ha una fine , Si la fine degli italiani per FAME !

Anonimo ha detto...

Prima di far morire di fame gli italiani bisogna che chi ha i soldini li cacci. Lo sai quanta liquidità possiedono gli italiani? Nel 2019 erano 4550 MILIARDI! Si, hai capito bene: 4550 MILIARDI. Allora, a fronte di una situazione che va sempre più somigliando ad una economia di guerra, sarà il caso che questa gente lasci un obolo pari a 15/20% dei loro averi... Se ad un miliardario che ha 2 o 3 miliardi di liquidità, gli togli 4 o 500 milioni di euro gliene restano sempre abbastanza per continuare a fare le vacanze sullo yatch...