venerdì 23 ottobre 2020

La Mela Rosa Romana delle nostre valli è da primato e la via Francesca della Sambuca è da non perdere

Galvanizzati i soci del Consorzio Mela Rosa Romana dell'Appennino per l'esito dell'attento e articolato studio del professor emerito dell'Università di Bologna Silverio Sansavini sulla presenza della Mela Rosa Romana in Appennino. Il professore, al convegno che si è tenuto a Vergato sabato scorso, ha dimostrato, dati alla mano, che la Mela delle valli dell'Appennino Tosco Emiliano non è seconda, per qualità organolettiche, neppure alla blasonata mela Annurca e ha una unica concorrente nella Mela Rosa dei monti Sibillini nell'Appennino umbro-marchigiano.

Entusiasta il presidente del Consorzio Dario Mingarelli (nella foto) che, sull'onda della bella notizia, ha detto: “Siamo felicissimi di questa affermazione e dei dati riferiti da una fonte qualificata e incontestabile. Spetta a noi ora fare sì che tutto ciò si traduca in una realtà e in una valorizzazione dei nostri territori. Recuperando la coltivazione della Mela Rosa Romana, il pregiato frutto sarà capace di riavviare anche economicamente un terreno così vocato come quello che calpestiamo tutti i giorni. L'aiuto delle istituzioni locali è a questo punto doveroso”.



Nel fine settimana di festa a Vergato è stata presentata anche una interessante novità per i camminatori, cicloamatori e in generale per gli appassionati del turismo lento e sostenibile: la via Francesca della Sambuca che va da Bologna a Pistoia sulla strada del Reno e della Limentra. Già l'Abate Migliore, rettore dello Spedale di Pratum Episcopi ( Spedaletto) nel 1250 accennava a questa via: “In alpibus Pistoriensibus et Bononiensibus, in Strata Francigena que celerius Romam et sanctum Jacobum ducit”. La strada è nata da un incontro di persone che facevano parte di diverse associazioni e confraternite e che si ritrovavano lungo questo cammino con il desiderio di unire Bologna a Pistoia per arrivare alla più importante reliquia dell'Apostolo Giacomo in Italia e oltre verso Roma e Santiago. L'amore per il territorio le ha portate ad una attenzione più che decennale per un percorso creato e custodito. Le associazioni sono la Confraternita di San Jacopo di Compostella, l'Associazione Le Limentre, il CAI- Sezione di Porretta e l'Associazione Amo la Montagna.


Chi vuole approfondire può accedere direttamente ai siti delle associazioni promotrici, oppure richiedere a segreteria@cammino-bopt.it






Le tappe del cammino

  • San Giacomo Maggiore - Arcata del Meloncello (km 3,5)

  • Santuario di San Luca – Palazzo de’ Rossi (km 8,9)

  • Palazzo de’ Rossi – Sasso Marconi (km 4,5)

  • Sasso Marconi – Lama di Reno (km 6,0)

  • Lama di Reno - Marzabotto (km 4,2)

  • Marzabotto – Pioppe di Salvaro (km 6,8)

  • Pioppe di Salvaro – Vergato (km 6,9)

  • Vergato – Carboncina (km 4,5)

  • Carboncina – Riola (km 5,0)

  • Riola – Savignano (km 1,9)

  • Savignano – Bellavista (km 3,2)

  • Bellavista – Crocetta (km 2,5)

  • Crocetta – Mulino di Chicon (km 7,9)

  • VARIANTE: Crocetta – Porretta Terme (km 6,4)

  • VARIANTE: Porretta Terme – Mulino di Chicon (km 4,8)

  • Mulino di Chicon – Pavana (km 0,5)

  • Pavana – Castello di Sambuca (km 2,3)

  • Castello di Sambuca – San Pellegrino al Cassero (km 6,5)

  • San Pellegrino al Cassero – Spedaletto (km 4,0)

  • Spedaletto – Passo della Collina (km 2,3)

  • Passo della Collina - Valdibrana (km 8,0)

  • Valdibrana - Pistoia (km 4,9)

 

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