sabato 20 settembre 2014

I Comitati acqua bene comune dell’Emilia Romagna bocciano l’istituzione del ‘Fondo fughe acqua di HERA’ e lo liquidano come ‘truffa’.





I  Comitati Acqua Bene Comune scrivono:


Hera ha istituito un Fondo fughe acqua allo scopo di coprire una parte dei costi  per la rottura nella parte di impianto a valle del contatore di HERA, quella parte  cioè a carico dell’utente. Il fondo è costituito dal contributo di 15 euro che ogni utente, ogni anno si troverà in bolletta e rimborserà fino a 10.000 euro per i volumi di acqua persa che eccedono dell'80% i consumi normali.

Il fondo è volontario, ma realizzato col meccanismo del silenzio/assenso: l’utente si trova la proposta allegata alla bolletta e per non aderire al contratto in questione deve mettere per iscritto il proprio rifiuto. In caso contrario l'addebito è automatico.

Varie sono le eccezioni di Federconsumatori e dei Comitati, soprattutto riferite al meccanismo ‘silenzio- assenso’, poiché pare contare più sulla distrazione e sull’impegno che richiede ‘il dissenso’  che su una reale partecipazione e volontà di adesione alla proposta.

Nel volantino distribuito dai Comitati  si legge:

Federconsumatori ha giustamente contestato questa misura per una serie di motivi:
1. è stata predisposta senza un meccanismo partecipativo e con un meccanismo di silenzio/assenso
2. è eccessivamente oneroso per l'utenza
3. contiene una franchigia per il rimborso troppo alta (80%)
4. il limite di rimborso di 10.000€ è troppo basso
5. dovrebbero esserci norme più stringenti ed omogenee sul territorio nazionale
6. gli utenti potranno servirsi di un Fondo fughe che pagheranno molto salato ed Hera a quanto è dato sapere godrà di risorse a interessi zero, pari a circa 15 ml €.

A queste giuste obiezioni, come Comitati Acqua Bene Comune dell'Emilia Romagna, aggiungiamo alcune considerazioni che ci portano a dire che il fondo e le sue modalità di attuazione sono illegittime.
1. la carta dei servizi (vedi il contenuto specifico sotto) approvata da ATO5 (oggi ATERSIR) prevede che rispetto al problema delle fughe d'acqua occulte presso l'utente HERA intervenga preventivamente con sistemi di lettura automatizzati al fine di poter repentinamente individuare eventuali perdite segnalando all'utente un possibile guasto. Questo impegno è stato onorato? ATERSIR ha potuto valutare proposte di HERA di questo tipo?
Da almeno 10 anni esistono tecnologie realizzabili di questo tipo che HERA ha addirittura sperimentato a Forlì 10 anni fa, ma che non ha mai applicato su larga scala, per non fare gli investimenti necessari e perché il vantaggio sarebbe stato solo per gli utenti e non per i profitti aziendali. Questa sarebbe la soluzione del problema ed un investimento importante per avere più lavoro e una rete intelligente a vantaggio degli utenti.

2. La Carta dei servizi parla di strumento assicurativo, e se le parole hanno un senso, il fondo fughe non lo è, essendo in realtà un fondo di solidarietà fra gli utenti. Cosa dice ATERSIR ed il suo presidente Merola di questa evidente violazione della Carta dei servizi?

3. La carta dei servizi dice che “Il gestore informa l’utenza dell’istituzione e delle modalità di funzionamento dello strumento assicurativo a copertura degli importi fatturati a fronte di
perdite occulte lungo la rete a valle del contatore.” è evidente che questa formulazione significa che l'utente viene informato, poi decide lui se aderire o no. Il silenzio/assenso è quindi illegittimo e non previsto dalla carta dei servizi, una evidente forzatura del gestore MONOPOLISTA ancorchè quotato in borsa.
Inoltre questo “servizio” non riguarda il Servizio Idrico Integrato essendo relativo a ciò che succede a valle del contatore di HERA, pertanto questo specifico contratto può valere solo se sottoscritto consapevolmente dall'utente.

Tutti questi profili di illegittimità ci spingono a richiamare ATERSIR e il suo Presidente Virginio Merola ad attivarsi immediatamente per bloccare questa iniziativa, facendo rimborsare le eventuali somme già percepite da HERA, e quindi ristabilendo la legalità.
In assenza di iniziative da parte di ATERSIR, i Comitati acqua bene comune dell'Emilia Romagna valuteranno la possibilità di ricorrere all'autorità giudiziaria.
Bologna, 17/09/2014 Comitati Acqua Bene Comune Emilia Romagna
Cosa dice la carta dei servizi idrici:

Hera s.p.a.
CARTA DEL SERVIZIO PUBBLICO
RELATIVA AL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO
Approvata dall'Assemblea dell'Agenzia di ambito per i servizi pubblici di Bologna
in data 23/05/2007
..14.12 Rilevazione dei consumi e sistema di fatturazione ed
informazione sui consumi anomali

…...Il gestore si impegna a proporre ed a valutare con l’Agenzia di ambito, che si avvarrà del Comitato consultivo degli utenti, l’applicazione su larga scala di sistemi di lettura automatizzata che consenta un contestuale confronto con i consumi passati, al fine di poter repentinamente individuare eventuali perdite e perseguire quindi una politica di risparmio idrico.
….....Il gestore informa l’utenza dell’istituzione e delle modalità di funzionamento dello strumento assicurativo a copertura degli importi fatturati a fronte di perdite occulte lungo la rete a valle del contatore.
Il gestore, sulla base dell’esperienza maturata, ha individuato, per le singole tipologie e fasce di consumo, le percentuali di maggior consumo che indicano, con un buon grado di sicurezza, la presenza di perdite occulte lungo la rete a valle del contatore di cui l’utente potrebbe non essere a conoscenza.
Allo scopo di favorire il tempestivo intervento di ripristino eventualmente necessario, il gestore segnala all’utente la rilevazione del consumo anomalo e suggerisce gli interventi utili alla individuazione dei guasti, fermo restando l’obbligo per l’utente che non avesse aderito allo strumento assicurativo di provvedere al pagamento di tutti gli importi fatturati.
Il periodo di ricostruzione dei consumi, da comunicarsi all’utente, è pari all’intervallo di tempo fra il momento del guasto (se è determinabile con certezza) e la riparazione dello stesso.
In caso di incertezza del guasto, il periodo di ricostruzione non può superare 1 anno.
La modalità di ricalcolo dei consumi è determinata in funzione dei consumi storici dei tre anni precedenti, tenendo conto, ove possibile, delle intervenute modifiche nelle caratteristiche dell’utenza in oggetto.
La tariffa di fognatura e depurazione non deve essere riscossa in caso di consumi anomali dovuti a perdite. L’esclusione riguarderà ovviamente solo la parte del consumo misurato dal contatore ritenuta anomala rispetto alla media dei consumi precedenti.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ancora una volta: Hera, VERGOGNA!

Cesare Zecca ha detto...

Meccanismo del silenzio-assenso.
Franchigia dell'80%!?
Sono proprio dei furbetti o, se vogliamo chiamare le cose con il loro nome, questa e' una frode.

Ma è possibile che la legge consenta ancora, nel 2014, queste rapine silenzio-assenso di massa?

Inoltre è bene che ciascuna utenza vigili attentamente sui propri consumi e sia responsbilizzata e tenuta a pagare salate le perdite per negligenza in tali controlli.
Anche questa deresponsabilizzazione spalmata su tutta l'utenza è molto grave.