Protocollo arruolerà due gruppi di persone su base volontaria
Al
via in Emilia-Romagna un nuovo studio voluto dalla Regione per
valutare la fattibilità di un percorso di produzione di plasma, la
componente liquida del sangue, da pazienti e donatori che hanno
contratto l'infezione da Sars-CoV-2 sviluppando poi gli anticorpi.
L'immunoterapia passiva effettuata con l'impiego del plasma dei
pazienti guariti - definito plasma iperimmune - potrebbe, spiega la
Regione, "rappresentare un approccio da tenere in considerazione
nel trattamento delle infezioni da Sars-CoV-2, sulla base delle
esperienze maturate in altri Paesi, tra cui Cina e Stati Uniti".
Il protocollo, predisposto dal Centro regionale sangue e dall'Agenzia
sanitaria e sociale insieme all'assessorato alle Politiche per la
salute, arruolerà su base volontaria due gruppi di persone: i
pazienti che hanno sviluppato l'infezione in tempi recentissimi,
precedentemente ospedalizzati o in quarantena fiduciaria a domicilio
e attualmente guariti; e i donatori periodici volontari di plasma,
che hanno contratto l'infezione in forma asintomatica o
paucisintomatica, individuati tra coloro che si presentano per
l'aferesi - cioè la donazione mirata, solo di alcune componenti del
sangue, come il plasma - periodica. (ANSA).
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