di Rossella Gemma
E’
previsto per oggi il nuovo incontro tra le rappresentanze del mondo
della farmacia e il ministero della
Salute, per mettere a punto la strategia che porti ad una
rimodulazione della quota di vaccini antinfluenzali da mettere a
disposizione delle farmacie. L’incontro arriva dopo che la
Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera alla re-distribuzione
delle Regioni solo per l’1,5% dei prodotti già acquisiti dal Ssn
per la prossima campagna vaccinale. Una quota ritenuta insufficiente
da Federfarma, Fofi e Assofarm.
Una quota “completamente
inadeguata” anche per il segretario di Cittadinanzattiva, Antonio
Gaudioso che, in un post su Facebook, afferma: “in questa vicenda
c’è qualcosa che non va. Lo scorso anno sono state acquistate in
farmacia direttamente dai cittadini circa 900.000 dosi di vaccino.
Quest’anno giustamente la previsione era parecchio più alta per le
giuste campagne che invitano tutti a vaccinarsi contro influenza in
un anno difficile a causa del Covid e delle complicazioni che bisogna
assolutamente evitare per non intasare gli ospedali. La risposta
delle regioni è di rendere disponibili in farmacia 250.000 dosi,
circa un quarto dello scorso anno”.
“Nei prossimi giorni –
continua Gaudioso - aspettiamo i risultati della nostra richiesta di
accesso civico fatta alle regioni per sapere quando, quanto e come ci
si è approvvigionati di vaccini. Così sapremo chi ha fatto il
proprio dovere. Non possiamo trovarci in queste condizioni alla
vigilia della campagna vaccinale più importante degli ultimi
decenni”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Federico Gelli,
presidente della Fondazione Italia in Salute, che parla di “decisione
che lascia perplessi” e sottolinea come proprio a causa della
pandemia in atto, quest'anno una circolare del ministero della Salute
ha esteso la gratuità di questa vaccinazione anche agli over 60
(prima era per gli 'over 65'). “Aumenta quindi la platea dei
potenziali destinatari. L'Italia non può assolutamente rischiare di
farsi trovare impreparata di fronte a quella che si prospetta come la
più importante campagna di vaccinazione degli ultimi anni",
conclude Gelli.
Torna sul tema, in una nota, anche il
presidente della FOFI Andrea Mandelli. “Vaccinare le persone attive
significa ridurre in misura importante la circolazione del virus nei
luoghi di lavoro, sui mezzi di trasporto, nelle famiglie e non
possiamo proprio quest’anno negarci questa possibilità. E’
quindi indispensabile che si aumenti la quota di vaccini destinati
alle farmacie a livelli adeguati alle necessità. Sui vaccini non
possiamo permetterci un’altra emergenza come quella delle
mascherine: ne va della protezione di milioni di persone e della
tenuta del Servizio sanitario, già duramente messo alla prova in
questi mesi. Ci auguriamo che nell’incontro di domani (oggi, ndr),
organizzato dal Ministero della salute, si raggiunga questo obiettivo
fondamentale per la tutela della salute”.
Intanto,
l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi,
parlando in Consiglio regionale ha auspicato che la quota dell'1,5%
possa essere implementata. “Abbiamo fatto richiesta di acquisire il
cosiddetto 'sesto quinto', ovvero il 20% in più previsto in ogni
gara, che il venditore è tenuto a dare a fronte di necessità. E
abbiamo chiesto al Governo e all'Aifa un impegno specifico sul fatto
che le dosi siano effettivamente consegnate. E soprattutto l'impegno,
su richiesta Lombardia, a sbloccare le dosi ferme in giro per il
mondo. Il tutto a fronte dell'impegno fornire il vaccino alle
farmacie per il libero mercato. Se l'impegno sarà mantenuto, mi
sento di dire che potremo fornire alle farmacie quanto chiedono".
Segnalato da Dubbio
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