Dalle
prime luci di questa mattina i militari del Comando Provinciale di
Bologna, e dei Comandi Provinciali di Reggio Emilia, Pistoia, Pisa,
con l’intervento di unità cinofili dei Nuclei di Bologna, Firenze
e Pisa, stanno eseguendo, in quelle provincie, un’ordinanza di
custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Bologna ,
dott. Alberto Gamberini, nei confronti di sette persone (6 in carcere
e 1 agli arresti domiciliari), ritenute responsabili, in concorso tra
loro, a vario di titolo, all’importazione, detenzione e cessione di
ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.
1.
Origine dell’indagine.
Il
30 Aprile 2020, nel corso di avviate attività info-investigative,
coordinate dal Sostituto Procuratore dr.ssa Rossella Poggioli, la
Compagnia Carabinieri di Vergato ha proceduto all’arresto di un
soggetto residente nell’alta valle del Reno trovato in possesso di
101 Kg di Hashish, confezionati in ovuli ed occultati all’interno
di un capannone ubicato in una zona isolata dell’appennino
bolognese.
Lo
stupefacente sequestrato, analizzato, è risultato avere una purezza
del 37% ed utile al confezionamento di oltre 1.500.000 dosi.
Sin
da subito apparve che il soggetto arrestato facesse parte di un più
ampio gruppo organizzato e che la sua funzione principale fosse
quello di depositario dell’ingente quantitativo di stupefacente.
1.
Le attività successive
Da
qui il proseguo delle indagini che, con l’analisi di molteplici
elementi già emersi nella fase prodromica dell’attività
info-investigativa, la verifica di molteplici riscontri telematici e
lo studio delle immagini degli impianti di video sorveglianza dei
Comuni dell’Emilia Romagna e Toscana, ha permesso di individuare
tutti i soggetti coinvolti nel traffico ed il particolare modus
operandi adottato.
I
sodali, provvedevano a procurarsi autovetture usate, alimentate a
metano, e dopo avervi fatto installare il numero massimo di bombole,
organizzavano viaggi turistici in Marocco ove provvedevano a
rifornirsi di ingenti quantitativi di stupefacente, importandoli in
Italia via mare, occultandoli nei recipienti dell’impianto a metano
di cui l’autovettura era dotata, cosi rendendo più improbabile la
scoperta del carico durante i controlli effettuati alle frontiere.
Lo
stupefacente, portato in Italia, veniva immediatamente occultato
presso locali anonimi ubicati in zone isolate e nascoste, ove poi
provvedevano al confezionamento secondo le varie esigenze di
successiva vendita. In tale seconda fase venivano adottate ulteriori
accortezze al fine di evitare che controlli casuali, effettuati anche
con l’utilizzo di cani antidroga, facessero scoprire il carico
trasportato. Lo stupefacente, infatti, dapprima veniva confezionato
in sottovuoto, le cui confezioni venivano accuratamente pulite,
e poi racchiuse in involucri di legno appositamente fabbricati per il
successivo trasporto fino alla località di destinazione.
Durante
le attività di perquisizioni sono stati rinvenuti ulteriori Kg 2,5
di marijuana, 20 grammi di cocaina e 15 grammi di hashish ed è stato
tratto in arresto un ulteriore soggetto per la coltivazione di circa
50 piante di cannabis.
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