Pubblicati
i verbali del comitato di monitoraggio svolto a fine gennaio durante
i quali l’Ausl ha presentato i dati dopo i primi interventi
organizzativi. Calano secondo le previsioni gli accessi al pronto
soccorso di Vergato, ma migliorano i servizi per le cure intermedie.
Il sindaco Gnudi sollecita la nascita di una Unità Operativa
semplice di ortopedia
L'Unione
dei Comuni dell'Appennino bolognese invia:
Sono
stati pubblicati sul sito istituzionale del Comune di Vergato i
verbali relativi alla riunione del comitato di monitoraggio sul
riordino ospedaliero che si è tenuta lo scorso 29 gennaio. Al
comitato, che è nato per garantire la massima trasparenza e il
controllo sulle attività relative al piano triennale di riordino
ospedaliero avviato dall’Ausl, prendono parte non solo i dirigenti
dell'Ausl Bologna e gli amministratori locali, ma anche esponenti dei
comitati, consiglieri d'opposizione e rappresentanti sindacali.
Per
l’Ausl hanno preso la parola il direttore Generale Ausl Bologna
Chiara Gibertoni ed Eno Quargnolo, direttore del
Distretto dell’Appennino bolognese, illustrando alcuni dati
relativi al periodo maggio-dicembre 2018. In questo periodo, come
previsto, l’attività chirurgica ortopedica è stata trasferita da
Vergato a Porretta, e contestualmente sono stati attivati i primi 10
posti letto per le Cure Intermedie a Vergato, sono stati potenziati i
servizi dell’area dell’emergenza, introdotte nuove cure come la
chirurgia maxillo-facciale: partita a ottobre, ha già permesso di
operare 25 persone in due mesi. Mantenuta l’attività specialistica
ortopedica presso la Casa della Salute di Vergato dove sono stati
sviluppati nuovi servizi (tra i quali ambulatori per la terapia del
dolore, per le persone con malattie croniche e ferite difficili, per
le cure palliative precoci).
Lo
spostamento di ortopedia non ha portato ad una riduzione complessiva
degli interventi, semmai ad una diversa provenienza geografica dei
pazienti (aumentano quelli dei comuni dell’Alto Reno mentre
diminuiscono quelli dei comuni più vicini a Bologna), mentre un calo
c’è stato per ciò che concerne l’oculistica, addebitabile ai
ritardi con cui sono stati attivati le prestazioni a Vergato. In
generale poi lo spostamento di alcune attività a Porretta ha fatto
crescere gli accessi dalla Toscana soprattutto per le attività
specialistiche ortopediche.
Le
buone notizie vengono dalle cure intermedie, cioè quei servizi
rivolti a persone con patologie croniche, persone con esiti da traumi
per riattivazione motoria o in riabilitazione, persone con
problematiche oncologiche, persone con altre vulnerabilità sanitarie
e sociali. 98 persone hanno usufruito dei dieci posti letto
disponibili tra maggio e dicembre, e l’obiettivo dell’Ausl è
quello di raddoppiare i posti, con un investimento di circa 800 mila
€. In calo invece gli accessi al pronto soccorso di Vergato: la
riduzione è pari al 17,5% ed è in buona parte (per il 72,6%)
attribuibile agli accessi per traumi assorbiti quasi completamente da
Porretta (-734 accessi a Vergato; + 698 accessi a Porretta). Si
consideri poi che 87,5% degli accessi nel periodo maggio-dicembre
2018 erano codici bianchi o verdi, cioè i meno gravi. Dall’Ausl
tuttavia assicurano sulla tenuta del pronto soccorso di Vergato dove
la presenza di medici specializzati in urgenza costituisce un valore
aggiunto.
Il
sindaco di Vergato Massimo Gnudi ha comunicato con
soddisfazione l’impegno da parte dell'Assessore regionale Sergio
Venturi di finanziare con 300 mila euro una palestra di
riabilitazione. « I numeri degli accessi al pronto soccorso non
giustificano nessun allarmismo, i dati forniti dall’Ausl sono
coerenti con il Piano di Riordino» ha
detto il primo cittadino. «L’integrazione delle Cure
intermedie con la Medicina e la scelta organizzativa di istituire una
Unità Operativa Dipartimentale si stanno rivelando efficaci.
Occorrerebbe fare un ulteriore passo avanti istituendo un'Unità
Operativa semplice di ortopedia. Bene anche le attività di chirurgia
di prossimità a bassa complessità, sono strategiche per dare
risposta ai bisogni di salute del nostro territorio».
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