Claudio
Cervellati di Confagricoltura ha inviato una serie di foto che
testimoniano quanto l'abbandono dei fiumi, in particolare del Reno,
sia all'origine dei dissesti ambientali evidenziati dalla Piena del 2
febbraio e scrive: Gli associati a Confagricoltura Bologna, Pierluigi
e Luca dell'azienda Agricola e Forestale Pelagalli, evidenziano come
“la gestione forestale 'ambientalista' non programmatica e
pianificata degli argini del fiume Reno ha creato le problematiche di
erosione dell’alveo fiume fino al lambire alcuni edifici che sono
adiacenti all’ambito fluviale. Non si fa più prevenzione o
manutenzione ordinaria lungo i corsi d’acqua si pensa di più a
proteggere la nidificazione di qualche specie di volatile -
cormorano- invece che ad una gestione del territorio ragionata e per
limitare i rischi idrogeologici. In allegato una immagine del 1993
quando gli argini del fiume Reno in località Riola erano
correttamente manutentati”.
Confagricoltura
ribadisce : “Se non si pianifica la gestione del territorio in modo
corretto, di conseguenza nelle zone montane continueremo ad avere
disastri in pianura come quelli degli scorsi giorni , bisogna tornare
ad affidare la manutenzione agli imprenditori agricoli quali
sentinelle del territorio. Esiste una legge di orientamento che ne dà
la possibilità”
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