Su
Bologna Today si legge:
Sull'argine saltato del Reno il Governo scrive a Stefano Bonaccini per
chiedergli spiegazioni. Il sottosegretario all'Ambiente Vannia Gava,
esponente della Lega, ha scritto una lettera al presidente della
Regione Emilia-Romagna "per chiedere le cause per cui non sono
ancora ultimati i lavori per la mitigazione del rischio idrogeologico
al centro di un accordo tra presidenza del Consiglio dei ministri,
ministero dell'Ambiente e Regione Emilia Romagna finanziato con 43,4
milioni di euro".
In
particolare, si legge in una nota, "era previsto un intervento
da 220mila euro per il ripristino e la sistemazione dell'area di
Passo Pioppe, un lavoro che non solo non è stato ultimato ma che è
addirittura una delle cause dell'esondazione che ha costretto 250
cittadini a lasciare le loro case", afferma Gava nella sua
lettera.
"Si
tratta- secondo il sottosegretario- di un ritardo difficilmente
spiegabile specialmente perche' questi interventi erano stati
finanziati proprio in virtù della necessità di essere realizzati
tempestivamente e di essere rapidamente cantierabili. Chiedo quindi
al presidente, nella sua veste di commissario di Governo, di
conoscere le cause di questi ritardi. Il ministero dell'ambiente
assicurerà la più totale collaborazione e supporto".
"Detto
che nessun ritardo è mai tollerabile, soprattutto quando si tratta
di interventi per la messa in sicurezza del territorio, e quindi
delle comunità locali- replica l'assessore all'Ambiente Paola
Gazzolo- l'auspicio è che la sottosegretario all'Ambiente, Vannia
Gava, stia verificando in tutte le aree del paese lo stato di
attuazione delle opere previste.
Così
come credo sia nei suoi poteri verificare un dato non nella nostra
disponibilità ma reso noto da un autorevole dirigente del ministero
dell'Economia in una recente riunione a Roma, e cioè che solo il 7%
delle risorse destinate alla messa in sicurezza del territorio sia
stata spesa, il che non accade certo in Emilia-Romagna", regione
che "fa registrare una capacità di spesa che si avvicina al 70%
dei fondi stanziati, di gran lunga superiore a quella media in
Italia".
Peraltro,
scrive ancora Gazzolo in una nota, "dei fondi destinati alla
sicurezza del territorio e ipotizzati sia dal presidente del
Consiglio che dal ministro per l'Ambiente non si ha ancora alcuna
notizia, così come sta avvenendo sui progetti relativi
all'Emilia-Romagna e le risorse previste e già definite: invitiamo
quindi la sottosegretario Gava, dalla quale in questi lunghi mesi non
abbiamo mai avuto alcun cenno o riscontro, a venire in Regione, per
verificare lo stato di avanzamento dei progetti in Emilia-Romagna e
avere le risposte che tuttora aspettiamo".
Inoltre,
replica ancora l'assessore, "è bene precisare che dei 43,4
milioni di cui parla Gava, 28,4 sono statali e 16 stanziati dalla
Regione. Degli interventi previsti, ne sono stati realizzati per
28,45 milioni di euro, già liquidati alle aziende che li hanno
eseguiti, pari al 66% di quanto complessivamente disponibili.
Se
consideriamo poi i fondi già impegnati, relativi a cantieri in corso
o in avvio, saliamo a 34,56 milioni di euro, quasi l'80%. Mi chiedo
se altri in Italia hanno fatto altrettanto sulle aree metropolitane,
dimostrando una analoga capacità di programmazione, intervento e
spesa come quella della Regione Emilia-Romagna".
Quanto
al nodo idraulico bolognese, prosegue ancora Gazzolo, "nel
bacino Reno-Samoggia sono previsti interventi di messa in sicurezza,
fra cui la realizzazione di casse d'espansione per una portata
complessiva di 33 milioni di metri cubi, per un investimento
complessivo di 220 milioni di euro, 77 dei quali destinati a opere
sul Cavo Napoleonico.
Sono
già finanziati cantieri per 40 milioni di euro, 23 stanziati dallo
Stato e 17 dalla Regione". Un certo peso, sostiene Gazzolo, l'ha
avuto anche l'entrata in vigore del nuovo codice degli appalti nel
2016 e la sua immediata applicazione. "Non ci fu alcuna fase di
transizione- sottolinea Gazzolo- il che costrinse tutta la pubblica
amministrazione a riesaminare i progetti approvati alla luce delle
nuove norme e dei nuovi parametri da rispettare, cosa che venne fatta
anche in Regione e anche col progetto sulla località Pioppe".
(Bil/ Dire)
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