lunedì 17 settembre 2018

I ricordi della guerra e del primo dopo guerra nel libro di Pellegrini

Grazie Gianni. Hai il dono della narrazione”. La citazione è presa dal ringraziamento di una lettrice con la quale Gianni Pellegrini ( nella foto)  ha introdotto la presentazione del libro da lui scritto, 'Un Cielo di Memorie', un 'amarcord' degli anni '40-'50. “ E' vero e ben definisce il mio racconto”, ha precisato l'autore. “ Non sono uno scrittore, sono un narratore. Lo scrittore ha un suo stile ed è inventivo e fantasioso. Io racconto ciò che ho visito, ciò di cui sono stato partecipe, le atmosfere, i sentimenti che movimentavano la vita di allora. Racconto la vita di una volta e, lasciatemelo dire, anche se qualcuno lo riterrà presuntuoso, voglio fare pedagogia. Conto che i miei scritti incuriosiscano, spingano il lettore a una indagine più approfondita per scoprire così fatti che oggi appaiono impossibili e la cui memoria è un monito fortissimo e un insegnamento di vita preziosissimo”. 
Pellegrini ha poi fatto l'esempio di un suo conoscente, nato nel 1915, che appena indossata la divisa del soldato, fu spedito in guerra in Africa per la conquista dell'impero. Rientrato, fu rispedito in Russia da dove è rientrato, fra i pochi fortunati, dopo due anni di guerra disperata in un ambiente inospitale . Una volta in Patria venne sballottato dalla confusione seguita all'armistizio dell'8 settembre 1943. Fu catturato dai tedeschi e deportato in Germania: l'intera giovinezza 'rubata' da guerre inutili e perdenti. Questo i giovani lo devono sapere, soprattutto devono conoscere la storia recente dalle testimonianze dei singoli protagonisti, dei ragazzi che allora vissero un periodo difficilissimo e tragico. Non solo dai libri di storia.

Pellegrini, sindaco di Sasso Marconi dal 1974 al 1987, ha poi ricordato alcuni episodi della sua vita di ragazzo in un piccolo borgo affacciato sulla Porrettana, da cui transitavano ogni giorno pochi mezzi pesanti, rarissime auto e tante biciclette di lavoratori, specialmente operai della Cartiera Del Maglio.
Un giorno, la strada si riempì in modo anomalo di un traffico consistente che non ci si spiegava,” ha raccontato. “Tramite una delle rarissime radio, giunse la notizia dell'attentato a Togliatti. Il fatto esasperò e acuì le tensioni sociali già elevate. Spinse alcuni a imbracciare fucili. Ci fu persino l'organizzazione di un posto di blocco alla Rupe. Poi tutto rientrò, grazie alle raccomandazioni alla cxalma dall'ospedale dello stresso Togliatti e, si disse, anche grazie all'inatteso successo di Bartali al giro di Francia”.

L'intervento di Pellegrini è stato preceduto da quelli di Maria Gioia Tavoni, bibliografa e storica del libro e di Cinzia Venturoli ricercatrice storica che hanno posto l'accento sul valore storico-documentale-politico della pubblicazione.

Mara Cini e Federico Tori
Questi contributi sono stati intervallati dalle letture di brani tratti dal libro, effettuate da Mara Cini, collaboratrice della rivista 'Al Sàs' che ha pubblicato in diverse occasioni i racconti di Pellegrini e dal giovanissimo Federico Tori, molto impegnato nelle letture della memoria storica.



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