martedì 28 febbraio 2017

Trekking Prato - Bologna: approvato il progetto CAI per promuovere il territorio appenninico e i comuni tra le due città.

C'è la conoscenza alla base dell'iniziativa di CAI Bologna e CAI Emilia Romagna: Prato e Bologna hanno avuto uno sviluppo simile, legato ai fiumi che le attraversano, e a versanti appenninici storicamente vie di collegamento e di commerci

Il Canale del Reno

Si è svolto a Bologna un incontro tra i sindaci di Prato, Vaiano, Vernio e Castiglione dei Pepoli con l'Assessore Lepore della Città metropolitana di Bologna.
 
Nel corso della riunione convocata per avviare rapporti di stretta collaborazione tra le città di Prato e Bologna e tra i comuni dei due versanti appenninici, Vito Paticchia, componente del Consiglio direttivo della sezione “M. Fantin” di Bologna, anche a nome del CAI Emilia-Romagna, ha presentato il progetto per rendere il trekking Prato-Bologna uno strumento e un'opportunità di promozione e valorizzazione dell'Appennino Tosco Emiliano e come primo tassello di collaborazione tra le due città.
Dopo attenta valutazione, la proposta è stata accolta e presto verrà avviato l'iter per la sua implementazione e promozione. "Un modo concreto per affermare il nostro sodalizio quale soggetto attivo e propositivo per le politiche di tutela, promozione e valorizzazione del territorio montano e dell'Appennino", ha affermato Paticchia.

Domenica scorsa si è tenuta una prima gita a Prato per iniziare a conoscere la città e quel patrimonio storico che la rende vicina a Bologna: gli impianti idraulici del Cavalciotto e il "gorone" di Santa Lucia che portavano in città le acque del Bisenzio, utilizzate quale forza motrice per muovere opifici idraulici, mulini e gualchiere dove venivano prodotti quei tessuti, a cominciare dalla lana, che hanno reso famoso nel mondo il distretto tessile pratese. Da parte di Bologna, la Chiusa di Casalecchio e il Canale del Reno muovevano quei filatoi che per 4 secoli hanno reso il capoluogo emiliano capitale nella produzione della seta.

Il trekking Prato-Bologna (giornalisticamente battezzato La via della lana e della seta), avrà quindi ai due poli estremi due città che dai rispettivi fiumi e attraverso opere idrauliche simili e coeve (avviate entrambe a partire dall'anno Mille) hanno costruito il loro sviluppo economico, mentre il cammino attraverserà e unirà il versante appenninico che nel corso dei secoli è stato via di collegamento e di commerci tra le città etrusche di Gonfienti - Kainua/Marzabotto - Felsina verso il porto di Spina, successivamente ha visto comunicare i Celti, Liguri, Romani, Bizantini e Longobardi, fino ad arrivare agli anni 1944-1945 quando il crinale fu l'asse di penetrazione della Sesta divisione sudafricana verso Bologna e che, iniziando a combattere a Prato, Cantagallo e Vernio, lungo il suo cammino liberò Castiglione, Camugnano, Grizzana, Monte Sole e Sasso Marconi.

Millenni di storia legano le due città e i due versanti e ora, dopo la Direttissima, l'A1, la variante di Valico e l'Alta velocità, nella speranza che in queste valli siano terminate le grandi opere e siano avviati progetti per rilanciare l'escursionismo ai piedi.

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