Sollecitato
da un lettore:
Matasse
bianche sugli alberi di pino? Si tratta del nido della
Processionaria,
ovvero la Traumatocampa pytocampa.
I suoi bruchi, di colore bruno-arancione, non solo danneggiano
in maniera evidente le conifere, nutrendosi dei loro aghi,
ma possono scatenare a persone e animali reazioni
allergiche a causa dei micropeli urticanti che presentanosul dorso.
Come
rende noto Ausl, in questo periodo sono visibili i nidi e fra qualche
settimana le larve
mature abbandoneranno la pianta ospite e in
fila indiana
dirigendosi, appunto in processione, verso un luogo adatto in cui
interrarsi. L'insetto, si presenta come una larva lunga da 1 cm fino
a 3 cm e mezzo, è dotato di numerosi peli irritanti utilizzati
come tecnica di difesa.
I
CONSIGLI. In
queste settimane l'UOC di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento
di Sanità Pubblica, in particolare dell'Ausl di Imola, ha
effettuato controlli su alcune aree verdi pubbliche e private. Quando
si rileva la presenza
della Processionaria la zona viene recintata e interdetta dagli enti
comunali preposti.
1)
Chi frequenta
aree verdi dovrà controllare
che siano libere dall'insetto e, soprattutto, evitare di fermarsi nei
pressi di piante sempreverdi che presentano sulla chioma i nidi
della processionaria, una matassa di fili di colore bianco
visibile ad occhio nudo.
2)
E’ necessario
evitare in qualsiasi modo
il contatto, soprattutto per i bambini e per gli animali
domestici, per questi ultimi l’inalazione o l’ingestione
dell’insetto può persino essere letale.
3)
Nell’uomo,
la dermatite è la forma più frequente di reazione. In questi casi è
utile intervenire con ghiaccio, con un antistaminico o con
l'applicazione di creme a base di sostanze antistaminiche
e/o cortisoniche.
4)
Nelle aree
private la verifica
deve essere effettuata dal proprietario, tramite ditte specializzate
e operare la bonifica delle piante infestate. Per la lotta alla
processionaria occorre intervenire in diversi momenti dell'anno: in
pieno inverno, laddove tecnicamente possibile, tagliando e
bruciando i nidi larvali, adottando cautela e adeguate misure
protettive personali.
Poiché
il taglio non abbatte completamente l'infestazione, a fine
estate, verso la metà di settembre, bisogna effettuare ripetuti
trattamenti alla chioma degli alberi con preparati
microbiologici. Mezzi complementari di contrasto sono costituiti,
inoltre, dalle trappole a feromoni sessuali per la cattura dei
maschi adulti. Evitare il "fai da te".
1 commento:
Le conifere intorno al bacino di Suviana ogni anno ne sono piene e non mi risulta che qualcuno intervenga.
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