Un lettore ha segnalato:
La
"Cristanini” è un vero e proprio pezzo di storia, “un
cimelio che si pensava dovesse diventare un monumento cittadino, o
essere custodita in un museo”. E invece la mitica autogru bianca e
rossa rischia in queste ore di essere demolita. A meno che la sezione
del capoluogo emiliano dell’Associazione nazionale dei Vigili del
Fuoco non riesca ad acquistarla in extremis.
Per
molti Vigili del
Fuoco, emiliani
e non solo, la “Cristanini”
è un vero e proprio pezzo di storia. “Un cimelio”, dicono, “che
si pensava dovesse diventare un monumento cittadino, o essere
custodita in un museo”. E invece la mitica autogru bianca e rossa,
che la mattina del 2
agosto 1980 fu
impegnata nelle prime operazioni d’emergenza sul piazzale della
stazione di
Bologna, subito
dopo l’esplosione che uccise 85
persone e ne
ferì 200, rischia in queste ore di essere demolita. A meno che la
sezione del capoluogo emiliano dell’Associazione nazionale dei
Vigili del Fuoco non riesca ad acquistarla in
extremis.
Per
il momento la Cristanini resta lì, parcheggiata in uno spiazzo
erboso davanti a un rottamaio di Cento,
in provincia di Ferrara, in attesa che si decida della sua sorte. Ma
che ci fa, su quel piazzale in mezzo a decine di altre vetture pronte
ad essere rottamate, a 30
chilometri dal
luogo in cui finora è stata custodita? “I dettagli dell’operazione
non sono ancora chiari. Stiamo cercando di capire come sia stato
possibile”, spiegano alcuni pompieri bolognesi, che si dicono
“indignati” per quella che ritengono “un’offesa alla memoria
del Corpo e dell’intera città”.
L’autogru,
immortalata nelle più celebri fotografie della tragica mattinata del
2 agosto di 37
anni fa, è
rimasta in servizio fino al 2004,
quando è stata collocata fuori uso. Da allora, è sempre stata
conservata nella rimessa della centrale dei Vigili del Fuoco di
Bologna.
Fino a qualche giorno fa, quando viene fatta uscire “in modo
parecchio discreto, forse troppo discreto”, dal deposito, per
essere ceduta a titolo gratuito alla sezione ferrarese
dell’Associazione
nazionale dei Vigili del Fuoco,
formata dai pompieri in congedo di quella provincia. Perché proprio
alla sezione Ferrara, e non – come sembrerebbe più logico – a
quella di Bologna? Difficile stabilirlo. Non se lo spiegano i Vigili
del Fuoco che per primi vengono informati della cessione, non lo
motivano neppure al Comando bolognese. “Già altre volte si sono
verificate operazioni di questo genere tra le due province”, è la
versione che circola. “Ma mai le cose sono avvenute in sordina come
stavolta, e soprattutto mai hanno riguardato mezzi
di questo valore storico”,
è la replica piccata dei pompieri del capoluogo emiliano.
In
ogni caso, i membri dell’Associazione di Ferrara decidono
immediatamente di liberarsi della Cristanini: la vendono ad
un’autodemolizione
con sede appena fuori da Cento. Il proprietario, contattato dal
fattoquotidiano.it,
conferma di aver ricomprato il mezzo “nei giorni scorsi”, ma
preferisce non fornire ulteriori dettagli sulla data e il prezzo
dell’acquisto. Ma quel prezzo sarà necessario conoscerlo, nei
prossimi giorni: sarà necessario soprattutto per alcuni esponenti
della sezione bolognese della stessa Associazione nazionale dei
Vigili del Fuoco. Ex pompieri ora in pensione, che
dichiarano di aver intenzione di recuperare “la mitica autogru”
e di salvarla dalla demolizione. “Stiamo cercando di capire di che
cifra si tratta”, dicono, “ma siamo pronti”. C’è chi parla
di “poche migliaia di euro, forse 3”, e aggiunge: “Già questo
la dice lunga sul mancato riconoscimento del prestigio di quel
mezzo”.
Salvare
la Cristanini, dunque. E poi? “E poi – dicono dall’Associazione
bolognese – restaurarla
e collocarla dove merita,
in un luogo pubblico. A futura memoria, e a celebrazione di una città
che non si arrende”.
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