martedì 7 febbraio 2017

SILVIA PICCININI (M5S): “LA BRETELLA RENO-SETTA E' UN' OPERA DANNOSA. Il RILANCIO DELL'APPENNINO BOLOGNESE PASSA DA GIOVANI IMPRESE E BANDA LARGA”. La competitività si raggiunge con taglio dell’IRAP e investimenti tecnologici”.



Taglio dell’IRAP per le imprese giovanili, puntare sullo sviluppo delle filiere dei prodotti locali, copertura del territorio con la banda larga: sono queste alcune delle proposte avanzate dal Movimento 5 Stelle per lo sviluppo della montagna bolognese contenute in una risoluzione presentata dalla consigliera Silvia Piccinini (nella foto). 
“Mentre la maggioranza in Regione propone sempre e solo degli interventi tampone per cercare di limitare i danni provocati da decenni di mala gestione, noi siamo convinti che per garantire uno sviluppo del territorio montano stabile nel tempo siano necessari degli interventi concreti – spiega Silvia Piccinini – Per questo abbiamo presentato una risoluzione che individua già da subito alcuni provvedimenti che a nostro avviso potrebbero assicurare quello  sviluppo sostenibile che resta il nostro obiettivo primario”. Le proposte contenute nella risoluzione sono diverse: si passa dalla totale copertura del territorio montano della banda larga che ha come obiettivo quello di contrastare lo spopolamento demografico e a sfruttare tutte le potenzialità offerte dal mercato e dalla new economy, allo sviluppo della filiera dei prodotti locali, passando per un taglio dell’aliquota IRAP per quelle imprese giovanili che operano solo all’interno del territorio montano. “Per quanto riguarda i trasporti non crediamo assolutamente che la bretella Reno-Setta sia un’opera indispensabile, anzi. I costi supereranno di gran lunga i benefici, senza contare che andrà ad impattare su un territorio già particolarmente fragile – aggiunge Silvia Piccinini – Visto che già nel 2008 la Regione valutò negativamente quest’opera speriamo che il giudizio sia riconfermato anche questa volta. Piuttosto la nostra proposta è quella di puntare finalmente con decisione sul potenziamento del trasporto su ferro in modo da creare una rete di collegamento efficiente per le imprese e per i cittadini che vivono in quei territori”.   

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che tristezza tutti questi babbei di politici di tutti i partiti, fanno a gara a chi le spara più grosse, compreso il mio. Per loro l'unica cosa che interessa è contrastare le proposte della parte avversaria e non il bene comune. La banda larga ben venga ma credere che risolva i problemi dell'Appennino vuol dire essere dei sognatori. I prodotti locali? Ma quali sono? La legna da bruciare? L'agricoltura qui è quasi inesistente e molto difficoltosa, chi aveva qualche pecora gli è stata sbranata dai lupi e nessun indennizzo, anzi ha dovuto pagarsi anche lo smaltimento delle carcasse, pertanto ha macellato le superstiti e ha chiuso bottega. Turismo? Le seconde case sono taglieggiate dai comuni con le tasse e dai fornitori delle utenze, tantissime sono in vendita ma non vi sono acquirenti. Le imprese giovanili? Ma se stanno chiudendo anche quelle mature di gente esperta con prodotti consolidati.