Domani, domenica 7 dicembre, dalle 10, nell’area
archeologica di Marzabotto si va alla scoperta dei restauri del grande Tempio
di Tinia, della fornace per ceramiche, della casa 6 e dei manufatti
dell'Acropoli, dall’altare D ai monumenti ottocenteschi.
Il programma è organizzato in
occasione della prima Giornata Nazionale dell'archeologia, del patrimonio
artistico e del restauro promossa dal Ministero dei beni e delle attività
culturali e del turismo
Era stato costruito per stupire, per far subito capire ictu oculi
l'importanza dell’etrusca Kainua. Ma il grande tempio di
Tinia, somma divinità degli Etruschi, non era solo un colossale edificio capace
di competere in grandezza con i più famosi santuari dell’Etruria tirrenica: era
un vero e proprio manifesto politico. In quel tempio imponente, edificato nel V
sec. a.C., tutto parlava alla greca: le dimensioni (era largo 22
metri, profondo oltre 35 e alto quasi 14), l’uso del piede attico come unità di
misura e soprattutto la sua architettura, caratterizzata da ben 22 colonne
lungo tutto il perimetro, rivelavano a prima vista la precisa scelta culturale
della città.
Scoperta relativamente recente (è stato ininterrottamente scavato dal
Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna a partire dal 1988) in
un’area archeologica indagata da quasi due secoli, il tempio di Tinia è stato
al centro di un importante restauro realizzato dalla Soprintendenza per i beni
archeologici dell’Emilia-Romagna con Finanziamenti del Piano Nazionale di
Archeologia e dei Fondi Lotto; i restauri hanno riguardato anche una delle case
più importanti della città (la casa 6), la Fornace per ceramiche vicino al
tempio e i manufatti dell'Acropoli, in particolare l'altare D e i monumenti
ottocenteschi.
Domenica 7 dicembre, a partire dalle 10, la prima Giornata
nazionale dellarcheologia e restauro promossa dal MiBACT
fornirà loccasione per presentare i restauri e
approfondire i problemi di valorizzazione, conservazione e interpretazione dei
monumenti scavati.
Programma della giornata
ore 10 (Aula Sani) Kainua etrusca: le tematiche della valorizzazione,
conservazione e gli aspetti scientifici dei monumenti scavati
Intervengono:
Marco Edoardo Minoja, Soprintendente per i
Beni Archeologici dellEmilia-Romagna
Paola Desantis, Direttore del Museo, e
Antonella Pomicetti, Direttore dei
lavori di restauro: Presentazione dei restauri realizzati con i Fondi del
Piano Nazionale di Archeologia e del Lotto
Chiara Pizzirani, Docente di
Etruscologia e Archeologia italica dellUniversità degli Studi
di Bologna e membro delléquipe di scavo del tempio di Tinia: Il tempio dei cittadini
in area urbana
Ore 11-13,30 (Area archeologica) - Visita guidata ai manufatti
restaurati con particolare riguardo al Tempio di Tinia e ai monumenti dell’Acropoli
a cura di Paola Desantis e Chiara Pizzirani
Sarà a disposizione del pubblico anche l'archeologo Matteo Tirtei (Università di Bologna) per un'ulteriore visita
guidata completa al museo e alla città
Ore 15-17,30 - Visita guidata a museo e area archeologica incentrata
sulle tematiche del restauro e visita ai laboratori e depositi per conoscere le
problematiche della catalogazione e schedatura dei materiali a cura di Tiziano
Trocchi, Vicedirettore, e Siriana
Zucchini, Servizi educativi del Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto
L'evento è promosso dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell'Emilia-Romagna in collaborazione con il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna.
Marzabotto (Kainua) è l’unico esempio al
mondo di città etrusca regolare e pianificata giunta a noi ancora perfettamente
leggibile in tutti i suoi settori.
A Marzabotto gli Etruschi avevano non solo progettato la città secondo un
modello assunto direttamente dal mondo greco (seppur "mediato"
dall'etrusca disciplina), ma i legami culturali e commerciali con l’Ellade erano quotidianamente alimentati tramite il
fiume Reno (che all'epoca sfociava nel ramo spinete del Po), il porto di Spina
e l’Adriatico.
Di questa grecizzazione sono segno evidente non solo la ceramica attica, la
cui presenza nei corredi tombali connota la completa acquisizione
dell'ideologia del vino e del banchetto nell'Aldilà, ma anche reperti splendidi
come la testa di kouros in marmo
greco o la grande kore in bronzo che
propongono la possibilità di una produzione anche locale atteggiata fedelmente
al mondo greco ma tradotta in stilemi specificamente etruschi.
Risale ai primi anni del Duemila la scoperta del grande tempio urbano
dedicato a Tinia (sommo dio degli Etruschi corrispondente allo Zeus dei Greci)
che ha cambiato il volto della città.
Il tempio d Tinia fu costruito nel V sec. a.C. all’interno di un isolato regolarmente inserito nella
maglia urbanistica della città. La sua posizione era strategica, all’incrocio tra l’asse viario principale
nord-sud su cui si affacciavano le abitazioni più prestigiose e le botteghe, e
uno degli assi est-ovest che conduceva direttamente all’acropoli a cui il tempio era collegato
Il tempio era all’interno di unarea recintata da mura (temenos) e aveva lingresso monumentale
rivolto a sud. Era di dimensioni davvero ragguardevoli, un edificio colossale a
pianta rettangolare di m. 21, 92 x 35,50, orientata in senso nord-sud, alto
quasi 14 metri.
Affiancavano l’edificio alcuni ambienti di servizio e un
pozzo/cisterna funzionali alle pratiche di culto.
Dell’edificio si conservano solo le fondazioni,
ma alcuni frammenti riferibili alla decorazione del tetto fanno pensare che il
tempio fosse ornato con lastre di terracotta a bassorilievo policrome che
coprivano la travatura lignea. Per la sua costruzione furono usati legno e
travertino.
Nessun commento:
Posta un commento