Sergio |
Scena da
film western quella cui hanno dovuto assistere gli avventori di un bar della
Barca alla periferia di Bologna.
Come un vero
pistolero, un uomo, sentitosi offeso dallo sguardo di un altro cliente, ha
estratto la pistola e, dopo averlo minacciato più volte, ha cominciato a
sparare prendendo di mira i piedi e colpendo il pavimento. Di rimbalzo i proiettili
hanno vagato nel locale finendo contro un frigo, ma fortunatamente risparmiando
la vittima e gli altri avventori che terrorizzati se la sono data a gambe. Tutta
la scena è stata filmata dalle telecamere per la videosorveglianza.
Il pistolero
si è poi rivolto con fare truce contro il barista intimandogli di distruggere le bobine registrate. Cosa che non è stata
possibile poiché ciò avrebbe richiesto l’intervento di un tecnico.
Tutto è cominciato
la sera di sabato scorso 9 febbraio, quando un 34enne pakistano, L. K. A.,
che si trovava in un bar, è stato avvicinato da un tale, da lui conosciuto con
il nome di ‘Sergio’, che lo ha afferrato per il mento e con tono minaccioso gli
ha ordinato di abbassare la testa ogni qualvolta lo avesse incontrato.
All’assenza di reazione, Sergio si è ancor più arrabbiato, lo ha afferrato per
la gola dicendogli che gliel’avrebbe tagliata e gettata nel fiume.
Poco dopo i
due sono passati dalle parole alle vie di fatto, fino a quando una terza
persona è intervenuta per dividerli.
Sergio
allora avvisava che sarebbe andato a casa a prendere la pistola per sparargli
in testa ed in bocca.
Effettivamente,
poco dopo, mentre L. K. A. si trovava ancora nel bar, ha visto
sopraggiungere il suo aggressore con in mano una pistola con la quale lo ha
ancora minacciato dicendogli che gli avrebbe sparato e intimandogli di uscire
dal bar, cosa che L. K. A. ha
rifiutato di fare.
Sergio,
allora, sempre più infuriato ha scarrellato l’arma per mettere il colpo in
canna, dicendo che gli avrebbe sparato in bocca ed in testa. Subito dopo ha puntato
l’arma verso i piedi del pakistano, esplodendo un colpo che ha scalfito una
mattonella e, di rimbalzo, è finita
contro il frigo dei gelati poco distante.
Fortunatamente,
le schegge derivate dallo sparo non hanno colpito alcuno dei presenti
all’interno del bar, i quali hanno assistito esterrefatti alla scena e subito sono
fuggiti terrorizzati.
L. K. A. ha sporto
denuncia solo il giorno dopo ai Carabinieri che nelle verifiche hanno accertato la veridicità
delle dichiarazioni del pakistano, peraltro confermate dai filmati del sistema
di video-sorveglianza di cui è dotato il locale pubblico, e ribadite dal
gestore e titolare del bar, il quale ha dichiarato di aver sentito l’esplosione
di un colpo d’arma da fuoco ed aver visto alcuni avventori fuggire fuori dal
locale. Non solo, ha aggiunto che Sergio
lo aveva invitato, con tono intimidatorio, a cancellare la sequenza appena
registrata.
Gli
investigatori sono poi giunti alla piena identificazione del ‘Sergio’,
all’anagrafe Sergio BOSA, noto pregiudicato nato a Taranto nel 1959,
residente nel quartiere Barca. Si sono precipitati presso la sua abitazione,
poco distante dal bar, dove lo hanno trovato. Stretto dalle evidenze delle
prove , l’uomo non ha potuto far altro che ammettere tutti gli addebiti e
confessare anche la detenzione dell’arma utilizzata.
Il ‘ferro’
era stato dal BOSA messo in un pacchetto in modo da non consentire di
comprendere cosa contenesse e consegnato momentaneamente ad una sua ignara
vicina di casa, peraltro anch’essa pregiudicata.
L’arma, una BERETTA
Mod. 34 cal.7.65, matricolata, con un colpo in canna e due nel caricatore è
stata ritirata e posta sotto sequestro. E’ poi risultata rubata da una abitazione
di Mirandola il 30 novembre 2009. All’atto
del furto l’arma era dotata di 4 cartucce,
tre delle quali sequestrate ed una, verosimilmente proprio quella esplosa
all’interno del bar.
Nel corso
della perquisizione veniva inoltre sequestrata la felpa di colore bianco e nero
con raffigurata un’aquila nera sul retro, indossata dal BOSA e ripresa dalle
telecamere.
Il BOSA,
tratto in arresto poiché ritenuto responsabile di minacce aggravate, porto
abusivo e detenzione d’armi comuni da sparo, ricettazione, ha
motivato il suo folle comportamento come dovuto a una serie di ‘sguardi’ da lui
ritenuti poco ‘rispettosi’ da parte del pakistano e alla sua voglia di porre
rimedio allo ‘sgarbo’ subito con un gesto eclatante, che lo accreditasse
nell’ambiente.
E’
stato associato presso la locale Casa
Circondariale, a disposizione della Procura della Repubblica (PM Dr. Simone
Purgato).
Dal Comando
Provinciale Carabinieri di Bologna
3 commenti:
Al muro!
Non si puo': si sporca il muro.
Tra l'altro 'sto qua è un autentico "genio della lampada": sparare per terra su un pavimento di mattonelle o di marmo... roba da farsi rimbalzare un proiettile in mezzo alla fronte, che finchè rimbalza sulla sua anche anche ...magari invece prende per sbaglio uno degli avventori lì vicino.
...ch'mbezéll !
Vai Sergio sei un grande wiwa la barca!
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