Di Dante Lolli
Don Giuseppe Zaccanti |
Nato a Tolè il 15 febbraio 1918, don
Giuseppe entrò in Seminario nel 1932. E’ stato ordinato sacerdote il 25 marzo
1944 a S, Marino di Bentivoglio. Nominato vice Rettore del Seminario
Arcivescovile il 1° luglio 1944, fu inviato come cappellano militare a Brindisi,
quindi a Vallona ( Albania) e a Zagabria
( Croazia). Infine, rientrato a Bologna, prestò la sua opera all' Ospedale di
guerra n° 5. Dal settembre 1945 al marzo 1956 fu Arciprete a Bisano di
Monterenzio. Dal 25 marzo 1956 fino al 30 Giugno 2005 ha retto la
parrocchia di S. Maria Annunziata di Fossolo. Per ben 49 anni, nonostante i
tanti impegni in parrocchia, ha insegnato in vari istituti prestigiosi della
città di Bologna, fra i tanti, il Fermi e il Minghetti.
Quando gli è stato consentito, è andato in pensione ed è tornando al suo paese nativo di Tolè, che sempre ha tanto amato. Ma anche a Tolè ha continuato a servire il Signore e a seguire la comunità religiosa rendendosi disponibile come cappellano del parroco Don Eugenio e confessore
di una vasta zona.
Conosco Don Giuseppe fin da quando era un promettente seminarista e abbiamo, con mio grande piacere, la data del 15 di febbraio che ci accomuna: per lui la data di nascita, per me quella del matrimonio. Dal 2008 abbiamo festeggiato insieme le due ricorrenze.
Purtroppo quest’anno si è deciso di rinunciare alla festa perché tutti addolorati dalla morte della sorella di don
Giuseppe, Suor Maria Pia, la quale dalla
morte della loro madre, gli è stata vicino.
Quando gli è stato consentito, è andato in pensione ed è tornando al suo paese nativo di Tolè, che sempre ha tanto amato. Ma anche a Tolè ha continuato a servire il Signore e a seguire la comunità religiosa rendendosi disponibile come cappellano del parroco Don Eugenio e confessore
di una vasta zona.
Conosco Don Giuseppe fin da quando era un promettente seminarista e abbiamo, con mio grande piacere, la data del 15 di febbraio che ci accomuna: per lui la data di nascita, per me quella del matrimonio. Dal 2008 abbiamo festeggiato insieme le due ricorrenze.
Suor Maria Pia, morta il 5 febbraio scorso |
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Abbiamo pensato di ricordare il compleanno in questo modo e rimarcare al nostro amato don Giuseppe che condividiamo il suo dolore per la perdita della sorella e ringraziamo il Signore per avere il piacere di ricordare il suo novantacinquesimo compleanno, nell’attesa di festeggiarne tanti altri tutti insieme, chiedendo a Dio che lo conservi in salute.
Abbiamo pensato di ricordare il compleanno in questo modo e rimarcare al nostro amato don Giuseppe che condividiamo il suo dolore per la perdita della sorella e ringraziamo il Signore per avere il piacere di ricordare il suo novantacinquesimo compleanno, nell’attesa di festeggiarne tanti altri tutti insieme, chiedendo a Dio che lo conservi in salute.
Mi piace ricordare inoltre, a
comprova di quanto don Giuseppe abbia saputo entrare le cuore e nella
considerazione delle comunità con cui ha vissuto fraternamente, il libro di
Alessandro Albertazzi, Angela Lucchini e Paolo Masina dal titolo significativo ‘Grazie
Ancora. Don Giuseppe Zaccanti sessant’anni di ministero parrocchiale a
Bologna’.
Avvenire presentò il volume con questo
articolo: I sessant'anni di ministero parrocchiale a Bologna di don Giuseppe Zaccanti sono raccontati in un recente volume, «Grazie ancora!» (nella foto, la copertina) curato da Alessandro Albertazzi, Angela Lucchini e Paolo Masina (edizioni Digi Graf). Esso ripercorre la storia della città dal dopoguerra a oggi secondo «un punto di vista insolito, dal basso» si dice nell'introduzione, che parte dall'esperienza concreta di un parroco vissuto tra la sua gente.
Punto centrale del volume sono, infatti, le cento domande rivolte direttamente a don Zaccanti «nelle quali si è avuto cura - dice sempre l'introduzione - di mettere in luce, tra passato, presente e futuro, l'opinione di un parroco che vede dal basso l'evolversi della Chiesa, nella pluralità delle sue componenti e nel contesto della società civile e della temperie culturale nella quale opera». Seguono documenti e testimonianze di personaggi laici ed ecclesiastici e (in appendice) fotografie che ricordano la sua opera. Parole di stima e riconoscenza sono espresse, nelle presentazioni al volume, dall'Arcivescovo di Bologna e dal Presidente della Camera. «Constatare come il Signore sappia cogliere una persona nella sua libertà e complessità per realizzarla pienamente, facendola docile strumento nelle sue mani - scrive monsignor Caffarra - possa essere per molti giovani occasione per mettere da parte paure ed esitazioni e accogliere con gioia la chiamata al lavoro della vigna». Per Casini il sessantesimo anniversario di ordinazione di don Zaccanti è tornare con la memoria alla sua giovinezza, a un sacerdote che «scelse di vivere la sua vocazione di fede concentrandone l'intensità e la ricchezza sull'impegno parrocchiale».
Albertazzi nota che «tutti gli anni trascorsi da don Zaccanti», hanno avuto «come prospettiva il "ricordarsi" della chiamata del Signore Gesù, che per lui ha costituito, costituisce e "è molto probabile" costituirà "seguir virtute e conoscenza"». Infine le testimonianze: per tutte quelle di un amico laico, Aldo Mazzoni, coordinatore del Centro di bioetica «A. Degli Esposti», e di un amico sacerdote, padre Luigi Faccenda, fondatore delle Missionarie dell'Immacolata Padre Kolbe. «Don Giuseppe - scrive Mazzoni - è uno dei segni che il Signore mi offre per chiamarmi a sé». E padre Faccenda: «Della poliedrica attività sacerdotale di don Giuseppe, mi preme mettere in risalto che con la fedeltà al mandato ricevuto dalla Chiesa mi ha aiutato a scoprire sempre più che il sacerdote, dopo Dio, è tutto: è dono e mistero, è umiltà e grandezza, è perdono e grazia, è luogo di incontro fra cielo e terra, è colui che celebra la Messa».
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