L'asilo della briscola |
Le vie del Signore sono infinite. A Pontecchio
Marconi la via che porta al Signore e alle Sue opere passa addirittura anche dalla briscola e i
‘fedeli’ a questa disciplina là sono numerosissimi, al punto che con la
briscola si è contribuito in parte a risolvere molte delle necessità parrocchiali.
Certo il Signore ha diritto a preghiere e suppliche, desidera sapere che i suoi figli Gli sono fedeli e
devoti, ma le preghiere da sole non realizzano asili parrocchiali e l’asilo è
necessario in una parrocchia dove le mamme e i papà hanno il lavoro . Così a
Pontecchio Marconi si decise di
attrezzare ad asilo una struttura storica prossima al complesso religioso . Per
acquistare attrezzature e materiali si
destinò il venerdì sera alla gara di briscola in parrocchia e con gli
introiti, in aggiunta a quelli reperiti con altre iniziative, si è risolto il problema .
Gino con le sfrappole per i giocatori. |
Gino con alcuni collaboratori. |
Poi si è
presentata la necessità di realizzarne
un nuovo stabile, capace di ospitare la comunità infantile in crescita e di rispondere al meglio alla importante e delicata attività scolastico-ricreativa.
E’ stato venduto il vecchio asilo e si è iniziata la nuova costruzione
confidando nell’azione benevola della
Provvidenza, nella generosità dei parrocchiani e ancora negli introiti della briscola
del venerdì sera.
Da decenni ormai il venerdì sera a Pontecchio è
dedicato alla gara di briscola. Così si mischiano prosciutti e salami con la
solidarietà e il fine rende tutti vincenti e quindi premiati. Il confronto sul
tavolo verde è tranquillo poiché lo scopo della serata è sì quello di portare
possibilmente a casa un bel prosciutto
nostrano, ma soprattutto quello di dare una mano alla parrocchia e diventare
così ‘strumenti del Signore’ giocando. Che vuoi di più ?
A rendere poi l’invito ancor più allettante ci
pensano le brave cuoche della parrocchia poiché per i giocatori, vincenti o
perdenti che siano, preparano sempre un ottimo premio di consolazione: frittura
di pesce se i pescatori di Pontecchio
Marconi hanno fatto una capatina a Ravenna, borlenghi, crescentine e,
ovviamente in questo periodo di carnevale le tradizionali ‘sfrappole’. Il tutto
condito dal buon vino dell’azienda vitivinicola Floriano Cinti che ovviamente è
di Pontecchio.
Giancarlo Cevenini |
Gianluca Lipparini |
“Vengo da trent’anni ogni venerdì”, vuole precisare
subito Giancarlo Cevenini che arriva da
San Ruffillo. La dea bendata questa sera non lo ha favorito e si sgranocchia
quindi come premio di consolazione una bella ‘sfrappola’ facendo attenzione di
non sporcarsi con lo zucchero vanigliato. “ Beh allora una delle aule
dell’asilo l’hai pagate te”, gli viene detto quasi per metterlo in
difficoltà e invece risponde con
orgoglio. “Sì. Credo proprio di sì”.
Il compagno di avventura Gianluca Lipparini, anch’egli habitué del
venerdì sera all’asilo di Pontecchio spiega la sua incrollabile fedeltà
dicendo: “ L’ambiente è più che accogliente. E’ come stare in famiglia, una
buona famiglia”.
Gino Gheduzzi sta valutando con il compagno Guerrino
Gasiani le giocate sbagliate che li
hanno lasciati fuori dalla finale. Chiediamo perché vengono alla gara di
Pontecchio e subito con sicurezza rispondono: “Perché si sta bene. E’ un bel
posto. Ci sentiamo a casa e si mangia bene”.
Gino Gheduzzi |
Guerrino Gasiani |
I risultati soddisfano gli organizzatori Teresa
Cevenini , Maurizio Maranesi e Gino
Stefani, che subito precisa: “
Questa sera ad esempio hanno partecipato ben 110 persone e il fatto che da
trent’anni questo sia un appuntamento fisso per tanti è per noi un premio e per la parrocchia uno
dei tanti aiuti importanti”.
Alla domanda se non
è un po’ blasfemo giocare a carte in parrocchia, risponde con sicurezza
un ‘No! Non c’è niente di più gradito al Signore di persone che si trovano e
stanno assieme per aiutarlo e qui tutti Lo vogliono aiutare. Forse qualcuno non
va a Messa, ma certo anche il gioco può essere preghiera se è a fin di
bene”.
Teresa Cevenini e un gruppo di supporto. |
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