Il tema di tassare l’attività della prostituzione non
è nuovo. Ma che gli introiti fossero tali da invertire l’andamento recessivo e
avviare un nuovo trend positivo dell’economia nazionale è una novità.
Evidentemente Lega Nord ha fatto una valutazione e ha trovato che i numeri confortano tale tesi
poiché propone di ‘tassare
la prostituzione per destinare i ricavati a un fondo per
l’occupazione e alle imprese’.
Il capogruppo leghista a Bologna e consigliere
regionale Manes Bernardini, riprendendo la proposta già avanzata dal collega di partito e presidente del
consiglio regionale lombardo Fabrizio Cecchetti, sostiene la tesi dicendo:
Manes Bernardini |
“Niente di impossibile: basta che la Regione stipuli
una convenzione con l’Agenzia delle Entrate, la quale, basandosi sui dati delle
forze di polizia, interverrà per tassare le prostitute. E a Bologna abbiamo già
una mappatura del ‘settore’, grazie al ‘censimento’ e al monitoraggio
dell’attività delle 'squillo' recentemente messi in atto dai carabinieri”. Il consigliere
prosegue: “Quella dell'offerta sessuale
a pagamento è considerata dalla Corte di Giustizia Europea a pieno titolo una
prestazione di servizi retribuita che rientra nella nozione di attività
economiche. Questo genere di tassazione sarebbe inoltre la prima forma di
regolamentazione del settore e un modo per incrementare i controlli e scovare i
casi di sfruttamento, che vanno perseguiti pesantemente.” Bernardini dà anche una valutazione sui
benefici che potrebbero arrivare all’erario: “Il gettito potenziale
stimato ammonta, stima sicuramente per difetto, a 260mln di euro. Soldi che potrebbero andare
ai settori del lavoro e dell'occupazione e, magari, anche ad asili, ospedali,
infrastrutture, servizi fondamentali”. E conclude, “Non si capisce perché chi trae un alto tenore
di vita da un genere di ‘attività’ a sfondo sessuale debba continuare a
‘lavorare’ esentasse. Va detto che escort e accompagnatori in alcuni casi sono
già stati chiamati a render conto della profonda disparità tra tenore di vita e
reddito dichiarato. Si tratterebbe di fissare regole e formalizzare meccanismi
per un recupero sistemico delle tasse dall’attività di ‘meretricio’. Bastano:
la firma su una convenzione, sano pragmatismo e la volontà politica.
Parliamone”.
3 commenti:
Io sono estremamente favorevole alla regolarizzazione della prostituzione.Già in altri paesi europei (germania/svizzera ad esempio) ciò è stato fatto da tempo.
Si direbbe BASTA allo sfruttamento e al maltrattamento, si darebbero diritti del lavoro a coloro che scelgono questa attività, più controlli sanitari e magari si eviterebbe il sesso sui marciapiedi (rimediando a problemi di ordine pubblico.Indubbio che una tassazione delle prestazioni porterebbe introiti allo stato.Purtroppo ci ritroviamo fra i piedi una certa piazza san pietro e una morale bigotta da fine '800 che non è attenta ai nuovi problemi sociali,ma sono fiducioso che ce la faremo..
Lasciando a parte la politica, é condivisibile ciò che propone il sig.Bernardini ed anche ciò che scrive l'anonimo delle 12 19.
Puntualizzerei che la regolarizzazione della prostituzione sarebbe auspicabile ed opportuno per evitare i problemi di ordine sanitario, di ordine pubblico e morale, nonché finanziario, SENZA ritenerla la vera cura dell'attuale crisi.
Mi sforzerei anche di NON fare finta che la prostituzione sia SOLO quella dei marciapiedi, indagherei sulle organizzazioni delle escort, dei gay, delle varie nipoti illustri, starei molto attento ad internet, agli annunci dei giornali, ai club privati, ecc.......e se siamo in difficoltà possiamo chiedere a LUI che di queste robe se ne intende assai molto.
Speriamo però che la magistratura rossa non interrompa questo magnifico SOGNO (come dice Briatore), denunciando tutti per riciclaggio di denaro sporco.
Ovviamente essendo carnevale ogni battuta vale, chiederei quindi alla Lega come concilia il problema regolarizzazioni degli extra comunitari con la regolarizzazione delle professioniste del sesso, nipoti comprese.
alan delon
peraltro le fonti di innesco su dove trovare quest'area grigia sono anche i vari siti internet nonchè gli annunci economici sui quotidiani che imperversano di annunci di prostitute che preferiscono vendere il loro corpo perchè su strada la delinquenza è cresciuta, oltre alle tante casalinghe e studentesse che per svariati motivi (comunque economici) emulano le professioniste dell'amore.
Di fatto lavorano in nero come le badanti o le donne delle pulizie presso i condomini dove non c'è l'obbligo dell'amministratore di condonminio.
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